The Colours of Chloë

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The Colours of Chloë
album in studio
ArtistaEberhard Weber
Pubblicazione1 aprile 1974
Durata40:07
Dischi1
Tracce4
GenereJazz
EtichettaECM
ProduttoreManfred Eicher
Eberhard Weber - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1976)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
The Rolling Stone Jazz Record Guide[2]

The Colours of Chloë è l'album di debutto del bassista e compositore tedesco Eberhard Weber, in collaborazione con i musicisti Rainer Brüninghaus, Peter Giger, Ralf Hübner, Ack van Rooyen, Gisela Schäuble e la Südfunk Symphonie Orchesters di Stoccarda.[3][4]

L'album[modifica | modifica wikitesto]

L'album è stato registrato nel dicembre 1973 nel Tonstudio Bauer a Ludwigsburg e il 1 ° aprile 1974 è stato pubblicato in formato LP dalla ECM Records, che lo ha ripubblicato in versione CD nel 1994.[4]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

The Colours of Chloë è annoverato tra i migliori album di Weber, nonché uno dei più importanti capolavori del Jazz.[5] Per esempio David R. Adler di AllMusic gli assegna 4 stelle e mezzo e lo contrassegna con il marchio "Album pick", scrivendo che "Il primo lavoro di Eberhard Weber rimane il suo più rinomato ed influente. Un'opera ambiziosa che può essere chiamata Jazz sinfonico, The Colours of Chloë ha aiutato a definire il sound della ECM -- pittoresco, romantico, ritmicamente coinvolgente alcune volte, minimalista ed armonicamente astruso altre... Le persone non saranno d'accordo sul fatto che The Colours of Chloë abbia resistito alla prova del tempo, ma l'estetica di Weber ha giocato un ruolo significativo nella musica creativa degli anni Settanta, generando una folta schiera di emuli".[1]

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le composizioni di Eberhard Weber.

  1. More Colours – 6:44
  2. The Colours of Chloë – 7:49
  3. An Evening With Vincent Van Ritz – 5:51
  4. No Motion Picture – 19:32

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Adler, D. R. Allmusic Review
  2. ^ J. Swenson (Editore), The Rolling Stone Jazz Record Guide, USA, Random House/Rolling Stone, 1985, p. 205, ISBN 0-394-72643-X.
  3. ^ The Colours of Chloë bei www.ecmrecords.com, su ecmrecords.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  4. ^ a b The Colours Of Chloë bei www.discogs.com, su discogs.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
  5. ^ The Colours of Chloë in www.jazzwisemagazine.com, su jazzwisemagazine.com. URL consultato il 2 ottobre 2017.
    «Eberhard Weber’s debut album was one of the most significant opening volleys of ECM’s arrival in the jazz world as an arbiter of modern taste. Completely devoid of any of the fashionable Americanisms of the day, its music was full of light and colour derived from European modernist classical and film traditions. As such, it offered a completely fresh pool of delights to fish in. Using his sinuous bass technique to articulate melody as no-one else had before, Weber alternated a sumptuously severe string backing with little keyboard and percussion patterns to huge atmospheric effect.»

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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