Palazzo Scotti (Bergamo): differenze tra le versioni

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Versione delle 01:46, 15 dic 2016

Palazzo Scotti
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàBergamo
IndirizzoVia Gaetano Donizetti
Coordinate45°42′10.52″N 9°39′47.78″E / 45.702923°N 9.663273°E45.702923; 9.663273
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVI secolo
Realizzazione
Architettoignoto
ProprietarioCuria vescovile

Palazzo dei baroni Scotti o Palazzo Basoni Scotti è il palazzo in via Donizetti posto all'incrocio con il colle delle Rosate[1], un tempo via Gromo, ed è il luogo dove il musicista Gaetano Donizetti ormai gravemente ammalato, trascorse i suoi ultimi giorni[2]

Storia

Il palazzo di cui non si conosce l'epoca di costruzione, ha una parte interrata che da via Donizetti, raggiunge via San Giacomo, a testimonianza che il palazzo è una sovrapposizione di fabbricati che dal medioevo al XX secolo si sono susseguiti. Le solide fondamenta presentano sotterranei formati da alti locali con volte a vela, che si sovrappongono, e stanno ad indicare che in epoche precedenti erano abitazioni civili che guardavano verso la parte bassa della città di Bergamo prima della costruzione della cinta muraria che ne ha chiuso la parte inferiore, questa particolarità non è unica di palazzo Scotti, ma di molti palazzi della parte alta della città.

La famiglia Scotti proprietaria del palazzo, ne darà il nome, fu solo Giovanmaria Scotti a ricevere il titolo di barone da Vittorio Emanuele II il 4 aprile 1861 per sé e i suoi discendenti[3], sposò il 9 marzo 1850 Giovannina Rota Basoni amica del musicista Donizetti, che fu ospite del palazzo dove visse gravemente malato i suoi ultimi giorni.

Nel palazzo furono ospiti illustri personaggi in visita a Bergamo, tra questi Giovanni Roncalli quando da nunzio apostolico o cardinale di Venezia tornava nella sua città natale[4].

Architettura

I quattro piani della facciata in via Donizetti, sono suddivisi in tre paraste con la presenza di capitelli al primo piano e due balconcini alle finestre con le ringhiere in ferro battuto. Le finestre quadre sono collegate da cornici in pietra di Sarnico, con riquadro intermedio. Mentre il sottotetto ha sette finestre ciascuna con un balconcino in ferro battuto che riprendono i balconcini al piano nobile.

Dei due ingressi, quello minore porta all'androne dal quale si accede al terrazzo che va verso il giardino. Al primo piano vi sono affreschi dei pittori Eugenio e Muzio Camuzio e Vincenzo Bonomini in stile neoclassico come era moda nei palazzi nobili della Bergamo del XVIII secolo, gli affreschi sono posti nella parte curvilinea delle pareti che le collega alle parti centrali dei soffitti decorati a stucco con motivi a forma di conchiglie e figure simmetriche che reggono vasi decorativi, e uccelli agli angoli delle pareti. Queste furono le stanze che ospitarono il Donizetti negli ultimi giorni della sua malattia, un quadro di Giuseppe Rilossi posto su di un piano di proprietà del musicista ricordano il tragico evento.

Nel secondo piano le sale presentano decori settecenteschi di Carlo Carloni rappresentati figure mitologiche, putti amorini e sagome femminili.

Il terrazzo esterno delimitato da una balaustra in pietra collega al giardino all'inglese sottostante di notevole pendenza, la presenza del busto del 1760 di Giovanni Maria Scotti che fu nel Cons. Civico dal 1744 al 1792[5], conferma il periodo della ristrutturazione dell'intero fabbricato[6].

Note

  1. ^ Ebbene sì, anche la città di Bergamo è nata su sette colli: ecco quali sono, su bergamopost.it, Bergamo post. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  2. ^ Donizetti Bergamo la città e il compositore, su bergamo.smartrippin.com, bergamo smartrippin. URL consultato il 12 dicembre 2016.
  3. ^ Scotti, su servizi.ct2.it, Enciclopedia delle fmiglie Lombarde. URL consultato il 13 dicembre 2016.
  4. ^ Roberto Ferrante, Palazzo Scotti, Grafica e arte Bergamo, 1988, p. 67-72.
  5. ^ Scotti, su servizi.ct2.it. URL consultato il 14 dicembre 2016.
  6. ^ Palazzo Baroni Scotti in via Donizzetti 1 (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 13 dicembre 2016.

Bibliografia

  • Roberto Ferrante, Palazzo Scotti, Grafica e arte Bergamo, 1988, p. 67-72.

Voci correlate

Collegamenti esterni