Palazzo del Tribunale (Pavia)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Palazzo del Tribunale
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Lombardia
LocalitàPavia
IndirizzoPiazza del Tribunale, 1
Coordinate45°11′12″N 9°09′02″E / 45.186667°N 9.150556°E45.186667; 9.150556
Informazioni generali
Condizioniin uso
CostruzioneXVIII secolo
Inaugurazione1767
UsoTribunale
Realizzazione
ArchitettoLorenzo Cassani

Il palazzo del Tribunale è un edificio di Pavia, in Lombardia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il palazzo attualmente adibito a tribunale in origine ospitava il monastero agostiniano della Colombina, documentato almeno dal 1140[1]. Agli agostiniani subentrarono i canonici Lateranensi, ma nel 1513 l'ente venne dato in commenda e passò all'ospedale San Matteo. Non molti anni dopo, nel 1539, l'ospedale concesse l'uso (divenuto poi definito nel 1576 e successivamente confermato tramite la bolla di Clemente VIII del 1599) ai padri somaschi, che istituirono presso l'ex monastero un orfanotrofio. I somaschi ampliarono il complesso nel 1567 e, grazie alle donazioni ricevute dall'aristocratica pavese Bianca Beccaria d’Adda e da altri fedeli, intrapresero nuovi interventi edilizi: la nuova chiesa, dedicata allo Spirito Santo fu consacrata dal vescovo Guglielmo Bastoni nel 1605, nel 1612 fu ultimato il campanile, mentre il complesso subì nuovi ampliamenti tra il 1629 e il 1635 e, tra il 1696 e il 1703 vennero regolarizzate sia la facciata esterna sia quella rivolta verso il cortile e fu realizzato uno scalone in pietra[1]. Nel 1755 i somaschi[2], che nel frattempo, oltre ad aver realizzato una villa a Montebolone nell'area suburbana di Pavia, erano divenuti proprietari di alcuni edifici attigui, decisero di ingrandire e ricostruire il complesso. Nel 1760 prese avvio il cantiere del nuovo edificio e della nuova chiesa, entrambi progettati da Lorenzo Cassani[3]. Nel 1810 il convento venne soppresso, la chiesa fu sconsacrata e il complesso divenne sede del Tribunale di prima istanza. Successivamente, nel 1837, nel palazzo furono trasportate anche la giudicatura politica, la pretura e le carceri e nel 1857 la procura di Stato e dal 1914 è sede del tribunale civile e penale, della procura e della pretura[4].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La torretta belvedere

Il palazzo venne costruito tra il 1760 e il 1767 su progetto di Lorenzo Cassani[5], considerato all'epoca il miglior architetto della città, che negli stessi era impegnato anche nel cantiere di palazzo Olevano e nella risistemazione del complesso di San Pietro in Ciel d’Oro. L'edificio presenta una pianta a “C” che nel progetto originario (mai ultimato) doveva essere chiuso con un corpo porticato di collegamento tra le due ali e con una chiesa addossata a questo. Il palazzo è dotato di scalone, situato nel corpo meridionale dell'edificio, che riprende la struttura tipica dell'architettura pavese del Settecento a rampe parallele e consente l'accesso al primo piano. Il lato settentrionale del palazzo è arricchito da una grande torretta belvedere, terminate con una loggia dotata di finestroni chiusi da vetrate. La facciata principale, intonacata, è molto sobria, arricchita solo da alcune paraste e dalle incorniciature delle finestre, mentre il prospetto lungo via Romagnosi fu lasciato a mattoni a vista. Durante i lavori di ristrutturazione effettuati dal 2005 al 2008 venne alla luce nel cortile del palazzo una grande domus di età romana, sorta intorno al I secolo d. C., ma che fu ingrandita e ricostruita tra il III e IV secolo d. C. dotandola di ambienti riscaldati e riccamente decorati, come le sale provviste di pavimentazione marmorea in opus sectile[6] (i pavimenti sono ora esposti nei Musei Civici) al di sopra della quale vennero impiantate in età longobarde delle capanne, alcune delle quali seminterrate[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b La Colombina, su tribunale.pavia.giustizia.it.
  2. ^ I Progetti per la nuova casa Generalizia, su tribunale.pavia.giustizia.it.
  3. ^ Palazzo del Tribunale, su lombardiabeniculturali.it.
  4. ^ Documenti (La storia), su tribunale.pavia.giustizia.it.
  5. ^ Progetto definitivo, su tribunale.pavia.giustizia.it.
  6. ^ Pavia e il suo territorio in età tardoantica: sintesi delle conoscenze alla luce dei recenti rinvenimenti, su academia.edu.
  7. ^ Temi e metodi dell’archeologia funeraria longobarda in Italia (PDF), su rmoa.unina.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Susanna Zatti, L'architettura a Pavia nel XVII e XVIII secolo, in Banca Regionale Europea (a cura di), Storia di Pavia. L'età spagnola e austriaca, IV (tomo II), Milano, Industrie Grafiche P. M., 1995.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]