Chiesa di San Giovanni Battista (Edolo): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v2.01 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Tag HTML con sintassi errata - Errori comuni)
Riga 19: Riga 19:


== Storia ==
== Storia ==
La chiesa sembra eretta già nel 1422, quando "Comina, moglie del quondam Martino Gazini" lascia al rettore di San Giovanni "lire 3 di soldi 20 planet acciò celebri tante messe"<ref>{{cita|Perini|p 125}}.</ref>, diventando tra il 1521 ed il 1522 chiesa parrocchiale, per proteggere i fedeli dal contagio dalla peste che era scoppiata nella contrada di Mù. In questa occassione si rilevò l'incapacità degli ambienti di accogliere un numero cospicuo di fedeli a causa delle sue dimensioni, fu così ampliata con la riconsacrazione il 7 settembre 1532, come da un documento conservato nell'altare maggiore e rinvenuto dallo storico Stefano Togni Marotta.<ref>{{cita libro|autore=Stefano Togni Marotta|titolo= la Historia di Jdulo|editore=|conservato=Fondo delle carte di Don Alessandro Sina|anno=XVIII secolo}}</ref>
La chiesa sembra eretta già nel 1422, quando "Comina, moglie del quondam Martino Gazini" lascia al rettore di San Giovanni "lire 3 di soldi 20 planet acciò celebri tante messe"<ref>{{cita|Perini|p 125}}.</ref>, diventando tra il 1521 ed il 1522 chiesa parrocchiale, per proteggere i fedeli dal contagio dalla peste che era scoppiata nella contrada di Mù. In questa occasione si rilevò l'incapacità degli ambienti di accogliere un numero cospicuo di fedeli a causa delle sue dimensioni, fu così ampliata con la riconsacrazione il 7 settembre 1532, come da un documento conservato nell'altare maggiore e rinvenuto dallo storico Stefano Togni Marotta.<ref>{{cita libro|autore=Stefano Togni Marotta|titolo= la Historia di Jdulo|editore=|conservato=Fondo delle carte di Don Alessandro Sina|anno=XVIII secolo}}</ref>


Tra il 1542 e il 1545 fu sostituita la vecchia torre campanaria ad opera del capomastro Bortolo Bonichi, che però ebbe problemi di stabilità da subito, già nel 1891 si segnala avesse una pendenza di ottanta centimetri, ma fu smantellato solo nel 1957 e ricostruito a cura del Genio Civile di Brescia<ref>{{cita|Perini|p 128-129}}.</ref>
Tra il 1542 e il 1545 fu sostituita la vecchia torre campanaria ad opera del capomastro Bortolo Bonichi, che però ebbe problemi di stabilità da subito: già nel 1891 si segnala che la torre avesse una pendenza di ottanta centimetri, ma fu smantellata solo nel 1957 e ricostruita a cura del Genio Civile di Brescia<ref>{{cita|Perini|p 128-129}}.</ref>


Negli atti della visita pastorale del delegato del vescovo di Brescia [[Domenico Bollani (vescovo 1514-1579)|Domenico Bollani]] vescovo di Brescia, Giorgio Celeri, del 1578 la chiesa fu descritta come consacrata, ampia e con una copertura lignea, porticata e con una cappella maggiore dipinta. Si indica la presenza di tre altari laterali di cui uno dedicato alla Madonna e uno a san Rocco istituito nel 1630 come voto per la peste del medesimo anno.<ref>{{cita web|url=http://siti.voli.bs.it/itinera/06/06/architettura/edolo/default.htm|titolo=San Giovanni battista|autore=Emanuele Comensoli|editore=Itinera|accesso=1º giugno 2010}}</ref>
Negli atti della visita pastorale del delegato del vescovo di Brescia [[Domenico Bollani (vescovo 1514-1579)|Domenico Bollani]] vescovo di Brescia, Giorgio Celeri, del 1578 la chiesa fu descritta come consacrata, ampia e con una copertura lignea, porticata e con una cappella maggiore dipinta. Si indica la presenza di tre altari laterali di cui uno dedicato alla Madonna e uno a san Rocco istituito nel 1630 come voto per la peste del medesimo anno.<ref>{{cita web|url=http://siti.voli.bs.it/itinera/06/06/architettura/edolo/default.htm|titolo=San Giovanni battista|autore=Emanuele Comensoli|editore=Itinera|accesso=1º giugno 2010}}</ref>

Versione delle 18:17, 8 ago 2019

Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa di san Giovanni Battista
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
LocalitàEdolo
Coordinate46°10′46.02″N 10°19′49.66″E / 46.17945°N 10.33046°E46.17945; 10.33046
ReligioneCattolica
TitolareSan Giovanni Battista
Diocesi Brescia

La chiesa di san Giovanni Battsita è un luogo di culto cattolico di Edolo, in Val Camonica.

Storia

La chiesa sembra eretta già nel 1422, quando "Comina, moglie del quondam Martino Gazini" lascia al rettore di San Giovanni "lire 3 di soldi 20 planet acciò celebri tante messe"[1], diventando tra il 1521 ed il 1522 chiesa parrocchiale, per proteggere i fedeli dal contagio dalla peste che era scoppiata nella contrada di Mù. In questa occasione si rilevò l'incapacità degli ambienti di accogliere un numero cospicuo di fedeli a causa delle sue dimensioni, fu così ampliata con la riconsacrazione il 7 settembre 1532, come da un documento conservato nell'altare maggiore e rinvenuto dallo storico Stefano Togni Marotta.[2]

Tra il 1542 e il 1545 fu sostituita la vecchia torre campanaria ad opera del capomastro Bortolo Bonichi, che però ebbe problemi di stabilità da subito: già nel 1891 si segnala che la torre avesse una pendenza di ottanta centimetri, ma fu smantellata solo nel 1957 e ricostruita a cura del Genio Civile di Brescia[3]

Negli atti della visita pastorale del delegato del vescovo di Brescia Domenico Bollani vescovo di Brescia, Giorgio Celeri, del 1578 la chiesa fu descritta come consacrata, ampia e con una copertura lignea, porticata e con una cappella maggiore dipinta. Si indica la presenza di tre altari laterali di cui uno dedicato alla Madonna e uno a san Rocco istituito nel 1630 come voto per la peste del medesimo anno.[4]

Si effettuarono restauri a fine Settecento, con il rimodellamento dell'arco del presbiterio, mentre nel 1885 vennero aperte due finestre sulla facciata per dare più luce all'interno.

Descrizione

All'interno gli affreschi del presbiterio sono attribuiti a Paolo da Cailina il Giovane e databili attorno al 1530.

Navata della chiesa

Sulla parete sinistra vi è una lastra incisa riportante lo stemma di Edolo (con l'idolo), quello di Domenico Bollani e quello della famiglia Federici e la seguente iscrizione relativa al giuspatronato:

(LA)

«Anno MDLXXIIII die XIX febr: authoritate R.D.D.
Dominici Bollani: et in omnibus iuxta sac: can: sacro:
sanctae synodi decreta ecclesiae haec iurispatronatus
perpetuo constituta est pro dimidia portione nobi
lium Brix: et hiuius comunitatis Iduli compatici
pum d.d. Philippi Ludovici iurisconsulti, Ioan
Francisci, et Aloisii fratrum g.q. nobilis d. Stephani
de Federicis eorumq. descendentium masculorum
ex linea masculina usq in perperuum: et his defici
entibus eorum haeredum; ita tamen ut tota haec di
midia, et ratione huius medietatis electio sit sem
per penes antiquiorem personam et ex antiquiori
stipite dictor descendentium cum plures fuerint
et electio hominum et comparticipum dictae
comunitatis Iduli atq haec ob auctam ex equo
ipsius ecclesiae dotem ab utriusq praedictis patronis
Quorum omnium publicum documentim d. Io
Franc: Mainaccia cancell. epis: Brix: confecit.»

Note

  1. ^ Perini, p 125.
  2. ^ Stefano Togni Marotta, la Historia di Jdulo, XVIII secolo.
  3. ^ Perini, p 128-129.
  4. ^ Emanuele Comensoli, San Giovanni battista, su siti.voli.bs.it, Itinera. URL consultato il 1º giugno 2010.

Bibliografia

  • Antonio Perini, Edolo. Le sue vicende, l'arte, le bellezze naturali, Breno, Tipografia camuna, 2000.

Voci correlate

Altri progetti