Superammasso del Leone-Sestante

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Superammasso del Sestante
Superammasso di galassie
Dati osservativi
CostellazioneLeone
Ascensione retta10h 52m 58.7s
Declinazione+02° 44′ 02″
Distanza681,6 milioni di a.l.
(209 milioni di pc)
Caratteristiche fisiche
TipoSuperammasso di galassie
Altre designazioni
SCl 091, Leo-Sextans Supercluster, Vela Supercluster
Mappa di localizzazione
Superammasso del Leone-Sestante
Categoria di superammassi di galassie

Coordinate: Carta celeste 10h 52m 58.7s, +02° 44′ 02″

Il Superammasso del Leone-Sestante (SCl 091) è un superammasso di galassie situato a oltre 200 milioni di parsec dalla Terra[1][2].

In diversi database e pubblicazione si identifica con il Superammasso della Vela[3][4][5]. In una pubblicazione del 1991 (primo autore David J. Batuski) se ne tracciano le caratteristiche di vasto superammasso composto da 28 ammassi di galassie ed articolato in tre parti[6].

Tra gli ammassi Abell si annoverano: Abell 780, Abell 838, Abell 954, Abell 1145, Abell 1334, Abell 1362, Abell 1371, Abell 1390, Abell 1526 e Abell 1638[1][2][7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Maret Einasto, Erik Tago e Jaak Jaaniste, The Supercluster-Void Network I. The Supercluster Catalogue and Large-Scale Distribution, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119–133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  2. ^ a b M. Einasto, J. Einasto e E. Tago, Optical and X-ray clusters as tracers of the supercluster-void network. I Superclusters of Abell and X-ray clusters, in The Astronomical Journal, vol. 122, n. 5, pp. 2222–2242, DOI:10.1086/323707. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  3. ^ Your NED Search Results, su ned.ipac.caltech.edu. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  4. ^ LEO-SEXTANS Supercluster, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  5. ^ M. Einasto, E. Tago e J. Jaaniste, The supercluster?void network, in Astronomy and Astrophysics Supplement Series, vol. 123, n. 1, pp. 119–133, DOI:10.1051/aas:1997340. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  6. ^ David J. Batuski, Jack O. Burns e Michael V. Newberry, Galaxy and cluster redshift observations in the Sextans-Leo region, in The Astronomical Journal, vol. 101, 1º giugno 1991, pp. 1983–1996, DOI:10.1086/115822. URL consultato il 21 gennaio 2016.
  7. ^ (EN) Maret Einasto, Jaan Einasto e Erik Tago, The structure of the Universe traced by rich clusters of galaxies, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 269, n. 2, 15 luglio 1994, pp. 301–322, DOI:10.1093/mnras/269.2.301. URL consultato il 21 gennaio 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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