Tavolette Albertini

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Le Tavolette Albertini (in francese Tablettes Albertini) sono una serie di 31[1] documenti legali scritti con inchiostro in corsivo latino su 45 tavolette di legno di cedro, ancora in perfette condizioni[2], nel corso degli anni 493–496[3]. Furono scoperte nel 1928 in un deposito segreto nella tenuta di Jabal Mrata sita vicino all'odierno confine tra Algeria e Tunisia, appena a sud dell'antica Theveste e oltre la frontiera meridionale del Regno dei Vandali.[4][5] Sono tutte datati negli anni del re vandalo Gutemondo (r. 484–496)[6][7][8]. Prendono il nome da Eugène Albertini, che ne curò la prima trascrizione[1][9]. Le tavolette sono attualmente conservate presso il Museo Nazionale di Antichità e Arte Islamica ad Algeri in Algeria.

Il luogo in cui sono stati ritrovati i documenti è il pre-deserto sahariano al limite della zona coltivabile e dell'insediamento umano[8]. Le tavolette mostrano che nel periodo vandalico si praticava nella zona l'arboricoltura (anche dell'olivo) e l'irrigazione avveniva con acque alluvionali[7], sfruttando anche acque di superficie o sotterranee[10]. Oltre all'agricoltura, le tavolette rivelano le pratiche legali, sociali ed economiche all'interno e ai margini del Regno dei Vandali. Forniscono anche informazioni utili sulla grammatica e sulla fonetica del tardo latino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Elisabetta Fazzini (a cura di), Eredità storico-linguistica germanica nel Nord Africa (PDF), in Culture del Mediterraneo: Radici, contatti, dinamiche, LED Edizioni Universitarie, 2014, p. 38, ISBN 8879167057.
  2. ^ E.A. Arslan, VANDALI, in Enciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000. URL consultato il 13 novembre 2020.
    «[...] come dimostra l'interessante raccolta delle c.d. Tablettes Albertini, un lungo testo giuridico inciso su tavolette di legno duro, rinvenute in perfetto stato di conservazione.»
  3. ^ Paolo Tedesco, Economia e moneta nell'Africa vandalica, in Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica, n. 57, 2011, p. 123.
  4. ^ (EN) David Small, Methods in the Mediterranean: Historical and Archaeological Views on Texts and Archaeology, Brill, 17 luglio 2018, p. 126, ISBN 978-90-04-32940-9.
    «The specific location of the estate in the Djebel Mrata is unknown, but Matigny plausibly suggests that the estates were located along Oued el-Horchane»
  5. ^ (FR) Eugène Albertini, Documents d'époque vandale découverts en Algérie, in Comptes rendus des séances de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, vol. 72, n. 3, pp. 301–303, DOI:10.3406/crai.1928.85808.
  6. ^ (EN) Andrew H. Merrills, "Albertini Tablets", in The Oxford Dictionary of Late Antiquity, vol. 1, Oxford University Press, 2018, pp. 42–43.
  7. ^ a b (EN) R. Bruce Hitchner, "Albertini Tablets", in The Oxford Dictionary of Byzantium, Oxford University Press, 1991.
  8. ^ a b (EN) Simon Corcoran, "Tablettes Albertini", in The Encyclopedia of Ancient History, Wiley-Blackwell, 2013, pp. 6499–6500.
  9. ^ (EN) Douglas Boin, A Social and Cultural History of Late Antiquity, Wiley-Blackwell, 2018, pp. 183–184.
  10. ^ Antonio Isola, I cristiani dell'Africa vandalica nei sermones del tempo (429-534), Editoriale Jaca Book, 1990, p. 105 nota 22, ISBN 9788816950740.