Germano Proverbio

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Germano Proverbio (Parma, 25 maggio 1924[1]Torino, 27 marzo 2020) è stato un religioso e latinista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Prete salesiano, testimoniò in difesa di Giuseppe Gozzini, processato nel 1963 per aver rifiutato, primo cattolico in Italia, di effettuare il servizio militare (la trasgressione all'epoca era considerata ancora reato).[2]

Dopo aver insegnato al ginnasio di Treviglio e al Liceo Classico Salesiano di Milano, nel 1960 ottenne, presso il Pontificio Ateneo Salesiano di Roma, la cattedra di Didattica Generale e in seguito quella di Didattica delle Lingue Classiche.

Nel 1974 divenne docente di Didattica delle Lingue Classiche e successivamente di Glottodidattica all'Università degli Studi di Torino, ateneo dove aveva conseguito la laurea [3]. La felice combinazione fra esperienza didattica e ricerca accademica indusse Proverbio a introdurre importanti innovazioni nella scuola italiana, divulgando tecniche note e applicate da tempo in altre nazioni europee. Nell'ambito delle discipline classiche, si adoperò per studiare i testi con strumenti moderni, abbandonando o svecchiando prassi superate e ormai inefficaci. Tradusse in italiano il volume Elementi di sintassi strutturale di Lucien Tesnière (Torino, Rosenberg & Sellier, 2001), diffondendo a livello accademico e scolastico il modello della grammatica valenziale elaborato dallo studioso francese: un modello grammaticale rigoroso, applicato alle lingue moderne come a quelle antiche, molto adatto all'uso del computer nella didattica (e utilizzato anche nella linguistica computazionale). Tale modello suscitò l'attenzione della Commissione Ministeriale Brocca ed è consigliato negli attuali programmi ministeriali.

Dalle letture base su strutturalismo e formalismo (Jakobson, Propp, Lotman) trasse tecniche di analisi e d'interpretazione delle opere letterarie antiche e moderne, con particolare sensibilità al testo poetico.

L'attenzione agli studenti, maturata attraverso l'esperienza concreta della scuola e frutto degli studi di pedagogia e didattica, spinsero Proverbio a una serrata critica della didattica tradizionale e alla ricerca di metodi che portassero i giovani all'autonomia, stimolandone la curiosità e l'amore per il sapere. Grande fu il suo impegno nel cercare di creare un "ponte" fra il mondo accademico e quello scolastico; innumerevoli i corsi, i convegni, le attività di studio e le pubblicazioni che stimolarono il dialogo e la collaborazione fra scuola e università. Negli anni torinesi, assai vivace e fertile di iniziative fu il Seminario di Lingue Classiche e Glottodidattica (basato su ricerche, sperimentazioni, testi e materiali scolastici) aperto a laureandi, insegnanti della scuola e docenti universitari.

Oltre a studi e manuali scolastici, pubblicò editoriali di commento all'attualità, poesie e alcuni testi teatrali come Questi nostri giovani, una sorta di processo-dibattito sul conflitto fra le generazioni.

Accanto alla grande e profonda cultura, lo fecero apprezzare e amare la mitezza, la sensibilità al bello e alla poesia, un'attitudine affettuosa verso gli altri, di cui egli intuiva potenzialità e limiti, senza mai giudicare, ma sempre comprendendo, con un sorriso e con garbata ironia.

Proverbio morì a 95 anni nel 2020, a Torino.[4]

Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Problemi della scuola e della didattica, Torino, Elledici, 1972
  • Studi sullo strutturalismo, Torino, SEI, 1976
  • Scuola, democrazia e cultura, Torino, Elledici, 1977
  • La sfida linguistica. Lingue classiche e modelli grammaticali, Torino, Rosenberg & Sellier, 1979
  • Lingue classiche alla prova. Note storiche e teoriche per una didattica, Bologna, Pitagora, 1981
  • Progetto scuola, Torino, SEI, 1984
  • Lezioni di glottodidattica, Torino, Giappichelli, 1984
  • Note sulla grammatica della dipendenza, Torino, G. Giappichelli, 1986
  • La didattica del latino: prospettive, modelli ed indicazioni metodologiche per lo studio e l'insegnamento della lingua e della cultura latina, Foggia, Atlantica, 1987
  • Insegnare letteratura. Analisi di testi latini e greci, Torino, Sei, 1990
  • Dum docent discunt. Per una didattica delle lingue classiche, Bologna, Pàtron, 2000

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Locus amoenus - Studi didattici in onore di Germano Proverbio, Torino, SEI, 1994
  • Cristiana De Santis, Che cos'è la grammatica valenziale, Roma, Carocci, 2016
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