Lorenzo Tomini

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Don Lorenzo Tomini (Bergamo, 9 luglio 17585 giugno 1840) è stato un presbitero e educatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lorenzo Tomini nacque a Bergamo nella contrada San Lorenzo, ultimo dei tre figli del conte Marco Tomini-Foresti poeta e da Chiara Parravicini provenienti entrambi da nobile famiglia.[1]
Divenne canonico del Capitolo della chiesa di Sant'Alessandro prima della sua ordinazione sacerdotale, mentre era arciprete Luigi Mozzi che divenne il suo istruttore, e arcidiacono del capitolo Marco Celio Passi che sarà l'ideatore della costruzione del seminario vescovile[2] e della cupola del duomo. Nel 1795 proprio il Mozzi lo nominò direttore della congregazione Mariana detta di San Luigi Gonzaga, con Giuseppe Benaglio e il beato Luca Passi.[1]

Fu nominato penitenziere cittadino, ed esaminatore prosinodale. Fu inoltre nominato deputato del seminario vescovile con l'incarico di educatore e responsabile della disciplina degli allievi, incarico che dal 1821 al 1836 lo portò a divenire ispettore di tutte le scuole primarie della città orobica.[1]
Fu nominato arciprete della cattedrale dopo la morte del Passi, e proprio quando occupava questa carica acquistò dal vescovo Carlo Gritti Morlacchi il palazzo Fogaccia, che alla sua morte lasciò in eredità a chi lo avesse sostituito nel Capitolo della basilica, dando il nome al palazzo che è conosciuto come Palazzo dell'Arciprete[3], lasciò anche un'altra piccola proprietà che si trovava presso la Madonna di Sudorno a disposizione degli studenti delle scuole cittadine.[4]

Tutta la sua vita sarà dedicata alla basilica alessandrina restando canonico del Capitolo per 54 anni[5].[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Finazzi, p 24.
  2. ^ Evelina Scaglia, La pia scuola serale di Bergamo alta(1796-1940), 2013.
  3. ^ Casa Fogaccia detta dell'Arciprete (PDF), su territorio.comune.bergamo.it, IBCAA. URL consultato il 4 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  4. ^ a b Finazzi, p 25.
  5. ^ Carlo Facchinetti, Bergamo o sia notizie patrie, Mazzoleni, XXVI, p. 67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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