Letteratura friulana: differenze tra le versioni

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Versione delle 02:16, 13 nov 2015

La letteratura friulana raccoglie l'insieme delle opere letterarie prodotte in Friuli, spesso scritte in lingua friulana, dalla sua nascita ai giorni nostri.

Dalle origini al Cinquecento

Nel Cinquecento friulano si assiste alla vicenda di Menocchio, in arte Domenico Scandella, popolano condannato dall'inquisizione come eretico per le sue teorie sul cristianesimo e sulla sua concezione del mondo. Nonostante la mancanza di suoi testi scritti, fu un personaggio di grande importanza in campo letterario, e condizionò molti posteri. In seguito, infatti, fu anche fondato nella città natale, Montereale Valcellina, il circolo culturale con l'omonimo nome.

Seicento

In questo periodo si hanno come testimonianza dell'attività letteraria friulana le poesie di Ermes di Colloredo.

Settecento

Ottocento

Letteratura del Novecento

Nei primi anni di questo secolo occorre citare Vittorio Cadel e Bindo Chiurlo, mentre tra gli autori più illustri del secondo dopoguerra compare Pier Paolo Pasolini, il quale fondò nel 1945 l'Academiuta di lenga furlana, quale conseguenza del felibrismo nato in Francia nell'Ottocento. Di questo autore bisogna ricordare soprattutto la raccolta La meglio gioventù.

Autori di questo periodo sono anche: Novella Cantarutti, Leone Comini, Amedeo Giacomini, Alberto Picotti, Federico Tavan ed Ida Vallerugo.

Personaggi che hanno influito nella diffusione della letteratura friulana sono: Ugo Pellis, che fu uno dei fondatori della Società filologica friulana, mentre Pier Antonio Bellina (detto Pre Toni) e Francesco Placereani (detto Pre Checco Placeran) ebbero un ruolo importante nella produzione di testi, poesie ed articoli in friulano, traduzione dall'italiano e nella creazione dell'identità friulana nel periodo attuale.

Nel periodo contemporaneo occorre citare il nome di Pierluigi Cappello, il quale ha tradotto in friulano diverse opere, e Federico Tavan, poeta andreano.

Voci correlate

Collegamenti esterni