Lucio Pinario Mamercino Rufo

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Lucio Pinario Mamercino Rufo
Console della Repubblica romana
GensPinarii
Consolato472 a.C.

Lucio Pinario Mamercino Rufo (... – ...; fl. V secolo a.C.) è stato un politico romano del V sec. a.C.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lucio Pinario viene eletto nel 472 a.C. console insieme a Publio Furio Medullino Fuso[1][2].

Sotto il loro consolato, il tribuno della plebe Publilio Volerone propose una legge per la quale i magistrati plebei, tra i quali anche il tribuni della plebe, fossero eletti dai comizi tributi, da cui erano esclusi i patrizi, privandoli così del potere di influenzare i risultati delle elezioni plebee[2]. La proposta di legge, la Lex Publilia Voleronis, non fu votata quell'anno, per i forti dissidi tra patrizi e plebei, e per il sopraggiungere di una pestilenza a Roma[3].

Sempre quell'anno una Vestale, Orbilia, fu trovata colpevole di aver mancato al proprio voto di castità, e per questo delitto, mandata a morte. A seguito della condanna, uno dei suoi due amanti si suicidò, mentre l'altro fu giustiziato nel foro[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Fasti consulares Successore
Lucio Emilio Mamercino III
e
Vopisco Giulio Iullo
(472 a.C.)
con Publio Furio Medullino Fuso
Appio Claudio Sabino Inregillense
e
Tito Quinzio Capitolino Barbato I