Sebastián Marroquín

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Sebastián Marroquín nel 2019

Sebastián Marroquín, nato Juan Pablo Escobar Henao (Medellín, 24 febbraio 1977), è uno scrittore e architetto colombiano, figlio del narcotrafficante Pablo Escobar.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Medellín il 24 febbraio 1977, primogenito di Pablo Emilio Escobar e Victoria Eugenia Henao. Vive i primi anni di vita tra gli agi e il lusso prodotti dalla ricchezza generata dal traffico di droga di suo padre. Il 13 gennaio 1988, un'autobomba esplose davanti all'edificio Monaco, una delle abitazioni di Escobar, uccidendo due persone; l'ordigno era stato piazzato da uomini del cartello di Cali. Il padre non si trovava in casa, ma rimase coinvolto nell'esplosione insieme a sua madre e a sua sorella.

Dopo la morte del padre il 2 dicembre 1993 è obbligato insieme alla sua famiglia materna a consegnare tutti i suoi beni e ad abbandonare la Colombia per evitare ritorsioni. Si reca dapprima in Mozambico e in seguito in Argentina, dove si stabilirà. Conseguirà in seguito la laurea in architettura.[1]

Dopo un decennio di silenzio, Marroquín e sua madre decidono di parlare per la prima volta della vita dei loro familiari nel documentario "I peccati di mio padre". Nel tentativo di porre fine al ciclo della violenza e chiedere perdono, Marroquín si reca in Colombia per incontrare i figli di due delle più importanti vittime di omicidio di suo padre: il candidato alla presidenza Luis Carlos Galán e il ministro della giustizia Rodrigo Lara Bonilla, nonché il figlio dell'ex presidente colombiano César Gaviria.

Usando il suo nome di nascita, Juan Pablo Escobar, Marroquin ha scritto il libro Pablo Escobar: il padrone del male (2014) e Pablo Escobar: gli ultimi segreti dei Narcos raccontati da suo figlio (2016),

Nel 2017 presenta al Festival di Cannes il documentario "Escobar Uncovered"[2]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Parla il figlio del re dei narcos: "Vi racconto il vero Pablo Escobar", su iltempo.it. URL consultato il 12 maggio 2020.
  2. ^ Pablo Escobar, parla il figlio Juan Pablo: "Narcos è un racconto firmato dalla Dea", su Wired, 20 marzo 2017. URL consultato il 12 maggio 2020.
  3. ^ Carlo Lodolini e Marta Serafini, Pablo Escobar, mio padre, su Corriere della Sera, 16 settembre 2016. URL consultato il 12 maggio 2020.
  4. ^ Redazione Esteri, Storia del narcotraffico. Il secondo libro del figlio su Pablo Escobar, su Reporters.Press, 12 ottobre 2017. URL consultato il 12 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2019).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Scheda dello scrittore, su newtoncompton.com.

Controllo di autoritàVIAF (EN249927341 · ISNI (EN0000 0004 5308 0075 · LCCN (ENno2012064557 · GND (DE1078758131 · BNE (ESXX5499984 (data) · BNF (FRcb17128568n (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2012064557