Emilio Raicevich

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Emilio Raicevich
Emilio Raicevich e Giovanni Raicevich nel 1908
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Lotta
Specialità Lotta greco-romana
 

Emilio Raicevich (Trieste, 1873Buenos Aires, 23 settembre 1924) è stato un lottatore e attore italiano.

Fu con i fratelli Giovanni Raicevich e Massimo Roberto Raicevich uno dei lottatori più forti del primo Novecento.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Emilio Raicevich e Ladislao Pitlansinski

Nacque a Trieste da padre dalmata e madre milanese. Irredentista, lasciò Trieste per non svolgere il servizio militare nell'esercito austriaco e si trasferì a Milano assieme ai fratelli.[2]

Assieme ai fratelli nel 1905 fondò il cosiddetto "Circolo Raicevich" in via Foscolo a Trieste, luogo di sviluppo della lotta all'epoca molto in voga.

Nel 1902 ad Alessandria diventarono tutti e tre campioni italiani in tre diverse categorie.[3] Ebbe innumerevoli successi nella lotta, classificandosi quarto al mondiale di Parigi, anche se non ebbe il successo sportivo del fratello minore Giovanni, che fu campione del mondo.[1]

I giornali francesi definirono le sue lotte come quelle di un "selvaggio" e lui commentò la situazione affermando:[2]

«Meno forte di mio fratello, io sono più impetuoso, e metto nei miei attacchi tutto l'ardore. È bastata questa mia veemenza per farmi apparire quasi brutale. È forse la lotta fatta di colpi delicati? Io lotto con tutto il mio impegno per vincere lealmente e non per fare dell'accademia.»

Nel 1915 si arruolò nei volontari dell'esercito e fece parte del corpo volontari automobilisti.[4] Quell'anno il fratello Massimo, che avendo sposato una donna tedesca viveva in Germania, venne fermato alla frontiera, mentre stava facendo rientro in Italia, e condotto a Salisburgo, dove venne rinchiuso nella fortezza destinata ai prigionieri italiani.[5][6] Lì morì in circostanze misteriose.[5] Secondo alcune fonti sarebbe stato fucilato dagli austriaci.[7]

Prese parte ai film La lotta e i lottatori nel 1911 e Le due orfanelle nel 1918.

Morì il 23 settembre 1924 a Buenos Aires dove si trovava per partecipare alle gare del diciannovesimo campionato internazionale di lotta greco-romana.[8]

A lui e a Carlo Galimberti, vengono intitolati nel 1942 i Trofei di Propaganda istituiti dal presidente della Federazione Italiana Atletica Pesante e organizzati da La Gazzetta dello Sport e riservati ai giovani lottatori.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Emilio Raicevich, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b I fratelli Raicevich a Milano, in Corriere della Sera, 21 dicembre 1907.
  3. ^ Giovanni Raicevich, su tuttotrieste.net. URL consultato il 2 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2020).
  4. ^ Figure e casi di volontari, in Corriere della Sera, 5 giugno 1915.
  5. ^ a b Livio Toschi, La RAI ha ricordato Giovanni Raicevich: non solo un campione, ma anche un soldato valoroso e un attore versatile, in Athlon.net, n. 1, FIJLKAM, gennaio 2016, p. 45.
  6. ^ Un fratello di Raicevich morto a Salisburgo, in Corriere della Sera, 14 luglio 1915, p. 4.
  7. ^ PiacenzAntica: la Storia di Giovanni Raicevich, su piacenzantica.it. URL consultato il 2 maggio 2020.
  8. ^ La morte del lottatore Emilio Raicevich, in Corriere della Sera, 24 settembre 1924.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Livio Toschi. Giovanni Raicevich: il re della forza: nella vita e sui tappeti di lotta si batte per Trieste italiana. Da: Rassegna storica del risorgimento, 90, 2003, n. 1, pp. 87–96. Istituto per la storia del risorgimento italiano, 2003.
  • Dino Cafagna: "L'uomo più forte del mondo (La leggenda di Giovanni Raicevich da Trieste)". 200 pp., con 180 fotografie originali a lui appartenute. Ed. Luglio, Trieste, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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