Everybody Loves Somebody

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Everybody Loves Somebody
ArtistaFrank Sinatra
Autore/iIrving Taylor, Ken Lane
GenerePop
Esecuzioni notevoliDean Martin
Data1947
Durata3:11
Everybody Loves Somebody / A Little Voice
singolo discografico
ArtistaDean Martin
Pubblicazionegiugno 1964
Durata2:48
Album di provenienzaEverybody Loves Somebody
Dischi1
Tracce2
GenerePop
EtichettaReprise
ProduttoreJimmy Bowen
Registrazione1964, United Western, Hollywood[1]
Formati7 pollici
Noten. 1 Bandiera degli Stati Uniti
n. 11 Bandiera del Regno Unito
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[2]
(vendite: 1 000 000+)

Everybody Loves Somebody è un brano musicale composto da Irving Taylor e dal pianista Ken Lane nel 1947, inciso originariamente da Frank Sinatra ed altri nel 1948 ma reso celebre da Dean Martin nella sua versione del 1964 pubblicata come singolo (lato B: A Little Voice).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene composta quasi vent'anni prima, nel 1964 la canzone era stata incisa da svariati artisti (incluso Frank Sinatra) ma senza grande successo.[3] Lane stava suonando il piano per Dean Martin durante le sessioni del suo LP Dream with Dean, e poiché serviva una canzone a Martin per completare il disco, Lane gli suggerì di ascoltare la sua Everybody Loves Somebody. Dean accettò, e il piccolo combo di pianoforte, chitarra, batteria e basso eseguì una versione relativamente tranquilla e rilassata della canzone (guarda caso, Martin l'aveva cantata quasi 20 anni prima nel programma radiofonico di Bob Hope nel 1948, e anche nel programma radiofonico della NBC di Dean Martin e Jerry Lewis più o meno nello stesso periodo). Quasi immediatamente Martin ri-registrò nuovamente la canzone per il suo prossimo album, questa volta con un'intera orchestra e un ritornello. La sua etichetta, la Reprise Records, era così entusiasta del potenziale di questa versione che volle intitolare l'LP Everybody Loves Somebody per capitalizzarlo.

Sebbene ancora un importante artista discografico, Dean Martin non aveva più avuto un successo da top 40 in classifica sin dal 1958. Con l'avvento della British Invasion che impazzava nelle classifiche statunitensi, pochi credevano che un cantante confidenziale di origini italiane avrebbe potuto catturare l'attenzione degli adolescenti acquirenti di dischi. Martin disprezzava il rock n' roll, e il suo atteggiamento creò conflitti a casa con suo figlio di 12 anni Dean Paul Martin, che come molti giovani dell'epoca adorava gruppi pop come i Beatles. Inaspettatamente, il 15 agosto 1964 Everybody Loves Somebody scalzò A Hard Day's Night dei Beatles dal primo posto della classifica di Billboard.[4][5]

Alla fine, la canzone finì per rimpiazzare That's Amore come brano più celebre di Martin, e fu la sigla del suo varietà televisivo settimanale dal 1965 al 1974. Everybody Loves Somebody è diventata talmente identificata con Martin che le versioni successive sono invariabilmente paragonate alla sua versione.

La scritta «Everybody Loves Somebody Sometime» ("Tutti amano qualcuno a volte") è scolpita sulla lapide funeraria di Dean Martin a Los Angeles.[6]

Cover[modifica | modifica wikitesto]

Ray Gelato incide una cover del brano inserita nell'album omonimo del 2004 (T2, TWR0131-2), pubblicato nel Regno Unito.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Jim Cogan e William Clark, Temples of Sound: Inside the Great Recording Studios, San Francisco, California, USA, Chronicle Books, 2003, p. 218, ISBN 0-8118-3394-1.
  2. ^ (EN) Dean Martin - Everybody Loves Somebody – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 30 maggio 2022.
  3. ^ Everybody Loves Somebody by Dean Martin, su Songfacts. URL consultato il 4 giugno 2018.
    «"The songwriters Sam Coslow, Ken Lane and Irving Taylor wrote this for Dean Martin's friend and fellow Rat Pack member Frank Sinatra. His version was released in 1948, but went nowhere."»
  4. ^ "Pop-Standard Singles", Billboard, agosto 1964. p. 43.
  5. ^ Joel Whitburn, Top Adult Contemporary: 1961–2001, Record Research, 2002, p. 158.
  6. ^ Any last words?

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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