Letteratura piemontese

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Per letteratura piemontese si intende il corpus dei testi scritti nei secoli in lingua piemontese

Origini[modifica | modifica wikitesto]

La prima testimonianza della formazione del volgare piemontese è stata trovata nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Vercelli, ed è un mosaico su un pavimento del 1040. Il secondo, invece, è un'iscrizione nella chiesa di Sant'Evasio, a Casale Monferrato.Ad ogni buon conto, il primo testo voluminoso in volgare è quello del cosiddetto "Sermone subalpino" del 1150, conservato nella Biblioteca Nazionale di Torino: sono 22 sermoni interi, scritti come commenti alla liturgia, pensati come testi didattici per le scuole che formavano i cavalieri templari, all'epoca non rari in Piemonte, dato che era sito sulla Via Francigena. Nel XII e XIII secoli, nelle corti di Saluzzo, Monferrato e Savoia arrivano molti trovatori che, come accadde in Francia, portarono i valori dell'amore cortese, in occitano. L'unico autore che lascia qualcosa in volgare a riguardo è Nicoletto da Torino. Nei secoli successivi, il piemontese iniziò ad affermarsi come lingua ministeriale al posto del latino usato fino a quel momento. Oltre alla letteratura religiosa, quindi, vengono scritti in piemontese anche documenti ufficiali, notarili, carte commerciali, statuti e cronache storiche. Si sviluppa anche un teatro piemontese, soprattutto di argomenti religiosi: le sue opere più famose sono "Ël Gelind" (ad Alessandria) e "La Natività".

Il periodo intermedio[modifica | modifica wikitesto]

Con la diffusione della cultura umanista, anche il piemontese ha avuto un autore molto importante: Giovan Giorgio Alione di Asti (1460-1529), che scrusse in piemontese la sua "Opera Iocunda", una raccolta di dieci farse divertenti. Alla fine del Seicento, con la commedia "Ël Cont Piolèt" di Carlo Giambattista Tana, nasce il moderno teatro piemontese.

Letteratura moderna[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'Italia unita[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La letteratura in piemontese. Dalle origini al risorgimento di Giuseppe Pacotto
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