Omicidio di Antonella Di Veroli

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Omicidio di Antonella Di Veroli
omicidio
Tiposparatoria, soffocamento
Data10 aprile 1994
ora imprecisata
LuogoRoma
StatoBandiera dell'Italia Italia
Armapistola, sacchetto di plastica
ObiettivoAntonella Di Veroli
Responsabiliignoti
Motivazionesconosciuta (ipotizzate cause passionali)
Conseguenze
Morti1

L'omicidio di Antonella Di Veroli venne commesso a Roma il 10 aprile 1994; non vennero mai scoperti i responsabili.[1][2][3][4][5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antonella Di Veroli, 47 anni, venne uccisa in casa sua per asfissia il 10 aprile 1994; venne impiegato un sacchetto di plastica dopo che l'assassino, con una pistola di piccolo calibro, le aveva sparato alla testa, mentre era ancora stesa sul letto, due colpi che la ferirono senza ucciderla; prima aveva assunto un farmaco che l'aveva fatta addormentare. Il cadavere venne poi nascosto nell'armadio della camera da letto e l'anta venne sigillata con del mastice.[1][2][3]

Il corpo verrà trovato il 12 aprile quando, dato che non rispondeva al telefono, la sorella va a cercarla a casa ma non trovandola se ne va; poco dopo arrivano a casa sua l'ex compagno e socio in affari Umberto Nardinocchi assieme al figlio e a un amico, ispettore di polizia che entrano nell'appartamento notando molto disordine rispetto al solito ordine che fa intuire che sia successo qualcosa; Nardinocchi ritorna verso mezzanotte, sperando di trovarla ma inutilmente; la mattina dopo, la sorella col marito si mettono i guanti di gomma per non contaminare la scena e decidono di rovistare l'appartamento e, dopo aver guardato in tutte le stanze, guardano nell'armadio della camera da letto notando che una delle ante è stata chiusa con del mastice; quando riescono ad aprirla scoprono il cadavere della donna.[1]

Indagini[modifica | modifica wikitesto]

Le indagini all'epoca si concentrarono su due uomini che avevano avuto una relazione con la vittima:[2] il primo sospettato fu Nardinocchi, un collega più anziano della vittima (prosciolto al termine dell'istruttoria), il secondo fu Vittorio Biffani (1942-2003), un fotografo con il quale la donna aveva avuto poco prima una relazione interrotta bruscamente e al quale aveva prestato 42 milioni, che non erano mai stati restituiti.[1]

Resta in piedi la pista di un terzo uomo, resa concreta dai numerosi indizi sottovalutati nella prima fase delle indagini e venuti alla luce durante il processo in corte d'assise. Con le nuove tecniche su DNA e impronte il caso potrebbe essere risolvibile.[6]

Processo[modifica | modifica wikitesto]

Biffani venne rinviato a giudizio e processato assieme alla moglie, accusata quest'ultima di aver minacciato e tentato di estorcere denaro all'ex amante del marito con una serie di telefonate falsificate e registrate da usare come arma di ricatto. Il processo iniziò nel 1995 e nel 1997 arrivò la sentenza di assoluzione piena per la coppia, confermata in appello e dalla Cassazione nel 2003.[1][2] A scagionare l'uomo dall'accusa anche una impronta trovata sull'armadio appartenente a una terza persona mai identificata e le prove del guanto di paraffina che, inizialmente positive, si erano rivelate poi non attendibili.[5] Nonostante un tentativo di riaprire il caso nel 2011, non si ebbero mai ulteriori sviluppi e il caso rimase irrisolto.

Nei media[modifica | modifica wikitesto]

Sulla ricostruzione degli avvenimenti è incentrata la puntata Il mistero della stanza chiusa della serie documentaristica Blu notte - Misteri italiani.[7] Anche il giornalista Mauro Valentini è autore di un libro inchiesta.[8][9][10][11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Massimo Lugli, Roma, il delitto di Talenti: l'omicidio Di Veroli, un mistero lungo 23 anni, Repubblica.it, 2 settembre 2017. URL consultato il 29 novembre 2018 (archiviato il 2 settembre 2017).
  2. ^ a b c d La commercialista sigillata nell'armadio, Il Tempo, 28 gennaio 2015. URL consultato il 4 dicembre 2018 (archiviato il 26 ottobre 2017).
  3. ^ a b Tamara Ferrari, Il delitto dell'armadio, Vanity Fair, 11 agosto 2018. URL consultato il 4 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2018).
  4. ^ Chi l'ha Visto - Misteri - Antonella Di Veroli, su chilhavisto.rai.it, RAI TV, 17 gennaio 2005. URL consultato il 4 dicembre 2018 (archiviato il 2 ottobre 2011).
  5. ^ a b Aldo Musci e Marco Minicangeli, Malaroma: guida al lato oscuro della Città Eterna, Roma, Castelvecchi, 2000, p. 236, ISBN 88-8210-211-4. URL consultato il 4 dicembre 2018.
  6. ^ Fabrizio Peronaci, Giallo Di Veroli, la beffa di mister X: inchiesta riaperta sul terzo uomo?, su roma.corriere.it, 10 marzo 2019. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato il 4 giugno 2019).
  7. ^ Carlo Lucarelli, Antonella di Veroli: il mistero della stanza chiusa, su youtube.com, Video Rai.TV - Blu notte, 3 ottobre 2000.
  8. ^ 40 passi: l'omicidio di Antonella Di Veroli di Mauro Valentini, su sovera.it, Sovera Edizioni, 2014. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato il 5 giugno 2019).
  9. ^ Mauro Valentini, 40 passi: l'omicidio di Antonella Di Veroli, Roma, Sovera Edizioni, 2014-10-28, p. 192, ISBN 978-88-6652-244-7.
  10. ^ Mauro Valentini, Si torna a parlare di Antonella Di Veroli. Ma occorre fare qualche precisazione, su maurovalentini.it, 12 marzo 2019. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato il 5 giugno 2019).
  11. ^ Mauro Valentini, Antonella Di Veroli – 25 anni fa “Il caso della donna nell'armadio”, su maurovalentini.it, 10 aprile 2019. URL consultato il 5 giugno 2019 (archiviato il 23 aprile 2019).