Eremo di San Nicola (Isola del Gran Sasso d'Italia)

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Eremo di San Nicola
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Abruzzo
LocalitàCasale San Nicola (Isola del Gran Sasso d'Italia)
Coordinate42°28′59.46″N 13°35′54.38″E / 42.483183°N 13.598439°E42.483183; 13.598439
Religionecattolica di rito romano
Titolaresan Nicola di Bari
Diocesi Teramo-Atri
Stile architettonicoromanico

L'eremo di San Nicola è un eremo ubicato a Isola del Gran Sasso d'Italia, nella frazione di Casale San Nicola.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La costruzione dell'eremo risale al periodo compreso tra il X e l'XI secolo[1] ed era gestito dai monaci camaldolesi[2]: nel 1187 venne annoverato tra i possedimenti del monastero di Fonte Avellana, a cui restò legato fino al 1652[1], nonostante fosse già caduto in decadenza a partire dal 1393 quando i monaci si trasferirono al convento di San Salvatore di Fano a Corno[2]. Venne restaurato nel 1947 come testimoniato da una lapide posta al di sopra del portale[3].

L'eremo è posto a un'altezza di 1 096 metri, addossato alla parete orientale del Corno Grande, in una piana detta Prato dei Fiori[1], sulla sinistra del Fosso Gravone, lungo un sentiero che conduce alla fonte di San Nicola, la cui acqua è ritenuta benevola per la cura del mal di testa. La chiesa si presenta in stile romanico ed è costituita da blocchi di pietra squadrati, cementati tramite malta, e coperta con un tetto a doppio spiovente[1]; misura 14 metri di lunghezza per una larghezza di 5 metri e mezzo[4]. Internamente è navata unica, con tre archi che la dividono in due campate, presbiterio e sacrestia; il pavimento è in mattoni disposti a spina di pesce[4], anche se in qualche zona è stato rattoppato con cemento[5], mentre l'illuminazione è garantita tramite sette finestre[2]. Lungo la parete sinistra delle due campate sono presenti dei sedili in pietra; sulla destra è invece posta una statua di San Nicola. Nella zona del presbiterio è posto l'altare maggiore, caratterizzato da una raffigurazione in ventiquattro piastrelle in ceramica di Castelli, del 1988, di San Nicola[4], la quale è andata a sostituire quella precedente, San Nicola e due suoi miracoli, attribuita a Nicola Cappelletti e spostata nella chiesa di Casale San Nicola[5]. Alle spalle dell'altare maggiore, in quello che era l'abside, è stata ricavata la sacrestia; sia nella zona dell'altare maggiore che della sacrestia sono visibili resti di affreschi ormai deteriorati e scoloriti[5]. Nei pressi della chiesa sono i ruderi del monastero di San Niccolò a Corno, fondato nel 1055 da san Piero Damiani[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Eremo di San Nicola, su isoladelgransasso.it. URL consultato il 1º novembre 2022.
  2. ^ a b c Francesco Mosca, Eremo di San Nicola a Corno a Casale San Nicola, su paesiteramani.it. URL consultato il 1º novembre 2022.
  3. ^ Chiesa di San Nicola, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 6 novembre 2022.
  4. ^ a b c d Eremo di San Nicola - Isola del Gran Sasso - Te, su abruzzoturismo.it, 11 febbraio 2021. URL consultato il 1º novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2022).
  5. ^ a b c Eremo di San Nicola di Fano a Corno – Teramo, su viaggispirituali.it, 11 ottobre 2011. URL consultato il 1º novembre 2022.