Sardò

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Sardò
insediamento
Localizzazione
StatoBandiera dell'Etiopia Etiopia
RegioneRegione degli Afar
ZonaAwsi
Territorio
Coordinate11°57′29.66″N 41°18′09.18″E / 11.95824°N 41.30255°E11.95824; 41.30255 (Sardò)
Abitanti
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+3
Cartografia
Mappa di localizzazione: Etiopia
Sardò
Sardò

Sardò è una località in Etiopia, situata nel deserto della Dancalia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La banda irregolare di Beilul

Fu residenza del Sultano dell'Aussa, con il quale il colonnello Antonelli stipulò il 15 marzo 1883 un trattato per la sicurezza delle carovane da Assab allo Scioa.[1]

Fu occupata pacificamente l'11 marzo 1936 dalla "colonna Ruggero-Litta Modignani" composta da 350 mercenari dancali irregolari, comandata dal generale Vittorio Ruggero (che aveva sostiuito il sottotenente di cavalleria Gianfranco Litta Modignani) e affiancato dal sergente maggiore Francesco de Martini. La colonna venne rifornita durante la marcia nel deserto della Dancalia per via aerea; lo stesso giorno atterrarono a Sardò 12 aerei.[1] La marcia, lunga 350 km e partita il precedente 19 gennaio da Beilul, fu esaltata dalla stampa italiana dell'epoca e considerata una vera impresa eroica. Nelle successive settimane numerosi voli trasportarono a Sardò altri 265 ascari di rinforzo all'avamposto italiano, divenuta una base strategica dell'Aeronautica militae italiana per compiere missioni sull'altopiano tra Addis Abeba e Dessiè, colpendo anche la ferrovia francese tra la capitale etiope e Gibuti.[2][3]

Nonostante il clima e a temperatura altissima, Sardò fu centro cospicuo d rifornimenti durante la costruzione della strada che conduce a Dessiè.[1]

Nel 1974 venne istituita su un'area di 6503 km² l'oasi faunistica di Millè-Sardò[4] per la protezione degli ultimi esemplari di asino selvatico della Somalia, specie un tempo diffusa in tutto il Corno d'Africa, ma poi diminuita drasticamente dall'inizio degli anni 1970; la popolazione rimanente è stimata tra i 70 e i 600 individui.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Guida dell'Africa Orientale Italiana, Milano, Consociazione Turistica Italiana, 1938, p. 344.
  2. ^ I fortini di Sardò (Aussa), su Dancalia.
  3. ^ Avanzata a sud del Tacazzé: Le marcie su Gondar e su Sardò, su regioesercito.it.
  4. ^ Protected Area Profile for Mille-Serdo from the World Database of Protected Areas, su UNEP-WCMC, 2022.
  5. ^ African Wild Ass, su IUCN Equids Specialist Group.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cronache illustrate dell'azione italiana in Africa Orientale, Roma, Tuminelli e C. Editori, 1936.
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