Punto caldo di Bowie

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Il punto caldo di Bowie si trova sulla parte superiore sinistra della mappa, contrassegnato con il numero 3.
Nel corso di milioni di anni, la placca pacifica si è mossa sopra il punto caldo di Bowie, dando luogo alla formazione della catena sottomarina Kodiak-Bowie, nel golfo dell'Alaska.

Il punto caldo di Bowie è un punto caldo vulcanico situato circa 180 km a ovest delle isole canadesi Haida Gwaii, nell'Oceano Pacifico.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Quasi tutto il magma creato dai punti caldi ha una composizione basaltica, e i vulcani che ne derivano sono costituiti quasi interamente di roccia magmatica. Le eruzioni dal punto caldo di Bowie sono di tipo effusivo, perché il magma basaltico è relativamente fluido in confronto a quelli coinvolti nelle eruzioni esplosive, come i magma andesitici che producono le spettacolari e pericolose eruzioni lungo i margini del Pacifico.

Si ritiene che il punto caldo di Bowie abbia un'ampiezza di circa 150 km e che vi sia sottostante un pennacchio del mantello relativamente profondo. È anche piuttosto debole.[1]

Le eruzioni del punto caldo di Bowie hanno lasciato una scia di montagne sottomarine nell'Oceano Pacifico, chiamata catena sottomarina di Kodiak-Bowie,[2] che è una regione di montagne sottomarine disposte lungo una linea al disotto della parte settentrionale dell'Oceano Pacifico. Il vulcano più antico è il monte sottomarino Kodiak, che ha un'età stimata di 24 milioni di anni, mentre il più recente è il monte sottomarino Bowie.

Studi geologici mostrano che la base del monte Bowie si è formata meno di un milione di anni fa. La sua sommità è anche più giovane e mostra segni di attività che risalgono a 18.000 anni fa. A causa della sua bassa profondità, alcuni geologi ritengono che il monte Bowie fosse un'isola vulcanica attiva durante l'ultima era glaciale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Henri-Claude Nataf, Seismic Imaging of Mantle Plumes, in Annual Review of Earth and Planetary Sciences, vol. 28, n. 1, 2000, pp. 391–417, Bibcode:2000AREPS..28..391N, DOI:10.1146/annurev.earth.28.1.391.
  2. ^ NOAA Ocean Explorer: Gulf of Alaska 2004, su oceanexplorer.noaa.gov. URL consultato il 2 settembre 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]