Grande Uncino

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L'asterismo del Grande Uncino, segnato in rosso.

L'asterismo del Grande Uncino è formato da un gruppo di stelle luminose facenti parte della costellazione dello Scorpione.[1] Coincide in sostanza con l'Associazione di Antares (Cr 302).[2]

Osservazione[modifica | modifica wikitesto]

L'asterismo si trova a cavallo dell'eclittica, o poco a sud di essa,[3] e lo si può osservare da tutte le regioni della Terra a sud del circolo polare artico; nell'emisfero boreale è visibile soprattutto nei mesi estivi, mentre a sud dell'equatore si mostra per diversi mesi all'anno, in particolare durante l'inverno australe, dove appare come una figura tipica dei cieli invernali.

In Europa non si è mai considerato come asterismo a forma di uncino, essendo sempre stato conosciuto come la testa dello Scorpione; il suo nome infatti deriva dalla tradizione Polinesiana, dove si riconosceva un uncino nel gruppo di stelle formato dalla rossa stella Antares e dall'arco di stelle azzurre visibili ad ovest, ossia le stelle β Scorpii,[4] δ Scorpii[5] e π Scorpii.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J.D. Knight, Constellation Scorpius - The Constellations on Sea and Sky, su seasky.org. URL consultato l'11 febbraio 2017.
  2. ^ de Zeeuw, P.T., Hoogerwerf, R., de Bruijne, J.H.J., Brown, A.G.A., & Blaauw, A., A Hipparcos Census of Nearby OB Associations, in Astronomical Journal, vol. 117, 1999, pp. 354–399, DOI:10.1086/300682.
  3. ^ (EN) Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, ISBN 0-521-44921-9.
  4. ^ J. Eliot, K. Rages, J. Veverka, The occultation of beta Scorpii by Jupiter. VI - The masses of beta Scorpii A1 and A2, in Astrophysical Journal, vol. 197, 1975, pp. L123-L126, DOI:10.1086/181792. URL consultato il 22 febbraio 2010. e T. C. van Flandern, P. Espenschied, Lunar occultations of beta Scorpii in 1975 and 1976, in Astrophysical Journal, vol. 200, 1975, pp. 61-67, DOI:10.1086/153760. URL consultato il 22 febbraio 2010.
  5. ^ Delta Sco, su International Variable Star Index, AAVSO. URL consultato il 29 luglio 2022.
  6. ^ James B. Kaler, PI SCO (Pi Scorpii), in Stars, University of Illinois. URL consultato il 14 gennaio 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]