Giorgio Franceschi

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Giorgio Franceschi
NascitaRoma, 17 giugno 1911
Mortefronte di Talavera, 17 settembre 1936
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
RepartoSquadriglia Cucaracha
Anni di servizio1935 - 1936
GradoSottotenente a.a.r.n. in s.p.e.
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Giorgio Franceschi (Roma, 17 giugno 1911fronte di Talavera, 17 settembre 1936) è stato un militare e aviatore italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roma il 17 giugno 1911.[3] Laureatosi in economia e commercio presso l'università di Roma nel 1934, conseguì il brevetto di pilota su velivolo Caproni Ca.100 e successivamente quello di pilota civile di 2º grado.[1] Nel maggio 1935 fu nominato sottotenente di complemento nella Regia Aeronautica, ruolo naviganti, ed assegnato alla 2ª Zona Aerea Territoriale (Z.A.T.).[1] Compì il servizio di prima nomina presso la Scuola caccia e poi venne assegnato al 4º Stormo Caccia Terrestre dove conseguì il brevetto di pilota militare il 10 ottobre dello stesso anno.[1] Inviato a domanda preso l'Aviazione Legionaria nell'agosto del 1936, combatte durante la guerra di Spagna.[1] Cadde in combattimento il 16 settembre dopo aver compiuto un atterraggio di fortuna col suo Fiat C.R.32 a seguito di una guerra aerea contro sei Breguet Bre 19 e Dewoitine D.371.[1] Mentre si accingeva a raggiungere le linee amiche fu raggiunto da una pattuglia di miliziani repubblicani a cavallo e ucciso sul posto morendo il 17 dello stesso mese.[1] Era stato trasferito in servizio permanente effettivo per meriti straordinari.[1] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Roma porta il suo nome.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in una missione di guerra combattuta per un supremo ideale, affrontava le più ardue prove, dimostrando sempre esemplari virtù di esperto e prode combattente. Animato da incondizionata entusiastica dedizione per la causa di cui aveva votata la giovane balda esistenza, nell'eroico tentativo di portare a termine una rischiosa azione cui era stato preposto, incontrava morte gloriosa. Cielo di Spagna, 17 settembre 1936.[4]»
— Regio Decreto del 23 luglio 1937.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 197.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]