Rivoluzione monegasca

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Rivoluzione monegasca
Il sindaco di Monaco annuncia al popolo le concessioni del principe Alberto
Data16 marzo 1910 - 5 gennaio 1911
LuogoPrincipato di Monaco
CausaDisoccupazione e corruzione
Esito
  • Concessione di una Costituzione
  • Passaggio da una monarchia assoluta a una costituzionale
Schieramenti
Bandiera di Monaco Cittadini monegaschi Monarchia monegasca
Voci di rivoluzioni presenti su Wikipedia

La rivoluzione monegasca del 1910 fu una serie di scontri della popolazione del Principato di Monaco contro il suo sovrano, principe Alberto I, che portarono alla fine della monarchia assoluta sostituendola con una costituzionale.[1]

Corso degli eventi e richieste popolari[modifica | modifica wikitesto]

La rivoluzione avvenne a causa della crescente disoccupazione, poiché il microstato europeo mancava di terreni agricoli o fabbriche e il principe aveva proibito ai suoi sudditi di lavorare nelle numerose case da gioco della città. Il suo orgoglio nazionale fu ostacolato da una cattiva reputazione come "la fogna morale dell'Europa". Inoltre, il principe era solito spendere i suoi soldi in Francia e non a Monaco. I cittadini chiesero una costituzione e un parlamento, minacciando di trasformare Monaco in una Repubblica se le loro richieste non fossero state soddisfatte. Altre richieste includevano la fine del monopolio di Camille Blanc e Rolando Bonaparte sull'attività di gioco, il ritiro dei francesi dagli uffici statali e la separazione delle finanze del principe da quelle dello stato.

All'inizio di marzo del 1910, una delegazione composta da Suffren Peymond, Théodore Gastaud, André Marsan e Charles Bellando de Castro arrivò per consegnare un ultimatum al principe. Più tardi quel mese, il principe accettò di fare concessioni. Durante il resto dell'anno, ci furono massicce proteste contro il dominio francese nei confronti del governo e dell'economia monegasca. Anche il Palazzo del Principe fu assalito da una folla e successivamente saccheggiato.

Il principe fuggì dal paese con l'aiuto della Compagnia dei carabinieri del principe e rimase in Francia fino a quando i disordini non si placarono. I soldati della compagnia tentarono di difendere il palazzo, ma alla fine fallirono dopo i disordini, che durarono un'intera giornata.

Risultato[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 gennaio,[2] il Principe concesse a Monaco una Costituzione, che aveva poco contenuto nel senso di ridurre l'autorità del sovrano, essendo stata sospesa con la prima guerra mondiale. Dopo la morte del Principe Alberto nel 1922, il The New York Times pubblicò un'intervista con lui nel 1921, in cui accettò la necessità della rivoluzione del 1911.[3] La costituzione di Monaco è, di fatto, la più corta al mondo attualmente in vigore.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Monaco gets constitution ; Prince Albert Proclaims It as Gift to His 1,200 Subjects., in The New York Times, 8 gennaio 1911..
  2. ^ (FR) Ordonnance constitutionnelle du 05/01/1911 du 5 janvier 1911, su LegiMonaco..
  3. ^ (EN) THE PARADOX; How Late Prince Had Fairly to Force Constitution on His Reluctant People Usual Jubilation Absent. The Prince's Explanation. A Personal Appeal. The Gambling Contract., in The New York Times, 2 de luglio 1922. URL consultato il 13 febbraio 2020.
  4. ^ (EN) http://comparativeconstitutionsproject.org/ccp-rankings/