Rizpà

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Rizpà protegge i corpi dei suoi figli (George Becker, 1875 ca.)

Rizpà[1] (in ebraico: רִצְפָּה; trasl.: riz'-pa o Ritspàh[2]), romanizzato anche come Rispa[2], è un personaggio femminile della Bibbia. Fu la figlia di Aià e una delle concubine di Saul dal quale concepì Armonì e Merib-Bàal.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

La parola Rizpà può probabilmente derivare dal verbo ebraico רצף (razaf, lett.: "tizzone ardente"[2], "pietra infuocata") Nella Septuaginta greca il suo nome è ρεσφα (trasl: resfa). È menzionata in 2 Samuele 3:7[3] e in 2 Samuele 21:8-11[4].

Nella Bibbia[modifica | modifica wikitesto]

Rizpà veglia nella notte quieta sui corpi in disfacimento dei figli (William Turner, 1812)

Alla morte di Saul, Abner fu accusato di essersi unito con Rizpah. La lite con Is-Bàal, l'erede di Saul, portò alla defezione di Abner da Davide (2 Samuele 3:17-21[5]), alla caduta di Is-Bàal e alla riunificazione dei due regni di Israele sotto l'unica corona di Davide, che già era a capo di quello Giuda.

Durante la prima metà del regno di David a Gerusalemme, Israele fu colpito da una grave carestia di tre anni. Si credeva che questa calamità fosse conseguenza delle azioni di Saul contro i Gabaoniti, che erano i superstiti non ebrei del popolo di amorita. Quando Davide chiese ai Gabaoniti quale fosse la riparazione da loro desiderata, essi risposero che null'altro avrebbe potuto compensare i torti di Saul se non la morte di sette dei suoi figli[6].

Davide consegnò loro i due figli di Rizpà e cinque dei figli di Merab, la figlia maggiore di Saul, che questi diede in sposa al nobile Adriele. I Gabeoniti li uccisero e appesero i loro cadaveri nel santuario di Gabaa[7] In seguito Rizpà prese dimora su una roccia di Gibaa e per cinque mesi rimase ad osservare i corpi sospesi dei suoi figli, per impedire che fossero divorati dalle bestie e dagli uccelli rapaci[8], finché il re Davide non gli diede una degna sepoltura[9] nella tomba di famiglia a Zela dove riposavano anche i resti di Saul e Gionata.[10][11]

Nella letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il rabbino britannico Jonathan Magonet disse che Rizpà era come «ogni madre che vede i suoi figli morire prematuramente per la ragione di Stato, siano essi in tempo di pace o in tempo di guerra. Tutto ciò che le resta è preservare la dignità della loro memoria e continuare a vivere per rendere testimonianza testimoniare e chiedere conto ai governanti del mondo».[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nella traduzione di 2Samuele 3:7 secondo la Bibbia C.E.I. del 1974
  2. ^ a b c Rispa (רִצְפָּה, Ritspàh, “tizzone ardente”), su biblistica.it. URL consultato il 7 luglio 2020.
  3. ^ 2Samuele 3:7, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ 2Samuele 21:8-11, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ 2Samuele 3:17-21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ 2Samuele 21:1-6, su laparola.net.
  7. ^ 2Samuele 21:8-9, su laparola.net.
  8. ^ 2Samuele 21:10, su laparola.net.
  9. ^ 2Samuele 21:13, su laparola.net.
  10. ^ 2Samuele 21:14, su laparola.net.
  11. ^ www.Bibler.org - Dictionary - Rizpah, su bibler.org.
  12. ^ Magonet, Jonathan (1992) Bible Lives (London: SCM), 11
Fonti

La voce è parzialmente tradotta dall'Easton's Bible Dictionary di Matthew George Easton, T. Nelson and Sons, 1897. L'opera appartiene al pubblico dominio.

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