Romitorio di San Cerbone

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Romitorio di San Cerbone
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàMarciana
Coordinate42°46′54.01″N 10°10′05.05″E / 42.781669°N 10.168069°E42.781669; 10.168069
ReligioneCattolica
Diocesi Massa Marittima-Piombino
Inizio costruzionecitata nel XV secolo
La Grotta del Santo
Interno della chiesa di San Cerbone

Il romitorio di San Cerbone è un edificio sacro che si trova all'isola d'Elba, sul Crino delle Puntate, a metà strada tra i paesi di Marciana e Poggio (altitudine di 530 m).

«La dicono da lui fabbricata e vi sono dei grossi sassi ove è scolpita una croce per memoria, et ove egli con un asinello conduceva i materiali.»

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La sua origine si fa risalire alla fuga del vescovo di Populonia all'Isola d'Elba a causa delle incursioni longobarde. Gregorio Magno, contemporaneo di Cerbone, nei suoi Dialoghi scrisse: «Sed cum Langobardorum gens in Italiam veniens cuncta vastasset, [Cerbonius] ad Helbam insulam recessit». San Cerbone, secondo la tradizione, scelse come rifugio un piccolo antro nella vallata del Monte Capanne chiamato Grotta del Santo. Il primo nucleo della chiesa sarebbe sorto subito dopo la morte del Santo, nel 575, ma essa è citata espressamente solo nel 1421, in relazione al Convento dell'Osservanza Francescana edificato sul luogo con il concorso di Jacopo II Appiano, principe di Piombino; Tommaso Bellacci, infatti, «con autorità del vescovo di Populonia n'edificò uno nell'isola dell'Elba, nelle montagne dette di San Cerbone».[1] I frati abbandonarono presto il convento che fu poi trasformato in romitorio ed abitato, sino alla metà del XIX secolo, da eremiti laici.

La facciata presenta un portale in granodiorite locale con cornice aggettante e arco interrotto e ai lati due piccole finestre con inferriate. L'interno a navata unica con tetto a capanna conserva gli antichi altari laterali (intitolati a San Giacomo e alla Madonna della Neve) e i pavimenti in cotto. Una pregevole tela ottocentesca sull'altar maggiore raffigura San Cerbone. Sino al 1960, sulla parete esterna della chiesa, si trovava ancora uno stemma frammentario in pietra degli Appiano.[2] Nei pressi del romitorio, lungo la strada, si trova una piantagione di maestosi esemplari di Pseudotsuga menziesii.

La Grotta del Santo[modifica | modifica wikitesto]

In una parete rocciosa a 300 metri dal romitorio si trova la Grotta del Santo, luogo in cui sarebbe vissuto per due anni il vescovo Cerbone. La cavità, con una profondità irrisoria, era stata utilizzata come caprile da pastori locali, i quali l'avevano parzialmente occlusa con un muretto di pietra. Nel settembre 2006, ad opera della Curia vescovile di Massa Marittima, la grotta è stata restaurata con la rimozione della struttura muraria.

Il Fico di San Cerbone[modifica | modifica wikitesto]

A pochi metri dalla Chiesa, sino ad alcuni anni fa, si trovava un annoso albero di Ficus carica chiamato Fico di San Cerbone poiché, vista la notevole altitudine e l'elevato tasso di umidità del luogo, fruttificava tardivamente nei primi giorni di ottobre in concomitanza con la Festa del Santo (10 ottobre).[3]

La Festa di San Cerbone[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, il 10 ottobre, si svolge una celebrazione religiosa che ha luogo all'interno della chiesa e termina con una processione alla Grotta del Santo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Silvano Razzi, Vite de' santi e beati toscani, Firenze 1627
  2. ^ Giorgio Monaco in Vincenzo Mellini, Memorie storiche dell'isola d'Elba, Firenze 1965
  3. ^ Silvestre Ferruzzi, Synoptika, Portoferraio 2008

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enrico Lombardi, Vita eremitica nell'isola d'Elba e nella vicina costa tirrenica, Brescia 1961
  • Giorgio Monaco in Vincenzo Mellini, Memorie storiche dell'isola d'Elba, Firenze 1965
  • Paolo Ferruzzi, Testimonianze dell'edificazione religiosa dopo il Mille, in Quaderni di Italia Nostra, Roma 1985
  • Paolo Ferruzzi, Jovis Giove Podium Poggio, Asti 1990
  • Silvestre Ferruzzi, Synoptika, Portoferraio 2008

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