Fort Robinson

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Fort Robinson
Il quartier generale di Fort Robinson
Ubicazione
Stato attualeBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
CittàCrawford, Nebraska
Coordinate42°40′02″N 103°27′56″W / 42.667222°N 103.465556°W42.667222; -103.465556
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Fort Robinson
Informazioni generali
TipoBase militare
Informazioni militari
Presidio Esercito degli Stati Uniti
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Fort Robinson era un'installazione dell'Esercito degli Stati Uniti situata nel Nebraska, nei pressi della città di Crawford.

Il forte ricoprive un'area di 22.000 acri, circa 8900 ettari, divisa fra le contee di Dawes e Sioux.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Placca sul sito dell'uccisione del capo indiano Cavallo Pazzo.

Nell'agosto del 1873, l'agenzia indiana Red Cloud Agency, dedicata a gestire i rapporti con le tribù native indiane locali, venne spostata dal fiume North Platte verso il White River, non lontano dall'attuale Crawford. Nel marzo dell'anno successivo il governo statunitense autorizzò anche la costituzione di un accampamento militare presso il sito dell'agenzia. Circa 13 000 persone andarono ad insediarsi in loco.

Il campo venne chiamato Camp Robinson in onore del tenente Levi H. Robinson, ucciso dagli indiani nel febbraio di quell'anno. A maggio, l'accampamento militare venne spostato a 1,5 km ad ovest e venne rinominato Fort Robinson nel gennaio del 1878.

Fort Robinson rimase base delle forze statunitensi giocando un ruolo importante nelle Guerre Sioux dal 1876 al 1890. La battaglia di Warbonnet Creek ebbe luogo nei pressi dell'accampamento nel luglio del 1876. Il capo indiano Cavallo Pazzo si arrese ai difensori del campo il 6 maggio 1877. Il 5 settembre di quell'anno venne ucciso al campo mentre cercava di opporre resistenza ai suoi carcerieri.[1] Una placca commemorativa è posta oggi sul sito in suo ricordo.

Nel gennaio del 1879, il capo indiano Stella del Mattino guidò i Cheyenne verso l'accampamento. I Cheyenne si erano rifiutati di consegnare le loro terre agli americani in quanto ritenevano di non avere poi sufficienti mezzi di sostentamento, e l'esercito americano scelse di affamarli durante l'inverno. A peggiorare la situazione i soldati del campo spesso davano la caccia agli indiani della zona, giungendo a compiere quello che è tristemente noto come massacro di Fort Robinson. La suprema corte degli Stati Uniti descrisse questo episodio come una "storia scioccante" e "una delle più melanconiche tragedie degli indiani".[2] L'evento segnò la fine delle guerre Sioux e Cheyenne nel Nebraska.

Alcuni membri del 9º reggimento di cavalleria a Fort Robinson nel 1889

Nel 1885 il 9º reggimento di cavalleria venne posto di stanza a Fort Robinson. Negli anni successivi, il forte venne ampliato e con esso crebbe anche l'attività militare. Dal 1889-1890, il sottotenente Charles Young prestò servizio prima di dare le proprie dimissioni. Ufficiale di colore dei pionieri, diplomatosi a West Point, fu l'unico a raggiungere il grado di colonnello dopo la fine della schiavitù negli Stati Uniti.[3] Dal 1887 al 1898, il forte servì da quartier generale reggimentale e vi vennero costruiti un ginnasio e un teatro nel 1904.

Nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, Fort Robinson divenne il più grande deposito dell'U.S. Army Remount Service e venne utilizzato come centro di allenamento e allevamento di cavalli e muli ad uso militare. Durante la grande depressione, un hobo venne trovato morto nei pressi del forte.[4] Nel corso della seconda guerra mondiale il forte divenne un sito di allevamento ed allenamento di cani poliziotto nonché un campo di prigionia per nazisti catturati in Europa.[5]

L'esercito statunitense decise di abbandonare Fort Robinson nel 1947; l'anno successivo venne trasferito in proprietà all'United States Department of Agriculture (USDA) e venne utilizzato come stazione di ricerca per l'allevamento di mucche. Dopo la demolizione di alcune strutture a metà degli anni '50 del Novecento, venne preservato come sito storico. Nel 1955 la società storica dello stato del Nebraska acquisì la proprietà del forte; nel 1956 vi aprì un museo. La USDA chiuse nel 1971 ogni sua attività in loco e la proprietà passò interamente allo stato del Nebraska.[5][6]

Nel 1956 venne inaugurato il Fort Robinson State Park, espanso ulteriormente nel 1964 e nel 1972 con l'acquisizione del James Arthur Ranch.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ About Crazy Horse the Man, su crazyhorsememorial.org, Crazy Horse Memorial. URL consultato il 9 giugno 2020.
  2. ^ Conners v. United States, 180 U.S. 271, 21 S. Ct. 362, 45 L. Ed. 525 (1901), su supreme.justia.com, Justia. URL consultato il 24 marzo 2015.
  3. ^ Brian G. Shellum, Black Officer in a Buffalo Soldier Regiment: The Military Career of Charles Young, Lincoln, Neb., University of Nebraska, 2010, p. xi, ISBN 978-0803230224. URL consultato il 9 giugno 2010.
  4. ^ United States v. Unzeuta, 281 U.S. 138, 50 S. Ct. 284, 74 L. Ed. 761 (1930), su scholar.google.com, Justia. URL consultato il 24 marzo 2015. (Chief Justice Charles Evans Hughes finding federal jurisdiction.)
  5. ^ a b Brief History of Fort Robinson, su history.nebraska.gov, History Nebraska. URL consultato l'8 agosto 2005.
  6. ^ Fort Robinson Timeline, su history.nebraska.gov, History Nebraska. URL consultato il 7 febbraio 2013.
  7. ^ Fort Robinson Management Plan 2013–2023 (PDF), su outdoornebraska.gov, Nebraska Game and Parks Commission, p. 4. URL consultato il 15 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Barnes, Jeff. Forts of the Northern Plains: Guide to Historic Military Posts of the Plains Indian Wars. Mechanicsburg, PA: Stackpole Books, 2008. ISBN 978-0811734967
  • Buecker, Thomas R. Fort Robinson and the American West, 1874-1899. Norman, OK: University of Oklahoma, 2003. ISBN 0806135344
  • Buecker, Thomas R. Fort Robinson and the American Century, 1900-1948. Lincoln, NE: Nebraska State Historical Society, 2002. ISBN 0806136464

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