Marius Schneider

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Marius Schneider

Marius Schneider (Haguenau, 1º luglio 1903Marquartstein, 10 luglio 1982) è stato un musicologo tedesco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò filologia, piano e composizione a Strasburgo, dove nel 1924 sostenne i suoi primi esami di piano, poi al Conservatorio di Parigi e alla Sorbonne con André Pirro, infine all'Università di Berlino, dove nel 1930 si diplomò con Johannes Wolf sostenendo una tesi sull'"Ars Nova del XIV secolo in Francia e in Italia". Tra i suoi insegnanti ebbe Achille Philip, Alfred Cortot, Eugène Cools e Maurice Ravel.

Insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il diploma, fu assistente di Curt Sachs e di Erich Moritz von Hornbostel, al quale successe, nel 1933, alla direzione del Berliner Phonogramm-Archiv. Nell'1934 pubblicò, a Berlino, una monumentale Storia della Polifonia. A partire dal 1944 intraprese lo studio del simbolismo musicale nella musica primitiva e in quella della civiltà antiche, presso il dipartimento di etnomusicologia dell'Istituto di Musicologia di Barcellona, dove insegnò musicologia e incontrò la sua seconda moglie, che come lui fuggiva dal regime nazionalsocialista. A metà degli anni Cinquanta tornò definitivamente in Germania e nel 1955 ottenne l'abilitazione all'Università di Colonia, dove insegnò fino al 1968, per trasferirsi poi all'Università di Amsterdam (1968-1970), pur continuando a partecipare a conferenze in tutto il mondo. Nel 1970 e nel 1971 tenne corsi e seminari estivi presso l'Istituto ticinese di alti studi a Lugano.

Fu introdotto in Italia, nel 1970, da Alfredo Cattabiani, in qualità di direttore editoriale della casa editrice Rusconi, e da Elémire Zolla, che ne ha curato alcune opere.[1]

Opere tradotte in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Il significato della musica, trad. di Aldo Audisio, Agostino Sanfratello e Bernardo Trevisano, introduzione di Elémire Zolla, Milano, Rusconi, 1970; Milano, SE, 2007
  • Pietre che cantano : studi sul ritmo di tre chiostri catalani di stile romanico, trad. di Augusto Menduni, Milano, Archè, 1976; Parma, Guanda, 1982, prefazione di Elémire Zolla; Milano, SE, 2005
  • Gli animali simbolici e la loro origine musicale nella mitologia e nella scultura antiche, trad. di Gaetano Chiappini, Milano, Rusconi, 1986
  • La musica primitiva, trad. di Stefano Tolnay, Milano, Adelphi, 1992
  • La danza delle spade e la tarantella : saggio musicologico, etnografico e archeologico sui riti di medicina, a cura di Pierpaolo De Giorgi, Lecce, Argo, 1999
  • "La nozione del tempo nella filosofia e nella mitologia vedica", in: Ecologia della musica (ed. da Antonello Colimberti), Roma: Donzelli, 2004

Saggi pubblicati su Conoscenza Religiosa (Firenze, 1969-1983):

  • "La simbologia della danza", 1969, n.1, p. 21 ss.
  • "Sono le cerimonie adatte ai tempi?", 1969, n. 2, p. 147 ss.
  • "Le basi storiche della simbologia musicale", 1969, n. 3, p. 267 ss.
  • "Canto e musica nei riti funebri delle alte civiltà antiche", 1970, n. 1, p. 22 ss.
  • "Natura e origine del simbolo", 1971, n. 4., p. 313 ss.
  • " Udire e cantare", 1972, n. 3, p. 213 ss.
  • " Musica e lingua sacra nella tradizione vedica", 1973, n. 1, p. 111 ss.
  • "Una concezione del mondo in uno strumento musicale", 1973, n. 2., p. 212 ss.
  • "Natura e origine della musica", 1973, n. 3, p. 279 ss.
  • "Il vero Don Giovanni", 1974, n. 4, p. 195 ss.
  • "Linguaggio e simbolo in Heidegger", 1977, n. 4, p. 358 ss.
  • "Il mito del mondo primordiale e l'armonia delle sfere", 1983, n. 1, p. 1 ss.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alfredo Cattabiani, L'ultimo simbolo è un addio, in Il Giornale, 19 maggio 2003.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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