Leptonectidae

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Leptonectidae
Fossile di Eurhinosaurus
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Ordine † Ichthyosauria
Sottordine † Neoichthyosauria
Famiglia Leptonectidae
Lomax 2016
Generi

Leptonectidae sono una famiglia estinta di ichthyosauri vissuti nel Triassico superiore-Giurassico inferiore, circa 203-180 milioni di anni fa (Retico-Toarciano), i cui resti fossili sono stati ritrovati in tutta Europa.[1]

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Questi animali possedevano un rostro molto allungato, ancor più che nella maggior parte degli ittiosauri. In alcune forme (Excalibosaurus, Eurhinosaurus) il rostro superiore era molto più lungo di quello inferiore, in una struttura molto simile a quella degli odierni pesci spada, e che probabilmente avrebbero usato in maniera analoga, durante la caccia. Secondo le analisi filogenetiche operate da Maisch & Matzke (2000), la famiglia possedeva due caratteristiche distintive (autapomorfie): denti lisci e osso quadratojugale in posizione posteriore. La famiglia, descritta per la prima volta da Kuhn nel 1934 per accogliere Leptopterygius (ora noto come Leptonectes) è nota anche come Leptopterygiidae (Maisch, 1998) ed Eurhinosauria (Motani, 1999). I leptonectidae erano solitamente ittiosauri di dimensioni medio-grandi (alcuni esemplari potevano raggiungere gli 8 metri di lunghezza).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ McGowan and Motani, 2003. Handbook of Paleoherpetology: Ichthyopterygia, Part 8. 175 pp.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maisch, M. W. (1998). "A new ichthyosaurian genus from the Posidonia Shale (Lower Toarcian, Jurassic) of Holzmaden, SW-Germany, with comments on the phylogeny of post-Triassic ichthyosaurs". Neues Jahrbuch fu¨r Geologie und Pala¨ontologie, Abhandlungen 209: 47–78.
  • Ryosuke Motani (1999). "Phylogeny of the Ichthyopterygia". Journal of Vertebrate Paleontology 19 (3): 472–495.
  • Michael W. Maisch and Andreas T. Matzke (2000). "The Ichthyosauria". Stuttgarter Beiträge zur Naturkunde: Serie B 298: 1–159.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]