Giacomino Curreno di Santa Maddalena

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Giacomino Curreno di Santa Maddalena (Torino, 22 ottobre 1928[1]Cuneo, 30 marzo 1945[2]) è stato un partigiano italiano. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gimmy, così lo conoscevano i partigiani delle "Mauri", era fuggito, poco dopo l'armistizio, dal Reale Collegio "Carlo Alberto" di Torino, dove studiava. Intenzione del ragazzino era di raggiungere il padre, Giuseppe, che sapeva essere alla testa di formazioni partigiane in Val d'Ossola. Non essendo riuscito ad arrivare a destinazione, Giacomino si portò nelle Langhe e si fece accogliere nelle formazioni che portavano il fazzoletto azzurro. Il ragazzo si comportò subito con audacia e si distinse particolarmente negli scontri per l'occupazione di Magliano Alpi. Caduto prigioniero durante un'azione, Gimmy riuscì a fuggire e a tornare dai suoi compagni. Fu nuovamente catturato durante un aspro combattimento fra Carrù e Trinità, mentre stava lanciando l'ultima bomba a mano. In mano al nemico mantenne un contegno fierissimo e affrontò con gran fermezza il plotone d'esecuzione.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario sedicenne, accorse tra i primi nelle file partigiane compiendo numerose difficili e rischiose missioni. Catturato dai nazifascisti, messo al muro ed invitato a gridare « Viva la Repubblica » con atto fiero e spavaldo offriva il petto al piombo nemico gridando « Viva il Re! Viva l’Italia! ». L’avversario ammirato da tanto coraggio lo lasciava libero. Ritornato nelle file partigiane, in combattimento contro forze preponderanti tedesche, gareggiava con i suoi compagni finché, esaurite quasi le munizioni, rimaneva volontariamente sul posto per proteggere il ripiegamento della squadra. Il nemico lo catturava con l’arma stretta in pugno e nell’atto di lanciare l’ultima bomba che ancora possedeva. Durante gli interrogatori manteneva contegno fiero e sereno. Dinanzi al plotone di esecuzione moriva da prode, offrendo in olocausto alla Patria la sua giovane vita con la generosità di un bimbo e la fierezza di un vecchio soldato.»
— Cuneo, 31 marzo 1945.[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ biografia, su biografieresistenti.isacem.it. URL consultato il 27 maggio 2021.
  2. ^ Gimmi Curreno, il partigiano di Mauri messo al muro all’età di 16 anni, su gazzettadalba.it. URL consultato il 27 maggio 2021.
  3. ^ Dettaglio decorato, su quirinale.it. URL consultato il 31 luglio 2017.

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