Siamraptor

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Siamraptor

Ricostruzione scheletrica e confronto dimensionale di S. suwati
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Superordine Dinosauria
Ordine Saurischia
Sottordine Theropoda
Clade † Allosauria
Clade † Carcharodontosauria
Genere Siamraptor
Chokchaloemwong et al., 2019 
Nomenclatura binomiale
† Siamraptor suwati
Chokchaloemwong et al., 2019

Siamraptor (il cui nome significa "ladro del Siam") è un genere estinto di dinosauro teropode carcharodontosauro vissuto nel Cretaceo inferiore (Aptiano), in quella che oggi è la Formazione Khok Kruat, Thailandia. Il genere contiene una singola specie, ossia S. suwati, che rappresenta la prima specie definitiva di carcharodontosauro del sud-est asiatico.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È stato stimato che la lunghezza del corpo di Siamraptor fosse di circa 8 metri (26 piedi).[3]

Gli autori descrittivi hanno indicato alcuni tratti distintivi di Siamraptor. Si tratta di autapomorfie, caratteri derivati unici, relativi ad Allosauroidea. L'osso giugale ha un bordo inferiore che dritto anziché convesso o ondulato, mentre il ramo anteriore è alto, anche sotto l'orbita dell'occhio. L'osso surangolare presenta uno scavo ovale profondo nella parte posteriore della sua sporgenza ossea e quattro forami surangolari posteriori, mentre negli altri teropodi ne sono presenti al massimo due. Un lungo e stretto solco percorre la sutura tra l'osso surangolare e quello prearticolare. La tacca nella sutura tra l'articolazione e la prearticolare presenta un forame. Le vertebre cervicali anteriori presentano un forame pneumatico aggiuntivo che scava la parapofisi, il contatto inferiore della costola. Le vertebre cervicali e le vertebre dorsali posteriori presentano dei piccoli forami accoppiati alla base della spina neurale.[1]

Storia della scoperta[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 2007 e il 2009, il Japan-Thailand Dinosaur Project effettuò degli scavi nel villaggio di Saphan Hin, sottodistretto Suranaree, distretto di Mueang Nakhon Ratchasima, nella provincia di Nakhon Ratchasima. I reperti includevano alcune ossa di un teropode nuovo alla scienza.[1]

Nel 2019, la specie tipo Siamraptor suwati è stata nominata e descritta da Duangsuda Chokchaloemwon, Soki Hattori, Elena Cuesta, Pratueng Jintasakul, Masateru Shibata e Yoichi Azuma. Il nome generico, Siamraptor, deriva da "Siam", l'antico nome della Thailandia, e dalla parola latina raptor ossia "ladro". Il nome specifico, suwati, onora Suwat Liptapanlop, che sostenne finanziariamente il Northeastern Research Institute of Petrified Wood and Mineral Resources.[1]

L'olotipo, NRRU-F01020008, è stato ritrovato in uno strato della Formazione Khok Kruat risalente all'Aptiano. L'olotipo consiste in un ramo mandibolare destro parziale, comprendendo la parte surangolare, prearticolare e articolare. Ulteriore materiale riferito a S. suwati comprende i resti isolati di almeno tre individui, costituiti principalmente da frammenti di cranio e mandibola, nonché una falange unguale (artiglio) degli arti anteriori, una serie di tre vertebre cervicali, due ischi parziali, una vertebra caudale, due centri vertebrali dorsali e una spina neurale, una tibia parziale e una falange del piede sinistro.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) Duangsuda Chokchaloemwong, Soki Hattori, Elena Cuesta, Pratueng Jintasakul, Masateru Shibata e Yoichi Azuma, A new carcharodontosaurian theropod (Dinosauria: Saurischia) from the Lower Cretaceous of Thailand, in Jun Liu (a cura di), PLOS ONE, vol. 14, n. 10, 9 ottobre 2019, pp. e0222489, DOI:10.1371/journal.pone.0222489, ISSN 1932-6203 (WC · ACNP).
  2. ^ Meet Siamraptor suwati, a new species of giant predatory dinosaur from Thailand, in EurekAlert!, 9 ottobre 2019. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  3. ^ Gemma Tarlach, Siamraptor suwati: First Bitey Dino of Its Kind in Southeast Asia, in Discover, 9 ottobre 2019. URL consultato il 15 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2019).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]