Spoliarium

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Spoliarium
AutoreJuan Luna
Data18831884 circa
Tecnicaolio su tela
Dimensioni422×768 cm
UbicazioneMuseo nazionale delle belle arti, Manila
Lo Spoliarium esposto al Museo nazionale delle Filippine

Lo Spoliarium è un quadro del pittore filippino Juan Luna. Fu presentato da Luna all'Exposición Nacional de Bellas Artes di Madrid nel 1884, dove ottenne la prima medaglia d'oro (su tre).[1] Nel 1886, fu venduto alla Diputación Provincial de Barcelona per 20.000 pesetas. Attualmente è esposto nella galleria principale al piano terra del Museo nazionale delle belle arti di Manila, ed è la prima opera d'arte che accoglie i visitatori all'entrata nel museo. Il quadro ricrea una scena nello spoliarium, che era il luogo dell'anfiteatro dove i gladiatori morti venivano spogliati delle armi e degli indumenti.

Luna, lavorando sulla tela, trascorse otto mesi completando il quadro che raffigura gladiatori morenti. Lo storico filippino Ambeth Ocampo scrive: "...rimane il fatto che quando Luna e Félix Resurrección Hidalgo vinsero i principali premi nell'Esposizione di Madrid del 1884, essi provarono al mondo che gli indios potevano, malgrado la loro supposta razza barbarica, dipingere meglio degli Spagnoli che li colonizzavano."[2]

José Rizal e lo Spoliarium[modifica | modifica wikitesto]

Ad un raduno di espatriati filippini a Madrid, José Rizal brindò entusiasticamente ai trionfi che i suoi due comparioti avevano conseguito, l'altro essendo Félix Hidalgo che vinse una medaglia d'argento, chiamandola una "prova fresca di uguaglianza razziale".[3]

"Lo Spoliarium di Luna con le sue carcasse insanguinate dei gladiatori schiavi trascinati via dall'arena dove avevano intrattenuto i loro oppressori romani con le loro vite... spogliati per soddisfare il lascivo disprezzo dei loro persecutori romani con il loro onore..."[4] Rizal annotò nel suo discorso che lo Spoliarium "incarnava l'essenza della nostra vita sociale, morale e politica: l'umanità in grave ordalia, l'umanità irredenta, la ragione e l'idealismo in aperta lotta con il pregiudizio, il fanatismo e l'ingiustizia."[4]

Rizal fu ispirato a incidere un proprio segno per dare gloria al suo paese scrivendo il suo Spoliarium poiché dall'inizio di quell'anno 1884 "si baloccava con l'idea di un libro" perché aveva visto e descritto il quadro come "il tumulto della folla, le grida degli schiavi, il clangore metallico dell'armatura dei morti, i singhiozzi degli orfani, le preghiere sussurrate..." Il libro di Rizal si sarebbe chiamato Noli Me Tangere, "l'eco latina dello Spoliarium".[5]

Nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

Ryan Cayabyab compose l'opera Spoliarium, che fa la cronaca della creazione del quadro eponimo e del processo di Juan Luna per l'assassinio di sua moglie. Il soprano Fides Cuyugan-Asensio scrisse il libretto. Una versione registrata fu pubblicata per la distribuzione commerciale nel 2006.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Relación de los artistas premiados en la Exposición Nacional de Bellas Artes de 1884 y de las obras á que se han otorgado las recompensas (PDF), in Gaceta de Madrid, n. 164, 12 giugno 1884, p. 694.
  2. ^ Ambeth R. Ocampo, Rizal Without the Overcoat, Anvil Publishing, 2000.
  3. ^ Guerrero 1974, p. 112.
  4. ^ a b Guerrero 1974, p. 114.
  5. ^ Guerrero 1974, pp. 119-120, 122.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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