Martirio di san Pietro da Verona (Moroni)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Martirio di san Pietro da Verona
AutoreGiovan Battista Moroni
Data1560
Tecnicaolio su tela
Dimensioni137×112 cm
UbicazioneCastello Sforzesco, Milano

Il martirio di san Pietro da Verona è una pittura olio su tela realizzata da Giovan Battista Moroni conservata presso il Castello Sforzesco di Milano.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La tela era collocata nel chiesa Matris Domini di Bergamo con altre tele. Il Tassi la elenca come lavoro del Moroni ma non di grande qualità. Quando la chiesa con l'occupazione francese fu soppressa fu tra le tele esposte sotto il portico del palazzo della Ragione con tutte quelle che venivano da chiese e corporazioni soppresse. La tela fu poi conservata dal pittore Pietro Roncalli[1] e venduta a Ignazio Valania che ne taglio la parte superiore, dividendola, per venderne una parte al conte Luigi Vailetti dove risulta fosse conservata fino al 1840, ma che le figlie cedettero alla famiglia Bonomi Cereda di Milano dove fu cosnervata fino al 1865.

La parte tagliata fu ricongiunta alla tela dal restauratore Brisson, per essere venduta nel 1896 all'asta con tutta la collezione della famiglia Bonomi dalla Casa d'Aste A. Genolini. Nel 1901 passò nella pinacoteca del Museo artistico milanese, dono delle vedove Cereda, Redaelli e Noseda.

L'attribuzione al Moroni non fu da tutti accettata; da alcuni considerata opera giovanile, anche se, per le sue caratteristiche artistiche, è databile 1560, nel periodo maturo del pittore[2].

Martirio di san Pietro da Verona-Il Moretto

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La tela raffigura il martirio di san Pietro da Verona; il santo è dipinto negli abiti dell'ordine dei domenicani, genuflesso nell'atto di accettare il martirio confermando la sua fede nella scritta CREDO che traccia sulla sabbia con le gocce del suo sangue, mentre il suo aguzzino compie il gesto di colpirlo con una roncola o grande coltello sulla testa.

Lo stile pittorico porterebbe a considerare l'opera eseguita di poco precedente la pala d'altare di Parre per la sua maturità, l'artista infatti iniziata ad abbandonare quell'impostazione fortemente manieristica. L'opera è molto plastica, il domenicano raffigurato sul lato destro della tela, compie l'atto di fuggire, viene presentato nell'atto di torsione del dorso tanto da creare con l'abito una ruota. Centrale però è l'esecutore del martirio, diventando nella veste arancio accesa, il protagonista della tela, lasciando al domenicano una immagine di concentrata serenità. Sulla parte superiore il Moroni raffigura due angeli, uno con la palma del martirio, e uno con la corona, indicando che il cielo era pronto ad accogliere il martire[3]. Il dipinto è una rivisitazione dell'omonio lavoro del Moretto, suo maestro, e del Tiziano la disposizione del racconto è molto simile, farà infatti molta fatica il Moroni ad abbandonare la scuola bresciana e veneta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roncalli Pietro, su istitutomatteucci.it, Istituto Matteucci. URL consultato il 19 settembre 2018.
  2. ^ Alessandro De Lillo, Martirio di san Pietro da Verona, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 settembre 2018.
  3. ^ Martirio di San Pietro da Verona, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 19 settembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mina Gregori, Giovanni Battista Moroni, I pittori Bergamaschi del XIII al XIX secolo, Il cinquecento, Bergamo, 1979.
  • Mina Gregori, Giovan Battista Moroni, Bergamo, Poligrafiche Bolis, 1979, p. 308-309.
  Portale Arte: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di arte