Libreria delle donne di Milano: differenze tra le versioni

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La '''Libreria delle donne di Milano''' è un luogo storico della [[Femminismo in Italia|cultura femminista italiana]] e internazionale<ref>{{Cita libro|autore=Martucci, C.|titolo=Libreria delle Donne di Milano. Un laboratorio di pratica politica|url=https://www.worldcat.org/search?q=Libreria+delle+Donne+di+Milano.+Un+laboratorio+di+pratica+politica%2C&qt=notfound_page&search=Cerca|data=2008|editore=Franco Angeli|città=Milano}}</ref> della [[Seconda ondata femminista|seconda ondata]] ed è stata un importante centro di elaborazione teorica del [[Filosofia della differenza|femminismo della differenza]] sessuale<ref>{{Cita libro|autore=Restaino, F.|nome2=Cavarero, A.|titolo=Le filosofie femministe|url=https://www.worldcat.org/title/filosofie-femministe/oclc/860455664&referer=brief_results|data=2002|editore=Mondadori|città=Milano|capitolo=Il pensiero femminista. Una storia possibile}}</ref>.
La '''Libreria delle donne di Milano''' è un luogo storico della [[Femminismo in Italia|cultura femminista italiana]] e internazionale<ref>{{Cita|Chiara Martucci, 2008}}</ref> della [[Seconda ondata femminista|seconda ondata]] ed è stata un importante centro di elaborazione teorica del [[Filosofia della differenza|femminismo della differenza]] sessuale<ref>{{Cita|Adriana Cavarero e Franco Restaino, 2002}}</ref>.


Fondata da un collettivo di donne<ref>Per l’elenco completo delle fondatrici della Libreria, si rimanda allo Statuto di Fondazione del Circolo cooperativo delle donne “Sibilla Aleramo” (1975), consultabile presso Fondazione Badaracco Milano</ref> a [[Milano]] nel 1975 è la prima Libreria delle donne d'Italia<ref>{{Cita libro|autore=Calabrò, A.R.|autore2=Grasso, L.|titolo=Dal movimento femminista al femminismo diffuso: Storie e percorsi a Milano dagli anni ’60 agli anni ’80.|url=https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?Id=11913|annooriginale=1985|data=2004|editore=Franco Angeli|città=Milano}}</ref>.
Fondata da un collettivo di donne<ref group="N">Per l’elenco completo delle fondatrici della Libreria, si rimanda allo Statuto di Fondazione del Circolo cooperativo delle donne “Sibilla Aleramo” (1975), consultabile presso Fondazione Badaracco Milano.</ref> a [[Milano]] nel 1975 è la prima Libreria delle donne d'Italia<ref name="calabromuraro">{{Cita|Anna R. Calabrò e Laura Grasso, 2004}}</ref>.


== Storia ==
== Storia ==
Le Librerie delle donne sono luoghi di cultura, dibattito ed educazione<ref>{{Cita web|url=https://www.vice.com/en_us/article/mbw7j3/feminist-bookstores-women-activism-history|titolo=How Feminist Bookstores Changed History|autore=Uprichard, L.|data=2018|lingua=en}}</ref> nati a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, quando il [[femminismo]] inizia a fondare in tutto il mondo<ref>Per una referenza alla storia delle librerie delle donne in altri paesi si veda per esempio la pubblicazione in lingua inglese ''Hogan, K. (2016). The Feminist Bookstore Movement. Lesbian Antiracism and Feminist Accountability, Durham: Duke University Press.''</ref> istituzioni ed imprese culturali quali appunto Librerie delle donne, case editrici, centri di documentazione, case delle donne, etc.<ref>{{Cita libro|curatore=Cutrufelli, M.R. et al.|titolo=Il Novecento delle italiane. Una storia ancora da raccontare|data=2001|editore=Editori Riuniti|città=Roma}}</ref>
Le Librerie delle donne sono luoghi di cultura, dibattito ed educazione<ref>{{Cita news |url=https://www.vice.com/en_us/article/mbw7j3/feminist-bookstores-women-activism-history |titolo=How Feminist Bookstores Changed History |autore=Lucy Uprichard |sito=[[Vice (rivista)|Vice]] |data=25 settembre 2018 |accesso=3 gennaio 2020 |lingua=en}}</ref> nati a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, quando il [[femminismo]] inizia a fondare in tutto il mondo<ref>{{Cita|Kristen Hogan, 2016}}</ref> istituzioni ed imprese culturali quali appunto Librerie delle donne, case editrici, centri di documentazione, case delle donne, etc.<ref>{{Cita|Maria Rosa Cutrufelli, 2001}}</ref>


Libreria delle donne di Milano si ispirò alla Librairie des Femmes di [[Parigi]] fondata da [[Antoinette Fouque]] e legata al gruppo [[Femminismo in Francia|femminista francese]] Politique et Psychanalyse, ma a differenza di essa decise inizialmente di proporre solo opere di donne, per enfatizzare l'attenzione verso il sapere femminile e la diffusione degli scritti delle donne<ref>{{Cita libro|autore=Martucci, C.|titolo=Libreria delle donne di Milano. Un laboratorio di pratica politica.|url=https://www.worldcat.org/title/libreria-delle-donne-di-milano-un-laboratorio-di-pratica-politica/oclc/799878188&referer=brief_results|data=2008|editore=Franco Angeli|città=Milano}}</ref>.
Libreria delle donne di Milano si ispirò alla Librairie des Femmes di [[Parigi]] fondata da [[Antoinette Fouque]] e legata al gruppo [[Femminismo in Francia|femminista francese]] Politique et Psychanalyse, ma a differenza di essa decise inizialmente di proporre solo opere di donne, per enfatizzare l'attenzione verso il sapere femminile e la diffusione degli scritti delle donne<ref>{{Cita|Chiara Martucci, 2008}}</ref>.


Attraverso le proprie attività e scritti - influenti ma anche criticati e dibattuti<ref>{{Cita libro|curatore=Bono, P. and Kemp, S.|titolo=Italian Feminist Thought: A Reader|url=https://www.worldcat.org/title/italian-feminist-thought-a-reader/oclc/21974426&referer=brief_results|data=1991|editore=Blackwell|città=Oxford|lingua=en}}</ref> è stata un luogo di elaborazione teorica del [[Filosofia della differenza|femminismo della differenza]] sessuale<ref>Un altro luogo di elaborazione di questo pensiero è la comunità filosofica femminile [http://www.diotimafilosofe.it/ Diotima]</ref>, posizione filosofica e politica complessa, variegata e conflittuale, che caratterizza l'originalità del pensiero femminista italiano e che ha come aspetto caratterizzante il “radicamento della teoria nelle pratiche" femministe<ref>{{Cita libro|autore=Cavarero, A.|autore2=Restaino, F.|titolo=Le filosofie femministe|url=https://www.worldcat.org/title/filosofie-femministe/oclc/860455664&referer=brief_results|data=2002|editore=Mondadori|città=Milano|p=97|capitolo=Il pensiero femminista. Un approccio teoretico}}</ref>.
Attraverso le proprie attività e scritti - influenti ma anche criticati e dibattuti<ref>{{Cita|Paola Bono e Sandra Kemp, 1991}}</ref> è stata un luogo di elaborazione teorica del [[Filosofia della differenza|femminismo della differenza]] sessuale<ref group="N">Un altro luogo di elaborazione di questo pensiero è la comunità filosofica femminile Diotima.</ref>, posizione filosofica e politica complessa, variegata e conflittuale, che caratterizza l'originalità del pensiero femminista italiano e che ha come aspetto caratterizzante il “radicamento della teoria nelle pratiche" femministe<ref>{{Cita|Adriana Cavarero e Franco Restaino, 2002|p. 97}}</ref>.


Tra le fondatrici<ref>Tra le sue fondatrici vi è anche [http://www.iaphitalia.org/lia-cigarini/ Lia Cigarini,] animatrice insieme a [https://www.societadelleletterate.it/tag/daniela-pellegrini/ Daniela Pellegrini,] che lo fondò, del DEMAU, il primo gruppo femminista documentato in Italia (cfr. Calabrò, A.R. and Grasso, L. (eds.) (2004) [1985]. Dal movimento femminista al femminismo diffuso: Storie e percorsi a Milano dagli anni ’60 agli anni ’80. Milan: Fondazione Badaracco – Franco Angeli).</ref> vi è infatti anche la filosofa [[Luisa Muraro]], a cui si deve l’elaborazione teorica sulla figura della madre simbolica<ref>{{Cita libro|autore=Muraro, L.|titolo=L’ordine simbolico della madre|url=https://www.worldcat.org/title/lordine-simbolico-della-madre/oclc/1004346790&referer=brief_results|dataoriginale=1991|data=2006|editore=Editori Riuniti|città=Roma}}</ref>.
Tra le fondatrici<ref group="N">Tra le sue fondatrici vi è anche Lia Cigarini, animatrice insieme a Daniela Pellegrini, che lo fondò, del DEMAU, il primo gruppo femminista documentato in Italia.</ref><ref name="calabromuraro" /> vi è infatti anche la filosofa [[Luisa Muraro]], a cui si deve l’elaborazione teorica sulla figura della madre simbolica<ref>{{Cita|Luisa Muraro, 2006}}</ref>.


Come casa editrice ha pubblicato Il periodico femminista ''Sottosopra'' (dal 1983; mentre dal 1973 al 1983 il foglio fu espressione di più gruppi del Movimento delle Donne)<ref>{{Cita libro|autore=Paolozzi, L.|autore2=Leiss, A.|titolo=Un paese sottosopra. 1973-1996: una voce del femminismo italiano, Milan: Pratiche.|url=https://www.worldcat.org/title/paese-sottosopra/oclc/801212802&referer=brief_results|data=1999|editore=Pratiche|città=Milano}}</ref>, la rivista di politica femminista ''Via Dogana'' (versioni cartacee dal 1983-1984 e poi 1991-2014; dal 2015 è disponibile solo online) e la rivista umoristica ''Aspirina'' (cartacea dal 1987-1991, online dal 2013), tra le cui fondatrici vi è la fumettista [[Pat Carra]].
Come casa editrice ha pubblicato Il periodico femminista ''Sottosopra'' (dal 1983; mentre dal 1973 al 1983 il foglio fu espressione di più gruppi del Movimento delle Donne)<ref>{{Cita|Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, 1999}}</ref>, la rivista di politica femminista ''Via Dogana'' (versioni cartacee dal 1983-1984 e poi 1991-2014; dal 2015 è disponibile solo online) e la rivista umoristica ''Aspirina'' (cartacea dal 1987-1991, online dal 2013), tra le cui fondatrici vi è la fumettista [[Pat Carra]].


Ha un archivio e una biblioteca di libri rari sul femminismo, ed espone alla proprie pareti opere d’arte di artiste quali [[Carla Accardi]], Valentina Berardinone, [[Mirella Bentivoglio]], Tomaso Binga, [[Dadamaino]] ed altre. Fu proprio un gruppo di artiste a contribuire negli anni Settanta alla fondazione della libreria, sostenendola con la donazione di proprie opere, presentate in un portfolio curato dalla critica d’arte [[Lea Vergine]]<ref>{{Cita web|url=https://artreview.com/features/ar_april_2018_feature_milan_womens_bookstore_collective/|titolo=Libreria delle donne|autore=Casavecchia, B.|data=2008|lingua=en}}</ref>.
Ha un archivio e una biblioteca di libri rari sul femminismo, ed espone alla proprie pareti opere d’arte di artiste quali [[Carla Accardi]], Valentina Berardinone, [[Mirella Bentivoglio]], Tomaso Binga, [[Dadamaino]] ed altre. Fu proprio un gruppo di artiste a contribuire negli anni Settanta alla fondazione della libreria, sostenendola con la donazione di proprie opere, presentate in un portfolio curato dalla critica d’arte [[Lea Vergine]]<ref>{{Cita|Barbara Casavecchia, 2018}}</ref>.


Il suo Archivio Politico per gli anni 1974-1997 è conservato presso la Fondazione [[Elvira Badaracco]]<ref>{{Cita web|url=http://www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/fondazione-elvira-badaracco-studi-e-documentazione-delle-donne/|titolo=Fondazione Elvira Badaracco. Studi e documentazione delle donne, Milano (MI)}}</ref>.
Il suo Archivio Politico per gli anni 1974-1997 è conservato presso la Fondazione [[Elvira Badaracco]]<ref>{{Cita web |url=http://www.lombardiabeniculturali.it/blog/istituti/fondazione-elvira-badaracco-studi-e-documentazione-delle-donne/ |titolo=Fondazione Elvira Badaracco. Studi e documentazione delle donne, Milano (MI) |sito=[[Lombardia|Regione Lombardia]] |data=19 dicembre 2017 |accesso=3 gennaio 2020}}</ref>.


== Note ==
== Note ==
;Notazioni
<references group="N" />

;Fonti
<references />
<references />


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
=== Libri ===
=== Libri ===
* {{Cita libro |curatore=P. Bono |curatore2= S. Kemp |anno=1991 |titolo=Italian Feminist Thought. A Reader |città=Oxford |editore=Blackwell |isbn=0-631-17115-0 |lingua=en}}
* {{Cita libro |curatore=Paola Bono |curatore2=Sandra Kemp |anno=1991 |titolo=Italian Feminist Thought. A Reader |oclc=21974426 |città=Oxford |editore=Blackwell |isbn=0-631-17115-0 |lingua=en |cid=Paola Bono e Sandra Kemp, 1991}}
* {{Cita libro |curatore=A.R. Calabrò |curatore2=L. Grasso |anno=2004 |annooriginale=1985 |titolo=Dal movimento femminista al femminismo diffuso. Storie e percorsi a Milano dagli anni ’60 agli anni ’80 |città=Milano |editore=Fondazione Badaracco/Franco Angeli |isbn=978-88-464-5325-9}}
* {{Cita libro|autore=Anna R. Calabrò |autore2=Laura Grasso |titolo=Dal movimento femminista al femminismo diffuso. Storie e percorsi a Milano dagli anni '60 agli anni '80.|url=https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?Id=11913|annooriginale=1985|data=2004|editore=Fondazione Badaracco/Franco Angeli|città=Milano |isbn=978-88-464-5325-9 |cid=Anna R. Calabrò e Laura Grasso, 2004}}
* {{Cita libro |autore=A. Cavarero |autore2=F. Restaino |anno=2002 |titolo=Le filosofie femministe |città=Milano |editore=Bruno Mondadori |isbn=88-424-9587-5}}
* {{Cita libro|autore=Adriana Cavarero |autore2=Franco Restaino |titolo=Le filosofie femministe |oclc=860455664 |data=2002 |editore=Mondadori|città=Milano |anno=2002 |capitolo=Il pensiero femminista. Un approccio teoretico |isbn=88-424-9587-5 |cid=Adriana Cavarero e Franco Restaino, 2002}}
* {{Cita libro |autore=P. Codognotto |autore2=F. Moccagatta |anno=1997 |capitolo=Editoria Femminista in Italia |titolo=Enciclopedia Tascabile |volume=12 |città=Roma |editore=Associazione Italiana Biblioteche |isbn=88-7812-037-5}}
* {{Cita libro |autore=Piera Codognotto |autore2=Francesca Moccagatta |anno=1997 |capitolo=Editoria Femminista in Italia |titolo=Enciclopedia Tascabile |volume=12 |città=Roma |editore=Associazione Italiana Biblioteche |isbn=88-7812-037-5}}
* {{Cita libro |autore=M.R. Cutrufelli |altri=et al. |anno=2001 |titolo=Il Novecento delle italiane. Una storia ancora da raccontare |città=Roma |editore=Editori Riuniti |isbn=978-88-359-4919-0}}
* {{Cita libro |autore=Maria Rosa Cutrufelli |altri=et al. |anno=2001 |titolo=Il Novecento delle italiane. Una storia ancora da raccontare |città=Roma |editore=Editori Riuniti |isbn=978-88-359-4919-0 |cid=Maria Rosa Cutrufelli, 2001}}
* {{Cita libro |autore=Kristen Hogan |anno=2016 |titolo=The Feminist Bookstore Movement. Lesbian Antiracism and Feminist Accountability |città=Durham |editore=Duke University Press |lingua=en |cid=Kristen Hogan, 2016}}
* {{Cita libro |titolo=Libreria delle donne di Milano. Non credere di avere dei diritti. La generazione della libertà femminile nell'idea e nelle vicende di un gruppo di donne |anno=1987 |città=Milano |editore=Rosenberg & Sellier |isbn=978-88-7011-275-7}}
* {{Cita libro |autore=A. Martinis Roe |anno=2018 |titolo=To Become Two. Propositions for Feminist Collective Practice |città=Berlino |editore=Archive Books |isbn=978-3-943620-58-0 |lingua=en}}
* {{Cita libro|autore=Chiara Martucci |titolo=Libreria delle donne di Milano. Un laboratorio di pratica politica |oclc=799878188 |data=2008 |editore=Franco Angeli |città=Milano |cid=Chiara Martucci, 2008}}
* {{Cita libro |autore=C. Martucci |anno=2008 |titolo=Libreria delle Donne di Milano. Un laboratorio di pratica politica |città=Milano |editore=FrancoAngeli |isbn=978-88-568-0316-7}}
* {{Cita libro |autore=Alex Martinis Roe |anno=2018 |titolo=To Become Two. Propositions for Feminist Collective Practice |città=Berlino |editore=Archive Books |isbn=978-3-943620-58-0 |lingua=en}}
* {{Cita libro |autore=L. Muraro |nnoo=2006 |annooriginale=1991 |titolo=L’ordine simbolico della madre |edizione=2<sup>a</sup> edizione |città=Roma |editore=Editori Riuniti |isbn=88-359-5769-9}}
* {{Cita libro |autore=Chiara Martucci |anno=2008 |titolo=Libreria delle Donne di Milano. Un laboratorio di pratica politica |città=Milano |editore=FrancoAngeli |isbn=978-88-568-0316-7 |oclc=799878188 |cid=Chiara Martucci, 2008}}
* {{Cita libro |autore=L. Paolozzi |autore2=A. Leiss |anno=1999 |titolo=Un paese sottosopra. 1973-1996: una voce del femminismo italiano |città=Milano |editore=Pratiche |isbn=88-7380-639-2}}
* {{Cita libro |autore=Luisa Muraro |nnoo=2006 |annooriginale=1991 |titolo=L’ordine simbolico della madre |edizione=2<sup>a</sup> edizione |città=Roma |editore=Editori Riuniti |isbn=88-359-5769-9 |oclc=1004346790 |cid=Luisa Muraro, 2006}}
* {{Cita libro |autore=Letizia Paolozzi |autore2=Alberto Leiss |anno=1999 |titolo=Un paese sottosopra. 1973-1996: una voce del femminismo italiano |città=Milano |editore=Pratiche |isbn=88-7380-639-2 |oclc=801212802 |cid=Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, 1999}}


=== Articoli ===
=== Articoli ===
* {{Cita pubblicazione |autore=Barbara Casavecchia |anno=2018 |titolo=Libreria delle Donne |url=https://artreview.com/features/ar_april_2018_feature_milan_womens_bookstore_collective/ |pubblicazione=ArtReview |data=aprile 2018 |lingua=en}}
* {{Cita pubblicazione |autore=Barbara Casavecchia |titolo=Libreria delle Donne |url=https://artreview.com/features/ar_april_2018_feature_milan_womens_bookstore_collective/ |pubblicazione=ArtReview |data=aprile 2018 |lingua=en |cid=Barbara Casavecchia, 2018}}
* {{Cita pubblicazione |autore=Clara Jourdan |anno=2012 |titolo=Senza oneri per lo Stato. La Libreria delle donne di Milano |url=http://www.diotimafilosofe.it/larivista/per-amore-del-mondo-n-11-2012-senza-oneri-per-lo-stato/ |pubblicazione=Per Amore del Mondo |numero=11 |anno=2012}}
* {{Cita pubblicazione |autore=Clara Jourdan |titolo=Senza oneri per lo Stato. La Libreria delle donne di Milano |url=http://www.diotimafilosofe.it/larivista/per-amore-del-mondo-n-11-2012-senza-oneri-per-lo-stato/ |pubblicazione=Per Amore del Mondo |numero=11 |anno=2012}}


== Voci correlate ==
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* {{Cita video |curatore=S. Fedeli |titolo=La Libreria delle donne. Una storia che continua |url=https://memomi.it/it/00004/174/la-libreria-delle-donne.html |sito=MemoMI La memoria di Milano |anno=2016}}


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Versione delle 10:23, 23 mar 2020

La Libreria delle donne di Milano è un luogo storico della cultura femminista italiana e internazionale[1] della seconda ondata ed è stata un importante centro di elaborazione teorica del femminismo della differenza sessuale[2].

Fondata da un collettivo di donne[N 1] a Milano nel 1975 è la prima Libreria delle donne d'Italia[3].

Storia

Le Librerie delle donne sono luoghi di cultura, dibattito ed educazione[4] nati a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, quando il femminismo inizia a fondare in tutto il mondo[5] istituzioni ed imprese culturali quali appunto Librerie delle donne, case editrici, centri di documentazione, case delle donne, etc.[6]

Libreria delle donne di Milano si ispirò alla Librairie des Femmes di Parigi fondata da Antoinette Fouque e legata al gruppo femminista francese Politique et Psychanalyse, ma a differenza di essa decise inizialmente di proporre solo opere di donne, per enfatizzare l'attenzione verso il sapere femminile e la diffusione degli scritti delle donne[7].

Attraverso le proprie attività e scritti - influenti ma anche criticati e dibattuti[8] è stata un luogo di elaborazione teorica del femminismo della differenza sessuale[N 2], posizione filosofica e politica complessa, variegata e conflittuale, che caratterizza l'originalità del pensiero femminista italiano e che ha come aspetto caratterizzante il “radicamento della teoria nelle pratiche" femministe[9].

Tra le fondatrici[N 3][3] vi è infatti anche la filosofa Luisa Muraro, a cui si deve l’elaborazione teorica sulla figura della madre simbolica[10].

Come casa editrice ha pubblicato Il periodico femminista Sottosopra (dal 1983; mentre dal 1973 al 1983 il foglio fu espressione di più gruppi del Movimento delle Donne)[11], la rivista di politica femminista Via Dogana (versioni cartacee dal 1983-1984 e poi 1991-2014; dal 2015 è disponibile solo online) e la rivista umoristica Aspirina (cartacea dal 1987-1991, online dal 2013), tra le cui fondatrici vi è la fumettista Pat Carra.

Ha un archivio e una biblioteca di libri rari sul femminismo, ed espone alla proprie pareti opere d’arte di artiste quali Carla Accardi, Valentina Berardinone, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Dadamaino ed altre. Fu proprio un gruppo di artiste a contribuire negli anni Settanta alla fondazione della libreria, sostenendola con la donazione di proprie opere, presentate in un portfolio curato dalla critica d’arte Lea Vergine[12].

Il suo Archivio Politico per gli anni 1974-1997 è conservato presso la Fondazione Elvira Badaracco[13].

Note

Notazioni
  1. ^ Per l’elenco completo delle fondatrici della Libreria, si rimanda allo Statuto di Fondazione del Circolo cooperativo delle donne “Sibilla Aleramo” (1975), consultabile presso Fondazione Badaracco Milano.
  2. ^ Un altro luogo di elaborazione di questo pensiero è la comunità filosofica femminile Diotima.
  3. ^ Tra le sue fondatrici vi è anche Lia Cigarini, animatrice insieme a Daniela Pellegrini, che lo fondò, del DEMAU, il primo gruppo femminista documentato in Italia.
Fonti

Bibliografia

Libri

Articoli

Voci correlate

Collegamenti esterni