Lisci (famiglia)

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Lisci
StatoBandiera dell'Italia Italia
Titoli
Etniaitaliana
Rami cadettiGinori Lisci

La famiglia Lisci è stato un nobile casato del patriziato toscano, originario di Volterra. Ha raggiunto il suo massimo splendore durante il Granducato di Toscana, e ha visto alcuni dei suoi membri trasferirsi in Sardegna.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I Lisci facevano parte di quelle famiglie estrattive popolari e commerciali che avevano consolidato i loro beni a Volterra fin dal XIV secolo, opponendosi al ceto plutocratico.

Li troviamo nel catasto fiorentino del 1429 di sei famiglie volterrane (Incontri, Fei, Riccobaldi, Broccardi e Marchi)[1], ciascuna del valore di oltre 3000 fiorini. In quell'epoca, nel 1432, l'esproprio catastale scatenò una congiura volta a rovesciare l'allora governo volterrano, i fratelli Benedetto, J.D., ed i fratelli Giovanni detti Nanni Lisci furono associati alla potente famiglia Inghirami. Insieme a questi ultimi appoggiarono poi il ritorno a Firenze di Cosimo de' Medici, che li aveva aiutati contro il governo Albizi.[2]

I Lisci contrassero matrimonio anche con la famiglia dei marchesi Ginori, fondando così il ramo dei Ginori Lisci.[3]

Ritratto di Caterina Lisci (1926-2020), figlia del Cav. Giovanni Lisci

Principali componenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Cino Lisci, nobile fiorentino;
  • Costanza Lisci, moglie del conte Giovanni Guidi;
  • Maria Francesca Lisci (1765-1847), figlia di Benedetto Lisci, patrizio di Volterra, fondatrice del ramo Ginori-Lisci;
  • Giovanni Lisci (1897-1975), Cavaliere di Vittorio Veneto

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://www.inghirami.it/Articoli_storici/Patriziato_e_cultura.pdf
  2. ^ Lisci, su siusa.archivi.beniculturali.it.
  3. ^ GINORI LISCI, Leopoldo Carlo in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 10 settembre 2023.