Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro: differenze tra le versioni
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Il '''Salso Film & TV Festival''' (già '''Incontri cinematografici di Monticelli Terme''', '''Incontri cinematografici di Salsomaggiore Terme''', poi '''Cinema Art Festival''') era uno [...] |
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La '''Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro''' (Pesaro Film Festival) è uno dei più importanti festival cinematografici italiani. |
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Ideata e progettata a Roma da [[Lino Micciché]] e da [[Bruno Torri]] alla fine del [[1964]], ma realizzata a [[Pesaro]] fin dalla prima edizione (29 maggio – 6 giugno [[1965]]), la Mostra è promossa, finanziata e gestita dalla Fondazione Pesaro Nuovo Cinema Onlus con il contributo del Comune di Pesaro, della Provincia di Pesaro e Urbino, della Regione Marche, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Programma Media dell'Unione Europea. Nel corso del tempo, accanto alle edizioni principali la Mostra pesarese ha realizzato numerose iniziative collaterali: contemporaneamente alla Mostra, l'''Evento speciale'', dedicato al cinema italiano; in autunno, inizialmente ad [[Ancona]], poi sempre a Pesaro, la ''Rassegna internazionale retrospettiva''; ancora in autunno il ''Convegno internazionale di studi sul cinema'', inizialmente a [[Urbino]], poi a Pesaro, e manifestazioni cinematografiche varie, in molte città marchigiane ma anche a [[Roma]], [[New York]], [[Berlino]] e [[Parigi]]. |
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== ''Mission'' == |
== ''Mission'' == |
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Fin dalle origini l'obiettivo è stato quello di realizzare una rassegna non agonistica di ''opere prime'', nel senso non anagrafico della definizione ma in quello di nuove scelte e nuove strade capaci di avviare processi di rinnovamento, di crescita, di maturazione, di evoluzione del cinema. Si è insomma inteso da sempre non solo registrare ciò che di nuovo fanno soprattutto i giovani registi, ma contribuire a renderlo conoscibile e meglio comprensibile a tutti coloro che condividono patrimoni ideali, esigenze culturali, tensione a rompere equilibri cristallizzati dalla consuetudine, dal conformismo e dall'interesse: una mostra, dunque, più ''per'' che ''del'' nuovo cinema. Modello esplicito e/o implicito di molte manifestazioni cinematografiche italiane ([[Bergamo Film Meeting|festival di Bergamo]], [[Salsomaggiore Terme|Salsomaggiore]], [[Torino Film Festival|Torino]] ecc) e straniere ([[Edinburgh International Film Festival|festival di Edimburgo]], [[International Film Festival Rotterdam|Rotterdam]], [[Festival internazionale del cinema di Berlino|Berlino]] ecc.), la mostra pesarese fece tesoro alle origini delle esperienze italiane del Festival del cinema latinoamericano di Santa Margherita Ligure, Sestri e Genova e della Mostra internazionale del cinema libero di Porretta Terme, nonché del modello della [[Settimana internazionale della critica (Cannes)|Semaine de la Critique]], istituzioni tutte con le quali la mostra ebbe specifici rapporti e unità di intenti, nella difesa e nella promozione di un cinema ‘altro’. |
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==Storia== |
==Storia== |
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===Le prime edizioni della Mostra=== |
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Nelle prime quattro edizioni la Mostra divenne una sorta di punto di riferimento mondiale del rinnovamento cinematografico, con la partecipazione tra gli altri di [[Joris Ivens]], [[Roberto Rossellini]], [[Cesare Zavattini]], [[Jean-Marie Straub]], [[Bernardo Bertolucci]], [[Jonas Mekas]], [[Jerzy Skolimowski]], [[Jean-Luc Godard]], [[Pier Paolo Pasolini]], [[Glauber Rocha]]; tra i più di cento film presentati nel quadriennio 1965-1968 figurano quasi tutti i maggiori risultati della [[Nová vlna]] cecoslovacca, molti titoli del nuovo cinema di Budapest, del cinema sovietico, polacco, romeno e tedesco-democratico meno conformista, del già più libero cinema iugoslavo come del più innovativo cinema del mondo occidentale (con film dal Canada e dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna ma anche dalla Grecia, dal Belgio e dai Paesi scandinavi, non senza qualche titolo ‘di opposizione’ alle due dittature iberiche) con particolare riguardo al cinema francese della Nouvelle vague e dintorni, film dall'Oriente (soprattutto giapponesi, ma anche iraniani) e un nutrito gruppo di latinoamericani; oltre naturalmente, ma in misura minore, al gruppo dei film italiani. |
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Una conferma della ‘stagione d'oro' della Mostra pesarese costituita dal primo quadriennio furono poi gli incontri internazionali che annualmente vi si svolgevano: sia quelli sui concreti problemi della produzione, circolazione e diffusione del ‘nuovo cinema’ che ebbero luogo nel 1965, nel 1966 (in collaborazione con l'[[UNESCO]]), e nel 1967 come primo congresso del Centro internazionale per la diffusione del nuovo cinema, promosso dalla Mostra stessa; sia quelli dedicati a cineasti e/o cinematografie, generalmente organizzati in piccole rassegne specifiche, come ''Introduzione al nuovo cinema cecoslovacco'' (1965), ''Incontro col nuovo cinema tedesco'' (1966), ''Il [[New American Cinema]]'' (1967), ''Cinema latinoamericano: cultura come azione'' (1968, in occasione dell'anteprima mondiale de ''[[L'ora dei forni|La hora de los hornos]]'' di [[Fernando E. Solanas]] e [[Octavio Getino]]), sia infine quelli più famosi "per una nuova critica", ovvero ''La critica e il nuovo cinema'' (1965), ''Per una nuova coscienza critica del linguaggio cinematografico'' (1966), ''Linguaggio e ideologia nel film'' (1967). |
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La prima stagione d'oro si chiuse con [[il Sessantotto]], anno in cui – dopo la chiusura del [[Festival di Cannes]] contestato e interrotto dai cineasti – la Mostra fu la prima istituzione culturale italiana a essere contestata: ma la direzione spalancò le porte agli studenti e convocò un'assemblea davanti alla quale si dimise accettando un coordinamento tecnico che garantì la proiezione di tutti i film in programma ma non lo svolgimento delle iniziative collaterali. |
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La quinta Mostra, quella del [[1969]], fu spostata a settembre per il lungo lavorio di ricucitura istituzionale reso necessario dagli eventi del Sessantotto e, sulla carta, affidata a un Comitato ordinatore, composto da rappresentanti delle associazioni di base pesaresi; si trattò di un'edizione di passaggio, ancora molto simile alle precedenti, benché senza premi, cerimonie inaugurali e di chiusura. In programma trentadue lungometraggi (fra cui nove latinoamericani) e sedici cortometraggi (di cui dodici latinoamericani). Oltre ai latinoamericani, agli italiani (Pagine chiuse, 1968, di Gianni da Campo, Il rapporto, 1969, di Lionello Massobrio, Tabula rasa, 1969, di [[Gianpaolo Capovilla]], Vieni, dolce morte, 1969, di [[Paolo Brunatto]] e i corti Nelda di Piero Bargellini e Lo spirito delle macchine di Franco Angeli), e ad altre produzioni europee e statunitensi, risultarono significative alcune opere filtrate attraverso le maglie, ristrettesi dopo la repressione praghese, della burocrazia esteuropea: film sovietici (di Sergej P. Urusevskij, Tolomush Okeev, Gleb A. Panfilov) nonché di cineasti magiari (Imre Gyöngyössy), romeni (Mircea Saucan) e bulgari (Georgi Stojanov). Si svolsero inoltre due brevi convegni: uno, ''Necessità e possibilità di un circuito alternativo'', che portò alla decisione, attuata negli anni successivi, di sottotitolare e fare circolare alcuni film stranieri; l'altro, quasi obbligato dopo il Sessantotto, su ''Cinema e politica''. |
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===La Mostra negli anni Settanta=== |
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Una svolta si verificò con la sesta edizione, nel [[1970]], quando la Mostra ribadì e rinnovò i suoi obiettivi programmatici: offrire materiale di studio e di valutazione critica del nuovo cinema; porsi come attivo centro promozionale di socializzazione del nuovo cinema. La conseguenza della prima indicazione fu che la Mostra prese a pubblicare per ogni film, o gruppo omologo di film, o rassegne retrospettive, altrettanti "Quaderni di documentazione" (ventuno nel 1970, nove nel 1971, tredici nel 1972, dodici nel 1973), con interviste, critiche, dichiarazioni, documenti, bibliografie e découpages desunti alla moviola, trasformandosi progressivamente in una casa editrice (solo alla fine degli anni Ottanta le pubblicazioni saranno affidate ad altri editori). Negli anni successivi infatti i Quaderni, molto richiesti da studiosi, critici e cinefili, raggiunsero una tiratura media di mille copie e divennero veri e propri volumi, come i quattro sul [[Neorealismo (cinema)|Neorealismo]], quelli sugli anni Trenta, i due sugli anni Cinquanta. |
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A partire dagli anni Settanta, se nei programmi delle varie edizioni i film del ‘nuovo cinema’ hanno confermato la vocazione originaria della Mostra, le grandi retrospettive (dedicate per es. alla storia del cinema italiano, ad autori oppure a cinematografie nazionali e a movimenti) hanno attestato la nuova vocazione di studio, pur rispondendo sempre anche a un'esigenza politico-culturale: la retrospettiva dedicata alla Spagna nel [[1977]] è stata la prima del postfranchismo, quella del [[1978]] sulla Cina la prima nel mondo dopo la fine della [[Rivoluzione culturale]]. Gli anni successivi hanno esibito un'attenzione particolare alle tendenze dei vari Paesi: l'edizione [[1979]] della Mostra è stata dedicata al cinema degli Stati Uniti, quella del [[1980]] al cinema dell'Unione Sovietica, quella del [[1981]] al cinema dell'America Latina, quella del [[1982]] al cinema magiaro e iugoslavo, quella del [[1983]] al cinema asiatico, non solo cinese e giapponese ma, soprattutto, sudcoreano, filippino, indonesiano, malese, tailandese, vietnamita e di Hong Kong. |
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===La Mostra dagli anni Ottanta ad oggi=== |
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Accanto agli incontri pesaresi, dopo alcune sporadiche ma significative iniziative sparse nel territorio marchigiano, sono da segnalare negli anni Ottanta gli incontri di Ancona (''Rassegna internazionale retrospettiva'', prima edizione 1982) e i colloqui di Urbino (''Seminario internazionale di studi teorici'', prima edizione 1982), che si sono svolti lungo tutto il decennio per essere poi proseguiti – negli anni Novanta e oltre – a Pesaro, come manifestazione autunnale; dal 1987 si è aggiunto, parallelo alla Mostra, l'Evento speciale, una retrospettiva permanente del cinema italiano dedicata ora a periodi (da ''Risate di regime'', sulla commedia anni Trenta, a ''Cinema italiano anni '90'') ora ad autori (per es. [[Mario Monicelli]], [[Dino Risi]], [[Marco Ferreri]], [[Vittorio De Sica]] ecc.), ora ad attori (tra cui [[Vittorio Gassman]]) o a generi (per es. La [[commedia all'italiana]]). |
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Nel [[1989]] [[Lino Micciché]] ha lasciato la direzione della Mostra, che aveva fondato e diretto per circa cinque lustri. Gli sono succeduti dapprima, per una edizione (1989), [[Marco Müller]], che aveva collaborato a tutte le edizioni degli anni Ottanta; per nove edizioni (1990-1998) [[Adriano Aprà]], che aveva collaborato (ufficio documentazione, Comitato ordinatore) a tutte le edizioni, dal 1966 al 1982 (sotto la sua direzione da ricordare l'ampia retrospettiva sul cinema indipendente americano nel 1991 e le due retrospettive dedicate alle forme cinematografiche sperimentali e alle tipologie del documentario: Il cinema e il suo oltre nel 1996 e Le avventure della non-fiction nel 1997); per un'edizione (1999) [[Andrea Martini]], dal 2000 al 2014, [[Giovanni Spagnoletti]] (sotto la sua direzione da ricordare la retrospettiva Il cinema europeo del métissage nel 2000 e l'istituzione delle nuove sezioni dedicate rispettivamente al video, Proposte video, e al mediometraggio, Sessanta più o meno) e dal 2015 Pedro Armocida. |
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==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
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*''Il nuovo cinema: venti anni dopo, Pesaro 1984. Per una nuova critica: i convegni pesaresi 1965-1967'', Marsilio, Venezia 1989. |
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==Collegamenti esterni== |
==Collegamenti esterni== |
Versione delle 20:29, 13 dic 2020
Salso Film & TV Festival | |
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xxxxxxxxxxxx | |
Luogo | Monticelli Terme (1977-78), Salsomaggiore Terme (1980-91) |
Anni | 1977 - 1991 |
Fondato da | xxxxxx e xxxxxx |
Date | varie, solitamente in aprile |
Genere | Cinema |
Organizzazione | xxxxxx (Coordinatore Comitato scientifico)
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Sito ufficiale | www.pesarofilmfest.it/ |
Il Salso Film & TV Festival (già Incontri cinematografici di Monticelli Terme, Incontri cinematografici di Salsomaggiore Terme, poi Cinema Art Festival) era uno [...]
Mission
Storia
Bibliografia
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su pesarofilmfest.it.
- (EN) Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144885000 · J9U (EN, HE) 987007265644605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79112760 |
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