Manrico Marchetto

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Manrico Marchetto
Marchetto tra gli anni 70 e 80
Dati biografici
Rugby a 15
Ruolo Tre quarti ala
Ritirato 1984
Carriera
Attività di club[1]
1970-84Benetton262 (1103)
Attività da giocatore internazionale
1972-81Bandiera dell'Italia Italia42 (84)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 18 aprile 2012

Manrico Marchetto (Treviso, 4 febbraio 1952Treviso, 28 gennaio 2024) è stato un rugbista a 15 e architetto italiano, al terzo posto tra i realizzatori di mete per la nazionale.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Giocatore[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto e formatosi nel Tarvisium, esordì in A1 con il Treviso all'epoca sponsorizzato Metalcrom; con la squadra bianco-verde si impose ben presto e già nel 1972 esordì in nazionale italiana, in un incontro di Coppa delle Nazioni ad Aosta contro la Jugoslavia; disputò quasi tutti i suoi test match in ambito Coppa FIRA, scendendo tuttavia in campo in diverse occasioni contro i XV di alcune selezioni maggiori che non concessero tuttavia il cap, come l'Australia nel 1976 a Milano e la Nuova Zelanda nel novembre 1979 a Rovigo.

Campione d'Italia nel 1978 con la Metalcrom Treviso, rimase anche dopo l'acquisizione della società da parte del gruppo Benetton e vincendo anche, nel 1983, il suo primo scudetto con la nuova denominazione; in 14 stagioni di serie A collezionò 262 presenze e mise a segno 1103 punti[1], gran parte dei quali frutto di 209 mete (terzo assoluto in massima divisione dopo Marcello Cuttitta con 236 e Mascioletti con 227[2]).

In nazionale è il terzo miglior realizzatore di mete, con 21, a pari merito di Carlo Checchinato e dietro il citato Marcello Cuttitta (25) e Paolo Vaccari (22)[3].

Dopo il ritiro[modifica | modifica wikitesto]

Dopo il ritiro si dedicò alla professione di architetto.

Rimasto comunque legato all'ambiente rugbistico, divenne l'animatore di una squadra di veterani del trevigiano, il Vecio Rugby. Nel 2009 si segnalò per avere organizzato una raccolta di firme al fine di assicurare a Treviso una presenza nella Celtic League allargata alle squadre italiane[4]. Nel 2014 si fece promotore della creazione di una franchigia popolare nel Triveneto alternativa agli esistenti Dogi[5].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Volpe, p. 148.
  2. ^ Volpe, p. 149.
  3. ^ Volpe, p. 274.
  4. ^ Assieme per il bene del rugby veneto, nelle piazze e nel web, in JesoloNet, 19 settembre 2009. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato l'11 settembre 2015).
  5. ^ Rugby, franchigia popolare, in la Tribuna di Treviso, 13 novembre 2014. URL consultato il 27 dicembre 2022 (archiviato il 27 dicembre 2022).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Volpe e Paolo Pacitti, Rugby 2009, Roma, ZESI, 2008.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]