Sonata pian' e forte

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La Sonata pian' e forte è una composizione di Giovanni Gabrieli del 1597. Il titolo si riferisce all'uso delle dinamiche, e si tratta di una delle prime composizioni note a farne indicazione esplicita, nonché una tra le prime composizioni note ad indicare espressamente la strumentazione delle varie parti.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La sonata è in stile policorale veneziano, riflettente le caratteristiche acustiche legate all'architettura della Basilica di San Marco a Venezia, per le quali funzioni potrebbe essere stato intesa, con otto parti divise in due cori. Il titolo riporta anche l'indicazione "alla quarta bassa", che è probabilmente da interpretarsi come un'indicazione del fatto che la sonata è scritta una quarta sotto, e che quindi debba suonare una quarta sopra rispetto alle altezze segnate. Il primo coro indicave una parte di cornetto e tre tromboni, il secondo "violino" e tre tromboni. La parte di violino è scritta in chiave di contralto e si estende fino al re grave, per cui è probabile che fosse intesa come parte di viola (che nella scuola veneziana veniva spesso indicata come "violino").[1] La strumentazione può sembrare molto sbilanciata ad un musicista moderno, avendo ogni coro uno strumento dalla sonorità limitata come il cornetto o la viola in netta inferiorità numerica rispetto a strumenti molto sonori come i tromboni, ma l'effetto all'epoca doveva essere probabilmente molto diverso per via dei tromboni naturali allora in uso, molto meno sonori degli strumenti moderni, e probabilmente una grande viola tenore con un suono più ricco e forte rispetto agli strumenti di taglia piccola.[2]

Il cornetto e il violino, le parti più alte di ogni coro, hanno la stessa importanza musicale e nel corso della composizione hanno sia momenti di alternanza sia di insieme, rafforzate dalle rispettive sezioni di tromboni, con la sonorità e l'enfasi sulle dinamiche che giocano un ruolo importante.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Samuele Danese, Il mondo della viola, Lavis, Effata, 2005, p. 61, ISBN 9788874023912.
  2. ^ Maurice Winton Riley, Storia della viola, ed. it. a cura di Elena Belloni Filippi, Firenze, Sansoni, 1983, pp. 79-80.
  3. ^ Apel, p. 15.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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