Gian Francesco Bembo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Madonna con Bambino, san Giovannino e san Nicola di Bari, datato 1514, proveniente dalla chiesa di San Pietro al Po, Cremona, ed ora conservato al Museo civico Ala Ponzone[1]

Gian Francesco Bembo detto il Vetraio (Cremona, ... – 1526) è stato un pittore italiano. Poco documentato nella sua biografia, il Vasari lo cita nella Vita di Polidoro e Maturino come artista attivo a Roma e morto in giovane età.

Fra le sue opere principali si ricordano i due affreschi con l'Adorazione dei Magi e la presentazione al tempio (1516) per il grande ciclo ad affresco della navata principale del Duomo di Cremona dove lavorò a fianco del Romanino e del Pordenone. In queste opere pur mostrando echi raffaelleschi derivanti dal soggiorno romano, appare evidente una vena anticlassica che lo avvicina a Lotto e al conterraneo Altobello Melone[2].

Sempre a Cremona realizzò la Vergine con il bambino, i Santi Cosma, Damiano e Girolamo, e l’Offerente nel 1524 per la chiesa di San Pietro al Po, ed altre opere oggi conservate al Museo civico Ala Ponzone. Il Museo di Budapest conserva un suo ritratto dal soggetto non identificato.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ENIT) Bembo Gian Francesco, Madonna con Bambino, san Giovannino e san Nicola di Bari, in Fondazione Federico Zeri - Università di Bologna, http://www.fondazionezeri.unibo.it/home/00000003_Home.html. URL consultato il 21 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2014).
  2. ^ Pittura a Cremona dal Romanico al Settecento, a cura di Mina Gregori, Cariplo - Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, Milano, 1990. p. 255

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 8, Treccani, 1966.
  • Enciclopedia Italiana, Treccani, 1930, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN95692381 · CERL cnp00579409 · Europeana agent/base/94357 · ULAN (EN500001954 · GND (DE124190588 · WorldCat Identities (ENviaf-95692381