Palazzo di Città (Campagna)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo di Città
Veduta del palazzo
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCampania
LocalitàCampagna
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXIII secolo
Ricostruzione1580
Realizzazione
Committentefeudatari Del Balzo

Il Palazzo di Città di Campagna è un palazzo sede dell'amministrazione comunale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La struttura originaria venne eretta nel XIII secolo dai feudatari Del Balzo-D'Apia come loro dimora ed era composta dall'abitazione e da una chiesa. Nel XIV secolo il feudatario Ugo Sanseverino conte di Potenza non trovando sicuro l'edificio da eventuali assalti, essendo posto all'inizio del borgo, effettuò uno scambio di residenza con gli agostiniani che avevano una struttura conventuale posta sulla rupe Sant'Agostino. Intorno al 1580 l'ex palazzo feudale fu trasformato completamente e venne destinato a convento. I lavori vennero sovvenzionati da 21 famiglie della nobiltà locale, dalla città e dagli agostiniani; le ultime modifiche all'edificio vennero fatte dal 1590 al 1618 e interessarono sia il convento che la chiesa dell'Annunziata[1]

Nel 1808 con l'abolizione degli ordini monastici, il solo convento fu destinato a uffici pubblici e adattato per il nuovo utilizzo. Dal 1806 al 1860 è stato sede della Sottointendenza del distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie e dal 1861 al 1927, sede della Sottoprefettura del Circondario di Campagna del Regno d'Italia. Nel 1943, durante i bombardamenti dell'sbarco a Salerno la facciata dell'edificio venne colpita, il portale d'ingresso distrutto e morirono 177 persone[2].

Il chiostro[modifica | modifica wikitesto]

Chiostro del Palazzo di Città

Della struttura, le parti di maggior interesse sono il chiostro quadrangolare, circondato da sedici archi in pietra bianca sottilmente lavorata su cui sono scolpiti 16 stemmi[3][4], con al centro una fontana ottagonale, tricefala nei getti d'acqua e, nelle volte e nelle lunette, un ciclo di affreschi con scene di vita agostiniana; dal chiostro, si raggiunge il piano superiore attraverso un imponente scalone in pietra.

Lapidi[modifica | modifica wikitesto]

Nell'androne d'ingresso sono state poste due lapidi, una riferita alla medaglia d'oro al valor civile concessa dal Presidente della Repubblica, e una recante l'elenco dei morti a seguito del bombardamento del 17 settembre 1943.

Prima dei bombardamenti all'ingresso vi era una lapide del 1580 indicante il cambio di utilizzo.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Antonino Vincenzo Rivelli, Memorie storiche della Città di Campagna, Salerno, Antonio Volpe & c., 1894, p. 234, libro I.
  2. ^ Paolo Tesauro Oliviero, Settembre 1943. la tragedia dei Comuni della Valle del Sele e dintorni
  3. ^ Antonino Vincenzo Rivelli, Memorie storiche della Città di Campagna, Salerno, Antonio Volpe & c., 1894, p. 235, libro I.
  4. ^ A nord gli stemmi di: Zappulli-Corradelli, Santilli, Sichi-Principato, Egizio; a sud: Città di Campagna, De Risi-Gibboni, Campanino-Guerriero, Belbuono; a ovest: Calandra, Taglianetti, Perotti-Rossi, Bernalla-Viviani; a est: Ordine Agostiniano, Diamati, Bernalla, Papa-Rossi

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Luongo, Il territorio di Campagna in età antica ed Alto Medioevo, ed. 10/17, Salerno 2011.
  • N. De Nigris, Campagna antica e nuova, sagra e profana overo compendiosa istoria della Città di Campagna descritta dal dott. Nicolò De Nigris e alla medesima dedicata, Napoli 1691.
  • A. Rivelli, Memorie storiche della città di Campagna, Salerno 1894-95.
  • G. Strofforello, Circondari di Campagna, Sala Consilina, Vallo della Lucania, 1903
  • L. Ganelli, Campagna Medievale, Napoli 2005 ISBN 88-495-1113-2
  • C. Carlone, Melchiorre Guerriero e la Diocesi di Campagna, Salerno 1984.
  • V. Izzo, Raccontare Campagna: Le Fabbriche Religiose, 2004
  • Sito ufficiale della confraternita della Beata Vergine del Carmelo e del Monte dei Morti
  • AA. VV.(A. Riviello - V. Sersale - C. Tafuri - F. Massimi) "Le Porte dell'Arte - Incontri Internazionali d'Arte Contemporanea", Ediz. Comune di Campagna - Grafica Ebolitana, Eboli (SA), 1997
  • M. Ulino, Portoni Ghiottoni, descrizioni dei monumenti di Campagna, a cura della Pro Loco di Campagna.
  • M. Ulino, Antonino Vincenzo Rivelli : maestro, oratore, storico e poeta, Campagna (Sa), 2007
  • M. Ulino, L'Età barocca dei Grimaldi di Monaco nel loro Marchesato di Campagna, Giannini Editore, Napoli, 2008 ISBN 978-88-7431-413-3.
  • M. Ulino, I Grimaldi Principi di Monaco Marchesi di Campagna, dal libro/catalogo "Le Porte dell'Arte (Le Porte dell'Acqua)-Incontri Internazionali d'Arte Contemporanea", Edizioni Comune di Campagna - Grafica Ebolitana, Eboli (SA), 1997

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]