Piazza Cavour (Livorno)

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Piazza Cavour
Veduta
Nomi precedentiPiazza del Casone
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàLivorno
Informazioni generali
Tipoarea pedonale/zona traffico limitato
Superficie5 400 mq circa
Pavimentazioneasfalto
IntitolazioneCamillo Benso, conte di Cavour
ProgettistaLuigi de Cambray Digny
CostruzioneXIX secolo
Collegamenti
Luoghi d'interessemonumento a Cavour
Trasportilinee urbane Autolinee Toscane
Mappa
Map
Coordinate: 43°32′50.8″N 10°18′40.8″E / 43.547444°N 10.311334°E43.547444; 10.311334

Piazza Cavour è una piazza di Livorno realizzata nella prima metà dell'Ottocento lungo il Fosso Reale, nell'area dello scomparso bastione del Casone. Qui convergono due importanti assi stradali rettilinei che congiungono piazza Grande a piazza Attias: via Cairoli e via Ricasoli (si veda lo stradario di Livorno).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La "Città Leopolda"[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fosso Reale (Livorno).

L'area in cui fu realizzata la piazza in origine era il baluardo meridionale della città fortificata progettata da Bernardo Buontalenti. Il sistema difensivo era completamente circondato da un fossato che seguiva un andamento pentagonale, i cui vertici erano posti in corrispondenza degli stessi baluardi.

Nel 1827 fu autorizzata la vendita dei terreni su cui sorgevano le antiche fortificazioni, nel tratto compreso tra la chiesa di San Benedetto e Borgo Cappuccini; a Luigi de Cambray Digny fu affidato il compito di progettare un collegamento tra la città buontalentiana e i nuovi sobborghi esterni al Fosso Reale, ai quali fu dato il nome di "Città Leopolda".

Palazzo Gragnani

I disegni, presentati nel 1828, prevedevano l'apertura di una nuova porta presso il cosiddetto Bastione del Casone, in asse con l'abside del Duomo; il piano definiva anche la realizzazione di una piazza esterna al suddetto varco, dove si inserivano una serie di assi stradali regolari e simmetrici.[1] Il progetto di Cambray Digny fu messo in atto rapidamente e, a coronamento del nuovo quartiere, fu innalzata la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, posta in una posizione quasi speculare rispetto a quella di San Benedetto.

I palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Su iniziativa privata sorsero quindi numerosi palazzi, tra i quali occorre citare il Palazzo Uzielli (nei pressi della piazza), il Palazzo Santoponte ed il Palazzo Gragnani. Il primo fu progettato da Riccardo Calocchieri lungo l'attuale via dell'Indipendenza ed è caratterizzato da due torrette belvedere disposte simmetricamente ai margini del piano di copertura. La costruzione di Palazzo Santoponte interessò invece un lotto lungo la nuova piazza ed i lavori furono affidati a Giovan Battista Picchianti, autore di diverse fabbriche per il nuovo quartiere: l'edificio, non si discostandosi dal linguaggio architettonico delle altre costruzioni avviate nella "Città Leopolda", è definito da un basamento in bugnato oltre il quale, in corrispondenza dell'ingresso principale, si apre un piccolo balcone.

Un caso particolare è invece rappresentato dal Palazzo Gragnani, edificato dopo il 1837 sul lato orientale della piazza: il piano terra viene trattato mediante un rivestimento in bozze, mentre, ai piani superiori, le finestre sono inquadrate all'interno di un sistema architravato con colonne binate che riprende il tema della sovrapposizione degli ordini classici. L'edificio, rivestito in laterizio, è inoltre sormontato da una torretta ottagonale, un tempo utilizzata come piccionaia.[2]

Il completamento della piazza[modifica | modifica wikitesto]

L'impostazione definitiva della piazza risale tuttavia ad alcuni importanti interventi promossi tra gli anni trenta e gli anni settanta del XIX secolo. Infatti, nel 1836, la Porta del Casone venne demolita dopo neanche dieci anni dalla sua realizzazione a causa dell'ampliamento della cinta daziaria di Livorno, che rendeva di fatto superflua la presenza della barriera doganale lungo il Fosso Reale.

Monumento a Cavour

Successivamente, per ampliare l'area della piazza, fu intrapreso l'allargamento del ponte sul medesimo fossato, mentre nel 1871 qui venne innalzato il monumento a Camillo Benso Conte di Cavour, opera dello scultore labronico Vincenzo Cerri (1833-1903). La statua sorge su un basamento progettato dall'architetto livornese Arturo Conti, mentre le quattro aquile ai lati del medesimo furono scolpite da Giovanni Puntoni (Livorno, 1837-1902).[3]

Luoghi d'interesse nelle vicinanze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Porta del Casone segnava l'ingresso nell'area del porto franco di Livorno
  2. ^ Al nome dei fratelli Gragnani è legata anche la costruzione del non lontano Teatro Rossini.
  3. ^ Il monumento è stato restaurato nel 2000 e, dopo aver subito alcuni atti di vandalismo, è stato interessato da un secondo restauro conclusosi pochi anni dopo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • S. Ceccarini, Dal bastione del Casone a piazza Cavour, in "Il Pentagono", n. 3, marzo-aprile 2011, pp. 8–11.
  • D. Matteoni, Le città nella storia d'Italia. Livorno, Roma - Bari, 1985.
  • D. Matteoni, Livorno, la costruzione di un'immagine. I palazzi di città, Cinisello Balsamo, 1999.
  • G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno, 1903.
  • P. Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno, 1846.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]