Le piccole storie

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Le piccole storie
Titolo originaleLe piccole storie
Lingua originaleItaliano
MusicaLorenzo Ferrero
LibrettoGiuseppe Di Leva
Attiuno
Prima rappr.9 dicembre 2007
TeatroTeatro Comunale di Modena

Le piccole storie, il cui sottotitolo è Ai margini delle guerre, è un'opera da camera in un atto per giovani di Lorenzo Ferrero su un libretto italiano di Giuseppe Di Leva. Alcuni episodi sono genericamente basati sul racconto Le lit 29 di Guy de Maupassant e sul dramma Giulio Cesare di Shakespeare. Le storie non raccontano direttamente episodi di guerra, ma piuttosto momenti di vita di coloro che ne sono vittime, come suggerisce il sottotitolo, ai margini delle guerre.

Il lavoro, commissionato dal Teatro Comunale di Modena, e qui eseguito per la prima volta nel 2007, è stato diretto da Carlo Boccadoro con la regìa di Francesco Frongia.[1]

Premessa[modifica | modifica wikitesto]

Vari episodi storico-letterari si succedono in uno scenario di violenza e disastri, durante il quale frammenti di notiziari di guerra passano su schermi televisivi. In esso, personaggi perlopiù anonimi diventano le vittime innocenti della guerra e dei suoi devastanti effetti psicologici. Momenti della Roma antica, delle guerre jugoslave, della guerra franco-prussiana, e del Giappone al tempo della sua capitolazione durante la Seconda Guerra Mondiale, si incrociano con brevi flash di avvenimenti attuali, riportando il passato alla nostra consapevolezza dell'attualità.

Dal punto di vista drammaturgico l'opera è concepita come una sorta di format televisivo, in cui vari presentatori introducono e commentano le diverse storie, che si sovrappongono come parti di un unico scenario di violenza pubblica e privata.

Compagnia di canto della prima[modifica | modifica wikitesto]

Personaggio Registro vocale Compagnia della prima, 9 dicembre 2007
(Direttore: Carlo Boccadoro)
Il giornalista, giornalista televisivo attore o vero presentatore televisivo Ferdinando Bruni, Elio De Capitani, Ida Marinelli
Il giapponese, uomo d'affari attore-danzatore-mimo Beniamino Caldiero
Cinna, poeta romano baritono Gabriele Nani
Schiava di Cinna mima Silvia Giuntoli
Georg attore Alessandro Mor
Ulrich attore Nicola Bortolotti
Irma, cantante soprano Polina Pasztircsák
Épivent, ufficiale francese degli ussari tenore Claudio Barbieri
Robic, ufficiale francese degli ussari baritono Gabriele Nani
Plebei, venditrice di sigarette, cameriere, infermiera.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Introduzione giornalistica sulla guerra, e in particolare sulla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il 15 agosto 1945 un uomo d'affari giapponese fa una telefonata intercontinentale ad un amico a Roma. La telefonata è interrotta da un notiziario radiofonico in cui l'imperatore giapponese Hirohito annuncia la capitolazione del Giappone agli Alleati.

Introduzione all'assassinio di Giulio Cesare. Svegliandosi, il poeta Elvio Cinna ricorda di aver sognato un invito a cena da Cesare e interpreta il sogno come un invito al funerale del dittatore. Come suo amico personale, si sente in dovere di partecipare. Nelle strade il clima politico è cambiato dopo il discorso di Marco Antonio al funerale e la caccia ai nemici di Cesare è cominciata. Cinna è scambiato per uno di loro, il console Lucio Cornelio Cinna, e assassinato dalla plebe in rivolta.

Introduzione alle guerre jugoslave. Una notte d'inverno due atavici nemici si incontrano in una foresta. Sono entrambi pronti ad uccidere. Una violenta tempesta sradica un vecchio faggio e i due uomini si trovano intrappolati fra i rami dell'albero caduto. Iniziano una conversazione che porta quasi alla nascita di una amicizia. Sentono rumori e pensano che i loro compagni siano venuti a salvarli. Insieme chiedono aiuto, ma si tratta solo di lupi...

Introduzione alla guerra franco-prussiana. A Rouen due ussari, i capitani Épivent e Robic, assistono all'esibizione della cantante Irma Pavolin in un cabaret. Quest'ultima passa un foglietto a Épivent, invitandolo a farle visita non appena possibile. Un anno dopo, i due vivono ormai insieme a casa di Irma, quando Épivent è richiamato e deve partire per il fronte.

Ritorno alla scena giapponese. L'uomo d'affari riflette sul Gyokuon-hōsō, l'annuncio di Hirohito alla radio, e i suoi occhi cadono sulla spada di suo nonno. Con lenti e deliberati gesti veste gli abiti traditionali giapponesi e inizia l'antico rituale del Seppuku.

Introduzione giornalistica alla disfatta francese nella guerra franco-prussiana. Épivent torna dalla guerra pluridecorato, e dalle pesanti insinuazioni dei suoi commilitoni viene a sapere della malattia di Irma. La trova morente nel reparto sifilitici dell'ospedale locale. Da Irma apprende che è stata violentata dai prussiani e che, come unico mezzo di vendetta e partecipazione alla guerra, ha deciso di contaminare a sua volta il maggior numero di nemici possibile. In un drammatico dialogo, Irma rivendica di fronte all'orrore di Épivent, la stessa croce d'onore che il capitano si è guadagnata sul campo di battaglia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito del Teatro Comunale di Modena, su teatrocomunalemodena.it. URL consultato il 19 luglio 2019 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2018).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Pugliaro (a cura di), Opera 2007. Annuario EDT-CIDIM dell'opera lirica in Italia, Torino: EDT Srl, 2007. ISBN 978-8860401823

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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