Tunica di Argenteuil

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La basilica di Saint-Denys ad Argenteuil, dove è custodita la tunica

La tunica di Argenteuil è una tunica datata in un periodo compreso tra il VI e il IX secolo che secondo la tradizione sarebbe l'abito indossato da Gesù nelle ultime ore della sua vita; è detta "inconsutile" in quanto è stata confezionata senza cuciture. Dal IX secolo è custodita nella basilica di Saint-Denys (San Dionigi) ad Argenteuil, nella Francia settentrionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ostensione del 2016

Nel Vangelo secondo Giovanni viene descritta la tunica portata da Gesù prima della crocifissione:

«I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: "Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte". E i soldati fecero proprio così.»

La tunica di Argenteuil, che Gesù avrebbe portato negli ultimi momenti della sua vita, sarebbe giunta in Francia nell'800, donata dall'imperatrice Irene di Costantinopoli a Carlo Magno nell'anno della sua incoronazione come primo imperatore del Sacro Romano Impero. Da Carlo Magno la custodia della tunica fu affidata al monastero di Argenteuil, di cui era badessa sua figlia Teodorada. Le vicende della tunica sono travagliate: fu nascosta per preservarla dai normanni e dagli ugonotti, ma i pericoli maggiori occorsero durante la Rivoluzione francese, durante la quale, per iniziativa dell'abate Ozot, parroco di Argenteuil, fu tagliata in pezzi, nascosta e infine ricomposta, ma alcune parti andarono perdute.[1]

Esami scientifici[modifica | modifica wikitesto]

Due successive radiodatazioni con il carbonio-14 hanno indicato un intervallo temporale dal 530 al 650 e dal 670 all'880 come possibile età della reliquia, pur essendo stata evidenziata l'eccessiva ampiezza dell'intervallo.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Franco Serafini, Un cardiologo visita Gesù - I miracoli eucaristici alla prova della scienza, Bologna, ESD (Edizioni Studio Domenicano), 2018, p.98.
  2. ^ Franco Serafini, op. cit., pp.98-101

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Serafini, Un cardiologo visita Gesù - I miracoli eucaristici alla prova della scienza, Bologna, ESD (Edizioni Studio Domenicano), 2018, ISBN 978-88-709-49-605.
  • Daniel Raffard de Brienne, Dizionario della Sindone, Effatà Editrice, 1998, p.14, ISBN 88-866-17-14-3.

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