Rosina Mantovani Gutti

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La conciliatrice, 1905

Rosina Mantovani Gutti (Roma, gennaio 1851Roma, febbraio 1943) è stata una pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si formò sotto la guida del padre Alessandro Mantovani, pittore ferrarese che nel 1835 si era trasferito a Roma, dove partecipò alla decorazione di palazzo Bolognetti-Torlonia, a Piazza Venezia, distrutto nel 1903. Rosina Mantovani Gutti entrò poi nell'orbita del pittore nazareno Ludovico Seitz che è stato direttore della Pinacoteca Vaticana e acquisì col tempo padronanza di sé nell'espressione artistica, soprattutto nel disegno, nel pastello e nell'acquarello e scelse di dedicarsi al ritratto, in particolare a quello di donne e di bambini.[1]

Nel 1899 a Torino espose una serie di pastelli, delicati nei toni, dolci e vaporosi nelle sfumature. A Parigi, alla Galleria Henri Graves in rue Caumartin 18, dal 2 al 20 maggio del 1905 presentò dipinti e pastelli. Il suo romantico e delicato Fare la pace (The Peacemaker), realizzato a disegno e ad acquarello, nel 1905 fu inserito in una pubblicazione londinese sulle donne pittrici di tutto il mondo.[2] Oggi Fare la pace è conservata al museo Kingston Lacy Estate, Dorset ed è probabilmente il suo disegno più notoː è stato inciso da Albert J. Mullett, di Melbourne.

Si stabilì a Parigi all'inizio del novecento, dopo un soggiorno a Londra e passò un lungo periodo a Francoforte sul Meno. Sue opere si trovano nelle collezioni Spencer, Schneider de Firest, Murat, D'Araconcurt, Castellane e Wanderbildt. Ottenne commesse da privati - italiani, inglesi, francesi - in particolare da famiglie borghesi e nobili romane. Eseguì un ritratto di Eleonora Duse e fece anche il Ritratto della regina Margherita, il Ritratto della principessa Pallavicino, il Ritratto della duchessa Grazioli e figli e il Ritratto di Franca Spalletti Florio. Anche nel 1932 sue opere sono state presentate a Parigi, insieme a quelle di sua figlia Emanuela Fabbricotti.[3]

Un appuntamento, importante per l'epoca, è stata la Mostra di arte italiana dal 1800 a oggi che si svolse a Berlino nel 1937. All'Accademia delle arti di Prussia, nella quinta sala, oltre a quelle di Rosina Mantovani Gutti, furono esposte opere grafiche di altri artisti italiani, tra cui Leonetta Cecchi Pieraccini, Luigi Servolini, Diego Pettinelli e Bruno da Osimo.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Un anno dopo la morte del padre uscì una monografia, con dedica alla figlia, che conteneva appunti di Alessandro Mantovani su scuole di pittura, dall'epoca paleocristiana al settecento.[4] Rosina Mantovani Gutti ha donato all'Accademia di San Luca una sua opera a pastelloː è il ritratto suo padre Alessandro.

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Autoritratto, 1888, olio su tavola, 635 x 480 mm, firmato in basso a sinistra: "Rosina Mantovani Gutti dipinse se stessa", Galleria d'arte moderna di Firenze, dono di Emanuela Gutti Fabbricotti del 1952.
  • Ritratto della figlia, 1924, carboncino e pastello, 410 x 305 mm.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Thieme,  a. v.
  2. ^ Women painters of the world: from the time of Caterina Vigri, 1413-1463, to Rosa Bonheur and the present day, London, Hodder & Stoughton, 1905, SBN IT\ICCU\LO1\0729779. Questo libro è stato ripubblicato nel 1987.
  3. ^ Comanducci,  p. 1848.
  4. ^ Alessandro Mantovani, Appunti per la storia della pittura in Italia, Roma, E. Perino Tip. Edit., 1892, SBN IT\ICCU\CUB\0395420.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Profili di artisti: Rosina Mantovani Gutti, in La Vita italiana: rivista illustrata, vol. 5, Roma, Tip. della Camera dei deputati, 1895, p. 75, SBN IT\ICCU\TO0\0197668.
  • (DE) Ulrich Thieme e Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler von der Antike bis zur Gegenwart, Leipzig, E. A. Seeman, 1930, vol. 24, a. v., SBN IT\ICCU\MIL\0324190.
  • Agostino Mario Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori, disegnatori e incisori italiani moderni e contemporanei 3: Gam-Mons, Milano, Patuzzi, 1972, 4. edizione, SBN IT\ICCU\MOD\0371728. A cura di una redazione diretta da Luigi Servolini.

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