Palazzo Garroni Carbonara

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Palazzo Garroni Carbonara
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Divisione 1Lombardia
LocalitàPavia
IndirizzoCorso Strada Nuova, 63
Coordinate45°11′09.54″N 9°09′20.2″E / 45.185983°N 9.155611°E45.185983; 9.155611
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXV-XIX secolo

Il palazzo Garroni Carbonara è un edificio storico situato a Pavia, in Lombardia.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie che abbiamo sul palazzo risalgono al XVII secolo, all’epoca il proprietario era l’aromataio Carlo Verri che tra il 1646 e il 1674 ristrutturò l’edificio, modificando le aperture gotiche, nei documenti definite “fatte alla ducale”, con più “moderne” finestre e porte rettangolari. L’edificio era strutturato su due cortili, uno rustico e uno signorile, e al piano terreno ospitava, oltre alle spezierie anche altre attività. Tra il 1764 e il 1780 il palazzo fu acquistato dai De Filippi, che nel 1876 lo cedettero a Carlo Cazzani, attraverso il quale, per via ereditaria, passò nel 1930 al marchese Vittorio Garroni Carbonara di Genova, da cui prese il nome. Il palazzo fu poi acquisto, tra il 1950 e il 1973 dalla banca Ubi.[1] La facciata dal gusto tardo neoclassico fu realizzata tra il 1845 e il 1846.[2] Al piano terra si conservano, ai lati del portone, le aperture, con rivestimento in bugnato, delle botteghe, mentre il piano nobile si trovano finestre alternate a nicchie con bassorilievi e, al piano superiore, le finestre sono alternate a medaglioni con profili a bassorilievo. Internamente, il cortile fu dotato nell’Ottocento di portici, in gran parte tamponati nel corso del Novecento, mentre ancora si conserva il grande scalone settecentesco.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ PALAZZO GARRONI CARBONARA E PALAZZO BRAMBILLA A PAVIA - PDF Free Download, su docplayer.it. URL consultato il 31 ottobre 2020.
  2. ^ archivio.comune.pv.it, http://archivio.comune.pv.it/citta/ricerca.php?srch_anno=&srch_indirizzo=&srch_proprietario=de+filippi&submit=Cerca&srch=1. URL consultato il 31 ottobre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Lucrezia Chiofalo, Palazzi di Pavia. Disegno e storia, Libreria Edizioni Cardano, Pavia, 2002, pp. 42- 61.
  • Faustino Gianani, La sede della Banca del Monte di Pavia. I palazzi Brambilla e Garrone Carbonara, Pavia, Fusi, 1979.

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