Tutto compreso

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Tutto compreso
PaeseItalia
Anno1981
Generevarietà, commedia
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreEnrico Beruschi, Massimo Boldi, I Fatebenefratelli, Gigi e Andrea, Ezio Greggio, Andy Luotto, Teo Teocoli, Maria Rosaria Omaggio
RegiaGiancarlo Nicotra
Rete televisivaRete 2

Tutto compreso è stato un programma televisivo trasmesso dalla Rete 2 della Rai ogni domenica alle 20.40 in sei puntate dal 14 giugno al 19 luglio 1981. Programma comico diretto da Giancarlo Nicotra, co-autore insieme a Ferruccio Fantone e Giancarlo Magalli, era ambientato in un bizzarro villaggio turistico animato da Teo Teocoli e Massimo Boldi. Tra i protagonisti figuravano Enrico Beruschi, I Fatebenefratelli, Gigi e Andrea, Ezio Greggio, Andy Luotto, Maria Rosaria Omaggio.[1]

Il programma[modifica | modifica wikitesto]

Tutto compreso si colloca tra i tentativi della Rai di svecchiare il varietà tradizionale. Lo schema, già sperimentato nei precedenti Non stop e La sberla, elimina presentatore, balletto e palcoscenico, per lasciare spazio a una sequenza di sketch a getto continuo, secondo i ritmi del nuovo cabaret televisivo ormai in via di affermazione.

Alcuni critici, come Pino Frisoli[2] considerano "Tutto compreso", ancor più di Non stop e La sberla, il vero antesignano di Drive In, grande successo in onda dal 1983. Il programma di Italia 1 aveva infatti ereditato non solo alcune caratteristiche e la collocazione domenicale del varietà Rai ma anche una parte del cast: il regista Nicotra, Greggio nei panni del barista, Boldi, Teocoli, e Beruschi, che proprio a Tutto compreso interpretò il marito di Margherita Fumero, una coppia riproposta a Drive In.

La sigla iniziale, Il gioco degli amori, era cantata dal Gruppo Clown formato da Angelo Giordano, Annarita Pirastu, Enzo Polito, Jeanne Mas, Mariano Perrella e Patrizia Tapparelli.

Secondo il Radiocorriere TV la prima puntata ebbe un ascolto medio di 7,8 milioni di telespettatori [3].

Protagonisti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ dati ricavati dalla scheda del programma sul sito Teche RAI Copia archiviata, su teche.rai.it. URL consultato il 26 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015)..
  2. ^ La Tv per sport: "Drive in": la vera storia delle origini, Rai, della trasmissione
  3. ^ Radiocorriere TV, numero 28/1981, pagina 4
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