Judah ibn Verga

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L'albero della vita, Bahir ebraico

Judah ibn Verga (in ebraico יהודה אבן וירגה?; Siviglia, ... – ...; fl. XV secolo) è stato uno storico, matematico, astronomo e cabalista spagnolo.

Secondo Eliakim Carmoly, fu il nonno di Salomon ibn Verga che nell'opera Shebeṭ Yehudah fornì alcune informazioni biografiche a suo riguardo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era tenuto in grande considerazione dal governatore dell'Andalusia. Quando gli ebrei di Jerez de la Frontera, una cittadina vicino a Siviglia, furono accusati di trasferire il corpo di un ebreo convertito nel loro cimitero, chiesero aiuto a Ibn Verga, il quale, ammesso alla presenza del governatore, dimostrò per mezzo di una scrittura cabalistica che i veri colpevoli erano i sacerdoti (Shebeṭ Yehudah, § 38).

Fu molto attivo per il mantenimento del dialogo i Marrani e gli ebrei. Per sfuggire alla Inquisizione, che intendeva fargli abbandonare il gruppo dei conversi, si trasferì a Lisbona, dove fu catturato vari anni dopo e morì sotto tortura.[1]
Ibn Verga scrisse una storia delle persecuzioni degli ebrei, tratta in gran parte dalla Zikron ha-Shemadot di Profiat Duran[2], che a sua volta ispirò lo Shebeṭ Yehudah del nipote Salomon.

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

La Biblioteca Nazionale di Parigi (MS. No. 1005, Hebr.) conserva una serie di trattati scientifici scritti da Judah ibn Verga, generalmente identificato con il Judah ibn Verga, autore dello Shebeṭ Yehudah. I trattati sono i seguenti:

  • Ḳiẓẓur ha-Mispar, un breve manuale di aritmetica (ib. Folios 100-110a)
  • Keli ha-Ofeḳi, una descrizione dello strumento astronomico da lui inventato per determinare il meridiano del sole, scritto a Lisbona intorno al 1457 (fogli 110b-118a);
  • un metodo di calcolo delle altezze (fogli 118b-119b);
  • un breve trattato di astronomia, frutto delle sue stesse osservazioni, completato a Lisbona nel 1457 (fogli 120-127).

Intorno al 1480, Ibn Verga scrisse anche un commento al compendio di Al-Farghani sull'Almagesto (Neubauer, "Cat. Bodl. Hebr. MSS." No. 2013, 4). Esistono, tuttavia, alcuni motivi per affermare che questa identificazione è incerta.[1] Un altro Judah ibn Verga visse nel XVI secolo e corrispondeva a Joseph Caro[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Shebeṭ Yehudah, § 62
  2. ^ Si veda la sinossi di Heinrich Grätz, Gesch. VIII, nota 1
  3. ^ Abḳat Rokel, nn. 99, 100

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]