Spartaco Di Ciolo

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Spartaco Luigi Galileo Di Ciolo (Vallauris, 26 gennaio 1900Milano, 22 dicembre 1968) è stato uno scultore e incisore italiano. È associato soprattutto al movimento futurista.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dello scultore anarchico pisano[1] Giuseppe Di Ciolo, Spartaco realizza, fra le altre cose, due opere funerarie per il cimitero di Viareggio:

  • il Medaglione di Angelo Andreotti (del 1927)[2];
  • la Testa del chirurgo Giuseppe Tabarracci[3].

Il periodo di maggiore notorietà del Di Ciolo è tra le due guerre quando, come scultore, partecipa a importanti esposizioni collettive e, come grafico, collabora a periodici, riviste d'arte[1] come "L'Artiglio"[4] e collezioni poetiche, fra cui quelle di Enzo Battistini[5], del poeta e giornalista futurista Krimer[6] e di Elpidio Jenco[7] .

Nel 1932 espone alla Biennale di Venezia[8].

Nei tardi anni '30, si trasferisce a Milano con la moglie[9], Margarete Sprenger, e la figlia Mara, per lavorare alla Montecatini[senza fonte].

Nel 1944 esegue il calco funerario del volto del poeta futurista Filippo Tommaso Marinetti[10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (PDF) Alessandra Belluomini Pucci, Riccardo Mazzoni - Scultura e architettura monumentale nel Cimitero Comunale di Viareggio (PDF), su cimiteroviareggio.it.
  2. ^ Viale delle cappelle gentilizie, lato nord[collegamento interrotto]
  3. ^ Posti distinti “Le Mine”[collegamento interrotto]
  4. ^ Presentazione di Riccardo Mazzoni alla GAMC, su officina21.net.
  5. ^ Enzo Battistini, Rime Doloranti, Viareggio, Arti Grafiche A. Bertolozzi, 1931.
  6. ^ Cristoforo Mercati, Il sole innamorato, Firenze, La Cavalcata, 1931.
  7. ^ aa. vv., Numero monografico dedicato al poeta Elpidio Jenco (1892-1959), in Secondo Tempo, vol. 10, settembre 2000.
  8. ^ Garibaldo Alessandrini, Panorama di Lucchesia e Apuania, in L'almanacco degli artisti, 1932, pp. 305–310. URL consultato il 27 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
  9. ^ Lettera del pittore Virginio Bianchi, su virginiobianchi.com.
  10. ^ lavocedelcalamaio.it[collegamento interrotto]
Controllo di autoritàVIAF (EN260450759 · ISNI (EN0000 0003 8108 659X · BAV 495/321946 · WorldCat Identities (ENviaf-260450759