Superammasso della Vela

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Superammasso della Vela
Superammasso di galassie
Dati osservativi
CostellazioneVela
Ascensione retta10h 52m 58.7s
Declinazione+02° 44′ 02″
Distanza691,4 milioni di a.l.
(212 milioni di pc)
Caratteristiche fisiche
TipoSuperammasso di galassie
Altre designazioni
SCl 091, Vela Supercluster, Leo-Sextans Supercluster, [EET94] SCG 58
Categoria di superammassi di galassie

Coordinate: Carta celeste 10h 52m 58.7s, +02° 44′ 02″

Il Superammasso della Vela (SCl 091) è un superammasso di galassie situato nella costellazione della Vela alla distanza di 212 milioni di parsec dalla Terra (circa 691 milioni di anni luce)[1][2].

In vari database e pubblicazioni viene identificato alternativamente anche come Superammasso del Leone-Sestante[3][4][5].

Il superammasso è stato individuato solo recentemente a causa di interferenze della Zona di evitamento della nostra Via Lattea, ma se ne sospettava l'esistenza già da parecchio tempo. La "survey" ottica di un'area inesplorata della Zona di evitamento, nella costellazione della Vela, aveva permesso di identificare una concentrazione di circa 6.000 nuove galassie che indicavano la presenza di un importante cluster. Quindi utilizzando prima lo spettrografo dell'Anglo-Australian 6dF e poi, nel febbraio 2014, con l'AAOmega multi-spectrograph dello stesso osservatorio, è stata confermata la presenza di superammasso di galassie nella regione[6][7].

Le sue dimensioni si dovrebbero attestare sui 30 x 75 x 70 milioni di parsec. Appare in connessione con il Superammasso dell'Idra-Centauro e sembra formare, insieme al Superammasso di Shapley e altri superammassi nelle costellazioni dell'Altare e del Triangolo, una grande struttura circolare[6][7]. In uno studio pubblicato nel novembre 2016 sono stati analizzati i redshift di circa 4500 galassie della regione, da cui risulterebbe una maggiore estensione del superammasso che dovrebbe attestarsi sui 115 x 90 milioni di parsec. Inoltre appare formato da due strutture murarie di dimensioni simili collegate da vari ammassi e gruppi di galassie[8].

Il Superammasso della Vela è formato principalmente dagli ammassi di galassie Abell 1024, Abell 1032, Abell 1066, Abell 1078, Abell 1080, Abell 1149, Abell 1171, Abell 1205, Abell 1238[1][2], tenendo presente, dalle ultime scoperte, che si contano 13 ammassi di galassie e 19 gruppi di galassie[9].

Ammassi di galassie del Superammasso della Vela
Nome R.A. (J2000) Dec (J2000) Numero galassie Redshift (z) Distanza in milioni di anni luce
Abell 1024 10h 28m 21.2s +03° 46′ 08″ 69 0,0734 949
Abell 1032 10h 30m 17.6s +04° 00′ 36″ 31 0,0794 1.021
Abell 1066 10h 39m 27.9s +05° 10′ 46″ 68 0,0699 907
Abell 1078 10h 43m 34.0s +00° 38′ 15″ 55 0,124339 1.544
Abell 1080 10h 43m 58.2s +01° 05′ 14″ 42 0,117865 1.470
Abell 1149 11h 03m 00.0s +07° 37′ 50″ 34 0,071 920
Abell 1171 11h 07m 28.6s +02° 56′ 45″ 43 0,0746 964
Abell 1205 11h 13m 20.7s +02° 31′ 56″ 63 0,0754 973
Abell 1238 11h 22m 58.0s +01° 05′ 32″ 63 0,0733 948

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Maret Einasto, Erik Tago e Jaak Jaaniste, The Supercluster-Void Network I. The Supercluster Catalogue and Large-Scale Distribution, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119-133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  2. ^ a b M. Einasto, J. Einasto e E. Tago, Optical and X-ray clusters as tracers of the supercluster-void network. I Superclusters of Abell and X-ray clusters, in The Astronomical Journal, vol. 122, n. 5, pp. 2222-2242, DOI:10.1086/323707. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  3. ^ Your NED Search Results, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  4. ^ LEO-SEXTANS Supercluster, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  5. ^ M. Einasto, E. Tago e J. Jaaniste, The supercluster?void network, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119–133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  6. ^ a b Christopher M. Springob, Christina Magoulas e Matthew Colless, The 6dF Galaxy Survey: Peculiar Velocity Field and Cosmography, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 445, n. 3, 21 ottobre 2014, pp. 2677-2697, DOI:10.1093/mnras/stu1743. URL consultato il 18 gennaio 2016.
  7. ^ a b Renée C. Kraan-Korteweg, The Vela Supercluster: showcasing the need for deep “whole-sky” HI-surveys (PDF), in 2015 PHISCC Workshop: HI Surveys Get Real, Rutgers, The State University of New Jersey, 16-18 marzo 2015.
  8. ^ (EN) Renée C. Kraan-Korteweg, Michelle E. Cluver e Maciej Bilicki, Discovery of a supercluster in the ZOA in Vela, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society: Letters, 8 novembre 2016, pp. slw229, DOI:10.1093/mnrasl/slw229. URL consultato il 20 novembre 2016.
  9. ^ SAIP2015 (June 28, 2015 - July 3, 2015), su events.saip.org.za. URL consultato il 18 gennaio 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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