Torre di Mariano II

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Torre di Mariano II
Porta Ponti
Prospetto frontale
Stato

Giudicato di Arborea

Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneSardegna
CittàOristano
IndirizzoPiazza Roma, - Oristano e Piazza Roma, 75 - 09170 Oristano (OR)
Coordinate39°54′20.65″N 8°35′29.98″E / 39.905737°N 8.591662°E39.905737; 8.591662
Mappa di localizzazione: Italia
Torre di Mariano II
Informazioni generali
Tipotorre medievale
Altezza28 m
Inizio costruzione1290
Proprietario attualeComune di Oristano
Visitabile
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La torre di Mariano II (chiamata anche "di san Cristoforo", in lingua sarda Porta Ponti o Porta Manna) è una torre medievale situata nel centro storico di Oristano in Sardegna. Fu eretta nel 1290 dal giudice arborense Mariano II, da cui prende il nome, ed era una delle quattro porte d'ingresso dell'antica cinta muraria della città[1].

Significato del nome[modifica | modifica wikitesto]

La torre viene attualmente chiamata di Mariano II dal nome del giudice che ne volle la costruzione nel contesto della difesa muraria di Oristano. Viene chiamata anche di san Cristoforo, perché conservava un retablo spagnolo dedicato al santo protettore dei pellegrini.

In lingua sarda, possiede il titolo di Porta Ponti ("porta del ponte") per il vicino ponte romano che attraversava il fiume Tirso[2], e Porta Manna ("porta grande") per la sua grandezza in confronto alle altre ventotto torri di guardia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torre di Mariano II negli anni trenta

La torre si eleva a nord della città di Oristano, nell'attuale piazza Roma. Ha un'altezza di circa 19 metri ed è costituita da tre piani sovrapposti in legno; nell'ultimo è situata una piccola torretta merlata che porta l'altezza complessiva a 28 metri, e all'interno della quale è presente una campana in bronzo del 1430. La torre è costruita con mattoni di arenaria provenienti da Tharros tramite una lavorazione a bugnato fino a sette metri circa: nella parte inferiore è presente una base formata da granito.

Le altre porte d'accesso erano: ad est Portixedda, ad ovest porta sant'Antonio e a sud Porta Mari, sua gemella e la più importante, porta verso il mare e il molo d'approdo. Attraverso quest'ultima passarono, nel 1377 e nel 1378, gli ambasciatori del duca Luigi I d'Angiò, giunti a Oristano per conferire con il giudice Ugone III che scrissero una dettagliata relazione.[3]

La torre di san Cristoforo, l'unica sopravvissuta insieme alla torre di Portixedda, rappresenta un buon esemplare di architettura romanica; la Porta Mari fu demolita nei primi anni del Novecento. Vicino a quest'ultima si innalzava la torre di san Filippo, crollata nel 1872, che aveva la funzione di proteggere il palazzo giudicale e la cattedrale.[4]

Il 18 ottobre 1985 il papa Giovanni Paolo II, durante la sua visita pastorale in Sardegna, visitando la città di Oristano ha presieduto una solenne celebrazione eucaristica davanti alla torre[5], ove è stata posta una lapide a memoria.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Coroneo, p. 25
  2. ^ Ortu, p. 27
  3. ^ Carta Raspi, p. 45
  4. ^ Ortu, p. 29
  5. ^ 18 ottobre 1985, Concelebrazione Eucaristica in Piazza Roma ad Oristano | Giovanni Paolo II, su www.vatican.va. URL consultato il 30 settembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raimondo Carta Raspi, Ugone III e le due ambascerie di Luigi I d'Anjou, Il Nuraghe, Cagliari 1936.
  • Roberto Coroneo. Architettura Romanica dalla metà del Mille al primo '300. Nuoro, Ilisso, 1993. ISBN 88-85098-24-X
  • Piero Ortu, Viaggiando per Oristano. Alla ricerca storica della sua evoluzione urbana, S'Alvure, Oristano 2005.
  • Andrea Sanna, Le torri, le porte e le mura medievali della città di Oristano, Camelia Edizioni, Oristano 2019.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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