Sejeren (1795)

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Sejeren
Descrizione generale
TipoVascello a due ponti
CantiereCopenaghen
Impostazione19 settembre 1793
Varo29 settembre 1795
Radiazione1814
Destino finaledemolita nel 1815
Caratteristiche generali
Dislocamento1 490 t bm[1]
Lunghezza50,88 m
Larghezza13,54 m
Pescaggio5,97 m a pieno carico m
Propulsione3 alberi a vela
Equipaggio583
Armamento
Artiglieria64
  • 26 cannoni da 24 lb
  • 26 cannoni da 18 lb
  • 8 cannoni da 8 lb
dati tratti da Danish Third Rate ship of the line 'Sejeren' (1795) [2] [3]
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Lo HDMS Sejeren è stato un vascello da 64 cannoni in servizio tra il 1796 e il 1807 nella Reale Marina dei Regni di Danimarca e Norvegia, e tra il 1807 e il 1815 nella Royal Navy britannica.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il vascello da 64 cannoni Sejeren, progettato dall'ingegnere navale Ernst Wilhelm Stibolt, venne impostato presso il cantiere navale di Copenaghen il 13 settembre 1793, e varato il 29 settembre 1795 entrò in servizio attivo nella Kongelige danske marine.[2] Nel 1801, al comando del kaptajn Ove Obelitz, faceva parte della divisione del Mediterraneo del commodoro Georg Albrecht Koefoed, insieme alle fregate Najaden, Havfruen e Freya e al brigantino Nidelven,[4] schierata a protezione del traffico navale danese contro le incursioni dei pirati degli stati del Nord Africa, e non prese parte al breve conflitto contro la Gran Bretagna.[5]

L'unità fu catturata dalla Royal Navy dopo la seconda battaglia di Copenaghen il 7 settembre 1807.[3] Arrivata a Portsmouth il 19 dicembre dello stesso anno venne immessa in servizio come HMS Syeren.[3] All'atto dell'entrata in servizio l'armamento era composto da 26 cannoni da 24 libbre, 26 da 18 libbre, 6 da 9 libbre, e 8 carronate da 24 libbre.[1] La sua ridenominazione con il nome di HMS Behemoth fu cancellata nel 1809.[1] Prestò servizio come nave guardaporto venendo radiato il 1 settembre 1814, e venduto per la demolizione alla cifra di 3.000 sterline.[3] Fu però mantenuto in servizio e venduto nuovamente il 23 novembre 1815 per la cifra di 1.000 sterline.[1] Fu subito demolito.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Lyon, Winfield 2004, p. 50.
  2. ^ a b Tree Decks.
  3. ^ a b c d e Tree Decks.
  4. ^ Hansen 1980, p. 113.
  5. ^ Feldbæk 2002, p. 67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) J.J. Colledge e Ben Warlow, Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy, London, Chatham Publishing, 2006, ISBN 978-1-86176-281-8.
  • (EN) Andrew Lambert, War at Sea in the Age of Sail 1650-1850, London, Cassell & Co., 2000, ISBN 0-85177-138-6.
  • (EN) Ole Feldbæk, The Battle of Copenhagen 1801: Nelson and the Danes, Barnsley, Pen & Sword, 2002, ISBN 0-85052-875-5.
  • (EN) Carl Rise Hansen, Sources of the History of North Africa, Asia and Oceania in Denmarks, Ridgewood, K.G. Saur Publishing Inc., 1980.
  • (EN) David Lyon e David Winfield, The Sail and Steam Navy. All the Ship of the Royal Navy 1815-1889, London, Chatham Publishing, 2004.
  • (EN) Thomas Munch-Petersen, Defying Napoleon - How Britain Bombarded Copenhagen and seized the Danish fleet in 1807, Stroud, Gloucestershire, Sutton, 2007, ISBN 978-0-7509-4279-9.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]