Governo Leterme II

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Governo Leterme II
StatoBandiera del Belgio Belgio
Capo del governoYves Leterme
(CD&V)
CoalizioneCD&V, MR, cdH, Open Vld, PS
LegislaturaLII
Giuramento25 novembre 2009
Dimissioni22 aprile 2010
Governo successivo6 dicembre 2011

Il Governo Leterme II è stato il 92º governo del Belgio, il secondo guidato da Yves Leterme.

Esso fu formato da una coalizione pentalaterale (chiamata “coalizione armena” o “lilla”), che univa le famiglie democristiano-umanistiche (CD&V fiamminghi e CDH francofono), i liberali (Open Vld fiamminghi, e MR francofono) e Partito Socialista (francofono).

Il primo ministro Yves Leterme ha consegnato la sua dichiarazione del governo alla Camera dei rappresentanti il 25 novembre 2009, a seguito delle dimissioni del precedente governo Van Rompuy, a causa dell'incarico del primo ministro a presidente permanente del Consiglio europeo. Yves Leterme, nel suo secondo governo, è sostenuto da un Commissario Reale (Jean-Luc Dehaene) per le questioni comunitarie.

A seguito di difficili negoziati per una soluzione di Bruxelles-Halle-Vilvoorde tra le parti francese e olandese, l'Open Vld ha deciso di lasciare il governo e Yves Leterme ha presentato le dimissioni del suo governo il 22 aprile 2010. Dopo un fine settimana di tentativi di ripristinare la fiducia tra le comunità, il re ha accettato le dimissioni il 26 aprile.

Il governo uscente gestisce poi i temi di attualità, la mancanza di accordo tra le parti che hanno vinto la maggioranza in ogni regione, dopo le elezioni federali del 13 giugno 2010[1] e fino al 6 dicembre 2011, dopo 541 giorni vi è la crisi più lunga nella storia politica moderna, Yves Leterme può passare i poteri a Elio Di Rupo, quest'ultimo finalmente riuscito a formare un governo.

Composizione[modifica | modifica wikitesto]

Il governo era composto da 15 ministri (14 + 1 primo ministro), 6 segretari di stato e 1 commissario governativo. Il gabinetto principale aveva 5 vice primi ministri.

Funzioni e poteri Nome Termine Partito
Primo ministro
Politica generale e presidente del gabinetto e del Consiglio dei ministri
Yves Leterme 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Vice primo ministro e ministro
Finanze e riforme istituzionali
Didier Reynders 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 MR
Vice primo ministro e ministro
Affari esteri e riforme istituzionali
Steven Vanackere 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Vice primo ministro e ministro
Bilancio
Guy Vanhengel 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 Open Vld
Vice primo ministro e ministro
Lavoro e pari opportunità
Joëlle Milquet 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 cdH
Vice primo ministro e ministro
Affari sociali e sanità pubblica
Laurette Onkelinx 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 PS
Ministro
Affari interni
Annemie Turtelboom 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 Open Vld
Ministro
Difesa
Pieter De Crem 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Ministro
Giustizia
Stefaan De Clerck 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Ministro
Cooperazione allo sviluppo e affari europei
Charles Michel 25 novembre 2009 - 14 febbraio 2011 MR
Olivier Chastel 14 febbraio 2011 - 6 dicembre 2011 MR
Ministro
Clima e energia
Paul Magnette 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 PS
Ministro
Imprenditorialità e semplificazione
Vincent Van Quickenborne 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 Open Vld
Ministro
Politica delle PMI, dei lavoratori autonomi, dell'agricoltura e della scienza
Sabine Laruelle 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 MR
Ministro
Pensioni e grandi città
Michel Daerden 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 PS
Ministro
Servizio civile e aziende governative
Inge Vervotte 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Segretario di Stato
Mobilità e Mare del Nord
Etienne Schouppe 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Segretario di Stato
Coordinamento della lotta contro la frode
Carl Devlies 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 CD&V
Segretario di Stato
Affari sociali, con persone disabili
Jean-Marc Delizée 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 PS
Segretario di Stato
Integrazione sociale e alleviamento della povertà
Philippe Courard 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 PS
Segretario di Stato
Bilancio, migrazione, politica familiare e istituzioni culturali federali
Melchior Wathelet 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 cdH
Segretario di Stato
Finanze, Tassazione ambientale e Lotta alla frode fiscale
Bernard Clerfayt 25 novembre 2009 - 6 dicembre 2011 MR (FDF)
Commissario reale
Audit delle aziende governative, aggiunto al Ministro del bilancio
Guido De Padt 25 novembre 2009 - 20 luglio 2010 Open Vld

Riorganizzazione del governo Leterme II[modifica | modifica wikitesto]

Commissario Reale[modifica | modifica wikitesto]

Il governo Leterme II è accompagnato, per la questione della riforma dello Stato, da Jean-Luc Dehaene, primo ministro dal 1992 al 1999. Fu commissionato dal re per spianare la strada per i presidenti dei cincque partiti di maggioranza, uniti da parti verdi (Ecolo e Groen!) che possono negoziare un accordo prima della pausa di Pasqua 2010. L'obiettivo principale è che la questione sia risolta prima della presidenza belga dell'Unione europea da luglio a dicembre 2010.

Cronologia e punti salienti[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 25 novembre 2009, Yves Leterme ha prestato giuramento ed è diventato nuovamente Primo ministro.
  • Il 22 aprile 2010, dopo la rinuncia di Open Vld, il governo di Yves Leterme si è dimesso davanti al re, che ha accettato le dimissioni il 26 aprile 2010.
  • Il governo ha battuto il record storico del periodo, come governo tecnico: nel giugno 2011, la sua esistenza in quanto tale, al di là della durata del suo pieno esercizio.
  • Data la lunghezza del tempo il governo era negli affari correnti, nella stessa nozione di attualità che è stata ampiamente interpretata dalla necessità di ciò che il costituzionalista Francis Delpérée ha definito affari urgenti. Tra gli atti che sono interpellati, possono essere necessari fino alla preparazione del bilancio 2011 e alla partecipazione del Belgio nell'intervento militare in Libia del 2011, approvato dal Parlamento federale belga,[2] affermando De Standaard che "il Parlamento ha avuto una visione comune sulla Libia ma non sul Belgio".[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]