Il dossier Hitler

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Il dossier Hitler
Titolo originaleDas Buch Hitler
AutoreMatthias Uhl, Henrik Eberle
1ª ed. originale2005
1ª ed. italiana2017
Generesaggio
Sottogenerestorico, documentario
Lingua originaletedesco

Il dossier Hitler (Das Buch Hitler) è una biografia di Adolf Hitler del 2005 a cura di Matthias Uhl e Henrik Eberle, basata sul rapporto sovietico sulla vita del dittatore nazista voluto da Iosif Stalin, che fu tenuto a lungo segreto.

Il primo rapporto sovietico[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto, incluso nella raccolta Il dossier Hitler, iniziò poco dopo la fine della seconda guerra mondiale in Europa: Stalin dubitò della versione ufficiale secondo cui Hitler si fosse davvero suicidato, e personalmente pensò che Hitler fosse fuggito e che gli Alleati gli avessero concesso asilo politico.[1]

Alla fine del 1945, Stalin ordinò allo NKVD di indagare sulle circostanze della morte di Hitler e di ricostruire gli ultimi giorni dell'aprile 1945 all'interno del Führerbunker. Lo NKVD definì questo progetto "Operazione Mito". Il commissario del popolo Sergej Kruglov fu incaricato di tenere questa indagine, mentre la stesura effettiva del rapporto finale fu opera degli ufficiali Fyodor Parparov e Igor Saleyev.

Subito dopo il suicidio di Adolf Hitler il 30 aprile 1945 e la fine della seconda guerra mondiale in Europa, le forze dell'Unione Sovietica ebbero accesso immediato alla Cancelleria del Reich tedesco e al Führerbunker di Berlino. L'indagine andò avanti per quasi quattro anni, quando fu portata a termine il suo scopo si trasformò dalla semplice ricerca delle circostanze della morte di Hitler di partenza in un rapporto dettagliato sulla vita di Hitler dal 1933 al 1945. I ricercatori dello NKVD ebbero accesso a un gran numero di documenti confiscati nel quartier generale e negli alloggi di Hitler, furono anche in grado di interrogare molti nazisti che conobbero Hitler personalmente: tra gli intervistati ci furono Heinz Linge, assistente personale e cameriere di Hitler, e Otto Günsche, aiutante delle Schutzstaffel di Hitler. Entrambi furono imprigionati nei gulag sovietici durante la stesura del rapporto e furono sottoposti a "estesi, spesso estenuanti interrogatori".[2]Ad esempio, per "intervistare" Heinz Linge lo NKVD tenne Linge in una cella solitaria, brulicante di insetti, dove fu sottoposto a ripetute frustate e altre umilianti torture.[3]

Il rapporto finale, di 413 pagine dattiloscritte, fu presentato a Stalin il 29 dicembre 1949.

Scoperta dagli storici occidentali[modifica | modifica wikitesto]

Durante il governo tenuto da Nikita Khrushchev, il rapporto fu classificato come "documento n. 462a", senza annotazioni o descrizioni dei suoi contenuti.[4] Pertanto, anche se agli storici occidentali fu consentito l'accesso agli archivi dell'ex Unione Sovietica a partire dal 1991, questo "documento n. 462a" rimase sconosciuto, a causa del suo titolo blando e innocuo, per molti anni. I ricercatori dell'Istituto di Storia Contemporanea di Monaco, tra cui Matthias Uhl e Henrik Eberle, hanno "scoperto" il rapporto negli Archivi del Partito Comunista[5] poi diventato The Hitler Book nel 2005. Il volume fu prima tradotto e pubblicato in tedesco da Henrik Eberle e Matthias Uhl,[6] e poi presentato in versione inglese, con traduzione di Giles MacDonogh.[7] Nel medesimo anno è stato pubblicato in italiano da UTET.[8] Ad oggi è stato pubblicato in più di trenta lingue.[9]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Quest'opera fornisce le informazioni sui meccanismi interni della Germania nazista, ma anche sui pregiudizi del sistema politico che preparò il volume. L'opera non è stata scritta per un pubblico generalista, ma esclusivamente per Stalin. Gli storici successivi hanno sottolineato, ad esempio, che il dossier preparato per Stalin omette il Patto Molotov-Ribbentrop, la successiva invasione sovietica della Polonia (menzionando solo il ruolo della Germania), gli eventi poi inclusi nell'Olocausto, o qualsiasi accenno alle politiche antiebraiche tedesche. Il lavoro si basò pesantemente sulle interviste dirette a Linge e Günsche, condotte sotto costrizione e in condizioni disumane, minando così l'affidabilità di gran parte delle informazioni.

Il riassunto della descrizione di Hitler, da parte di un giornalista, afferma che il libro "sostiene l'opinione ampiamente diffusa secondo cui Hitler era delirante, irrazionale e, a causa della sua costituzione psicologica infantile, del tutto incapace di tollerare qualsiasi critica alle proprie carenze".[10] La recensione di Publishers Weekly ha ricordato ai lettori che i due aiutanti che hanno fornito il contenuto del libro "apprezzavano la necessità del regime [sovietico] di presentare Hitler come uno strumento degenerato e tossicodipendente del capitalismo imperialista tedesco. Le loro vite dipendevano da come bene hanno capito quell'imperativo non scritto".[11]

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Henrik Eberle e Matthias Uhl (a cura di), Das Buch Hitler. Geheimdossier des NKWD für Josef W. Stalin, zusammengestellt aufgrund der Verhörprotokolle des persönlichen Adjutanten Hitlers, Otto Günsche, und des Kammerdieners Heinz Linge, Moskau 1948/49. Aus dem Russischen von Helmut Ettinger; mit einem Vorwort von Horst Möller. Lübbe, Bergisch Gladbach 2005, ISBN 3-7857-2226-5. Taschenbuchausgabe: Bastei-Lübbe-Taschenbuch, Bergisch Gladbach 2007, ISBN 978-3-404-64219-9.
  • (EN) Henrik Eberle e Matthias Uhl (a cura di), The Hitler Book: the Secret Dossier Prepared for Stalin from the Interrogations of Hitler's Personal Aides, traduzione di Giles MacDonogh, New York, Public Affairs, 2005, ISBN 9781586483661.
  • Henrik Eberle e Matthias Uhl (a cura di), Il dossier Hitler : la biografia segreta del Führer ordinata da Stalin, traduzione di Andrea Casalegno, Torino, UTET, 2017, ISBN 9788851152390.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Eberle, Uhl, p. xxiv.
  2. ^ Eberle, Uhl, p. x.
  3. ^ Eberle, Uhl, p. xxvi.
  4. ^ Eberle, Uhl, p. xxv.
  5. ^ Norman J. W. Goda, Holocaust and Genocide Studies - The Hitler Book, in Holocaust and Genocide Studies, vol. 23, n. 1, Oxford University Press, 1 2009, pp. 113–115, DOI:10.1093/hgs/dcp008.
  6. ^ Dr. Matthias Uhl: Wissenschaftlicher Mitarbeiter, su dhi-moskau.org, Deutsches Historisches Institut Moskau. URL consultato il 14 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
  7. ^ The Hitler Book: The Secret Dossier Prepared for Stalin from the Interrogations of Otto Guensche and Heinze Linge, Hi, PublicAffairs, New York, 25 marzo 2009, ISBN 9780786734917. URL consultato il 28 agosto 2018.
  8. ^ Dossier Hitler : documento n. 462a, sezione 5, indice generale 30 dell'Archivio di Stato russo per la storia contemporanea, Mosca / a cura di Henrik Eberle, Matthias Uhl ; prefazione di Horst Möller ; traduzione di Andrea Casalegno ; note biografiche tradotte da Domenico Carosso, Torino, Utet, 2005.
  9. ^ Henrik Eberle, Bastei Lübbe AG, Köln. URL consultato il 14 gennaio 2016.
  10. ^ Hitler: the lost files, su irishtimes.com, Irish Times, 31 dicembre 2015. URL consultato il 28 agosto 2018.
  11. ^ Nonfiction Book Review: The Hitler Book, su publishersweekly.com, PWxyz, LLC., 19 settembre 2005. URL consultato il 28 agosto 2018.